274584 - Monumento a Mario Bestoso e alle vittime del fascismo – Alassio (SV)

Il monumento è un blocco unico in marmo levigato opera di Raffaele Mondazzi (1996) ed è dedicato a Mario Bestoso e alle vittime del Fascismo. Sul lato frontale in alto un uomo a torso nudo sofferente. In basso un parte liscia con inicisa la dedicatoria a Mario Bestoso. Sul lato sinistro una lastra in marmo grigio affissa su una base di pietre e marmo grigio chiaro riportata la dedica alle vittime del fascismo ed i nomi dei caduti locali. Entrambe le iscrizioni sono incise e colorate in giallo dorato. Il monumento si trovava nel luogo dell’uccisione di Mario Bestoso, il Pontile che porta il suo nome. Successivamente è stato spostato ai giardini pubblici nei pressi del Monumento ai Caduti.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Corso Dante Alighieri
CAP:
17021
Latitudine:
44.007534095607
Longitudine:
8.1727520330658

Informazioni

Luogo di collocazione:
Giardini pubblici, nei pressi del monumento ai caduti
Data di collocazione:
Collocazione iniziale 1996, spostamento 2015
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Lapide in marmo levigato da un blocco unico. Lastra in marmo grigio affisso su un muretto rivestito di pietre e lastre di marmo grigio chiaro.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Non specificato.
Notizie e contestualizzazione storica:
Mario Bestoso, nato a Stellanello (Savona) nel 1902 e morto ad Alassio nel 1944. Partigiano della 1^ brigata Imperia, VI Divisione "Bonfante", fu tradito, catturato e qui fucilato dai nazifascisti.
Il monumento è opera di Raffaele Mondazzi (1996), (tramite la ricerca in Rete, informazioni tratte dalla scheda "Chi era costui?)

Il monumento si trovava prima sul Pontile Mario Bestoso.
"Non è un caso che il pontile di Alassio sia intitolato a Mario Bestoso, che il monumento in sua memoria sia stato collocato proprio in questo posto nel 1996 con un discorso commemorativo del giudice Capponetto, che tradizionalmente le celebrazioni del 25 Aprile terminano proprio in questo punto con la deposizione di una corona di alloro: fu infatti in questo luogo che nel 1944 Mario Bestoso fu trucidato dopo un processo sommario dai nazi-fascisti. Questo posto è diventato negli anni luogo della memoria, non solo di una Persona, ma di un intero tragico periodo storico e di tutti quelli che in quegli anni persero la vita in nome della Libertà. Rimuovere questo monumento, opera dello scultore Raffaele Mondazzi, dimostra che chi ci amministra non conosce Alassio, le sue tradizioni, la sua cultura, o forse peggio, se la conosce la disprezza e non le tiene in alcun conto – aveva detto Avogadro – La motivazione addotta è assolutamente risibile, permettere la visione del pontile in una nuova prospettiva. Una motivazione che si può accettare da un architetto che calato da Marte si concentra solo sull’aspetto tecnico di questa scelta ma che non può essere avvallata se sostenuta da una amministrazione comunale che dovrebbe conoscere quelli che sono i valori della Città da loro amministrata, e la memoria Mario Bestoso costituisce uno di questi valori” aggiunge ancora Avogadro. Ma gli affronti in questa storia non finiscono qui. Qualcuno di questa amministrazione si è degnato di avvisare i parenti di Mario Bestoso che per decisione di sindaco, vicesindaco, ecc. Da questo momento il loro congiunto non rappresenta più per Alassio una memoria degna di questo nome ma è stata avviata sulla strada del dimenticatoio. Qualcuno di questi ha avvisato la figlia Linda Bestoso, ora ottantreenne, che nel 1944 perse il padre a tredici anni, che sul luogo dove fu ammazzato suo padre non c’è più posto per monumento commemorativo perché rovina l’estetica del pontile” (https://www.ivg.it/25.10.2015).

Contenuti

Iscrizioni:
Lato frontale:
A MARIO BESTOSO e a quanti
sul difficile cammino della Dignità dell'uomo
morirono
testimoniando
a noi che restiamo
che la Libertà è un bene da difendere
ogni giorno.
Amm.ne Comunale Alassio A.N.P.I.
14 Aprile 1996


Lato sinistro:
ALASSIO RICORDA
ALLE GENERAZIONI CHE VERRANNO
I SUOI FIGLI VITTIME DEL FASCISMO

CARLO LEVI
VIRGILIO STALLA
LIBERO STALLA
BRUNO STALLA
ENRICO DELVENTISETTE
ALCIBIADE PALMIERI
GIOVANNI BATTISTA PERA
ERNESTO PORTONONERO
FRANCESCO SERENA

CONDANNATI DAL
TRIBUNALE SPECIALE FASCISTA
AL CARCERE ED AL CONFINO
PER AVER DIFESO LA LIBERTÀ LA DEMOCRAZIA
E LA DIGNITÀ DEGLI UOMINI
NON DIMENTICHIAMOLO MAI
A.N.P.I. 25 APRILE 2004

Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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