Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Santa Margherita, 33
- CAP:
- 31033
- Latitudine:
- 45.8330368
- Longitudine:
- 11.8681541
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Davanti alla cancellata dell'Acquedotto Muson (complesso che gestisce l'acqua proveniente dalla sorgente del fiume Muson)
- Data di collocazione:
- 30 giugno 2019 (contestualmente all'inaugurazione del restauro della contigua storica fontana).
- Materiali (Generico):
- Altro
- Materiali (Dettaglio):
- La targa relativa alla 113esima Compagnia è fissata a un supporto in metallo (acciaio corten) ed è protetta da plexiglass.
Il pannello è interamente in plexiglass.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Gruppo Alpini di Castelcucco
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Gli elementi sono stati solennemente inaugurati il 30 giugno 2019 alla presenza delle autorità civili e religiose insieme alle rappresentanze delle associazioni promotrici del restauro della fontana.
Le ricerche storiche sono del presidente dell'Associazione "Il Fronte 1914-'18", Marco Dalla Gassa.
Contenuti
- Iscrizioni:
- (lastra)
113esima Compagnia Presidiaria Alpini
Armata del Grappa (IV Armata)
In questa fontana, spicca al centro un volto umano con folta barba da dove sgorga l'acqua, al di sotto viene rappresentata un'aquila ad ali spiegate, simbolo degli alpini. Tale manufatto costruito dalla 113esima Comp. Presid. Alpini (probabilmente nel tardo 1917) veniva a trovarsi in un punto cruciale del settore logistico della Pedemontana del Grappa, in quanto su questo sito sorgeva un importante snodo idrico denominato “vasche Lungomuson” che distribuiva ed implementava la capacità d'acqua da destinarsi per necessità belliche ai territori circostanti, come Fietta di Paderno del Grappa e Possagno, il tutto tramite lunghi tratti di tubazioni superficiali.
La 113esima Compagnia Alpini, assieme alla 89esima e 137esima, costituivano il Battaglione Alpini Monte Stelvio, all'interno del 3° Reggimento Alpini. Costituita nell'anno 1916, opera dapprima nei teatri bellici della Carnia e successivamente nel 1917, viene trasferita sull'Altopiano di Asiago partecipando alla battaglia dell'Ortigara. Nel novembre 1917, dopo gli eventi di Caporetto, difende la zona del Canal di Brenta, nelle posizioni di Monte Cornone e Val Vecchia, a presidio della sottostante valle. Nel 1918 si ripresenta sull'Altopiano nei reparti di retro linea per poi a Settembre e Ottobre operare sul Col del Rosso. Nella battaglia finale di Vittorio Veneto, partecipa assieme alla 23esima Divisione Francese alla presa delle zone collinari di Valdobbiadene.
Le Compagnie Presidiarie erano compagini formate da militari di truppa, sottoufficiali e ufficiali. Queste erano deputate al controllo e presidio del territorio e ai lavori di retrovia o d'ufficio, formate quasi interamente da soldati delle classi di leva più anziane, feriti leggeri, ovvero poco abili alla guerra o in convalescenza, oppure da uomini sposati con numerosa prole. Stazionavano per lo più alle spalle della prima o seconda linea o alla difesa costiera dell'Adriatico in tempo di guerra. Fungevano da supporto alle numerose esigenze di un grosso esercito impegnato in armi: comandi tappa, furieri, scritturali, magazzinieri, cuochi panettieri etc. ma anche da ordine pubblico militare e civile. Ogni reggimento aveva una o più Compagnie Presidiarie nelle retrovie, contraddistinte da un numero, seguito da una lettera distintiva minuscola, diverso però da quello del reggimento stesso. Dopo la rotta di Caporetto più d’una di esse costituì l'ultimo baluardo sulle rive del Tagliamento e del Piave nell'avanzata degli austroungarici. Queste si comportarono sempre eroicamente subendo numerose perdite ma rallentando o addirittura fermando gli assalitori, dando così la possibilità ai vari Regi corpi militari italiani impiegati in prima linea di riorganizzarsi e contrastare efficacemente il nemico.
Che questo restauro resti come memoria a tutta la cittadinanza.
Gruppo Alpini Castelcucco
(in basso, esternamente alla lastra)
in memoria
di tutti i Caduti di Castelcucco
(pannello)
Impianto idrico "Lungomuson"
L'impianto idrico “Lungomuson” è stato concepito come "necessario servizio logistico" dalla Quarta Armata (denominata l'Armata del Grappa) già nell'autunno 1917, successivamente alla battaglia di Caporetto (dodicesima battaglia dell'Isonzo) in concomitanza con la battaglia d'arresto (9 novembre 1917- 25 dicembre 1917) che andò a interessare la linea Piave-Grappa.
I lavori di costruzione vennero iniziati alla fine del 1917 ed il sistema idrico era basilare all'origine e senza importanti elementi funzionali installati.
Successivamente nel mese di febbraio venne installata una vasca principale di 200 metri cubi di capienza e si posizionò un motore a benzina tipo Peerless per il funzionamento della pompa idrica.
Nel settembre 1918, considerata l'importanza del settore Grappa e Pedemontana, e considerata la volontà della Quarta Armata di aumentare la potenzialità dell'impianto, iniziarono i lavori di costruzione di una nuova vasca da 300 metri cubi con l'inserimento di una presa con rubinetto per autobotti e carribotti, l'installazione di un motore elettrico per il funzionamento della pompa e con la posa di ulteriori tubature idriche.
Le tubazioni d'acqua dell'impianto "Lungomuson" servivano principalmente le località “Masiere” a Possagno e località “Case Galliera” di Paderno ma anche il Comune di Crespano andando ad alimentare tutte le fontanelle degli acquedotti dei luoghi sopra indicati. Inoltre l'impianto idrico andava a superare lo sbalzo di quota della località “Torreselle” di Paderno (ove era presente una vasca di contenimento, ora baita alpini gruppo Paderno del Grappa) per poi raggiungere con le tubazioni la struttura di Villa Fietta, importante snodo logistico sanitario militare del tempo.
Il sito venne anche utilizzato in tempo di guerra come punto di lavanderia militare per il XVIII° Corpo d'Armata e come bagni/docce per la pulizia personale dei soldati.
L'impianto era organizzato e presidiato dalla Compagnia Presidiaria della 47esima divisione con sede a Paderno, in loc. Colli.
Ricerche storiche e relazione di Marco Dalla Gassa.
(fontana)
113e Comp. Presid. ALPINI
ARMATA GRAPPA
- Simboli:
- I loghi degli enti che hanno partecipato in vario modo all'iniziativa, a cominciare dal gruppo Alpini e dall'Associazione "Il fronte 1914-'18", presenti sia sulla lastra che sull'adiacente pannello;
L'aquila a bassorilievo sulla fontana;
Il pennone con la bandiera italiana.
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita




















