274928 - Monumento ai Caduti – Calalzo di Cadore (BL)

Il Monumento ai Caduti di Calalzo di Cadore, in Provincia di Belluno, fu inaugurato domenica 26 agosto 1923. Si tratta di un monumento a cippo, collocato nella Piazza IV Novembre, di fronte al Municipio, all’interno di un’area di rispetto circolare.

Su di un basamento costituito da diversi elementi di raccordo, si erge un cippo alla cui sommità è collocata la figura a tuttotondo di un soldato, con il ginocchio sinistro sulle rocce, nell’atto di scagliare con la mano sinistra pietre dalla cima di una rupe contro il nemico che contendeva la vetta. Probabilmente si tratta di un Alpino per il cappello di bronzo adagiato su di una roccia nel fianco sinistro del monumento. Sulle rocce dal lato opposto del cappello da Alpino una picozza.
Il cippo è attorniato da massi che formano una montagna ideale raggiunta e difesa dal soldato.
Sul fronte principale è collocata la scritta in caratteri a stampatello maiuscolo CALALZO AI SUOI PRODI CADUTI NELLA GUERRA 1915 – 1918. Nella parte sottostante la rappresentazione sono riportanti alcuni versi dell’Ode “Cadore” di Giosuè Carducci.

Al centro un bassorilievo con una scena raffigurante una madre che benedice con un ramo d’alloro nella mano destra il figlio morto, mentre stringe altri rami con la mano sinistra, ma più probabilmente la figura femminile rappresenta la Vittoria che omaggia il corpo del Caduto con ramoscelli di alloro. Per questo motivo, rispetto ad altri Monumenti ai Caduti della Prima Guerra Mondiale spesso ispirati ad un sentimento di tristezza, quello di Calalzo di Cadore esprime, invece, una grande carica espressiva di forza.

Sul lato sinistro è indicato un elenco di 18 Caduti e sul lato destro un elenco di altri 18 Caduti.

In basso sono incise alcune frasi tratte dal “Proclama della Vittoria”.

Monumento ai Caduti di Calalzo di Cadore

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Piazza IV Novembre
CAP:
32042
Latitudine:
46.447070692227
Longitudine:
12.380375924537

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato della piazza, di fronte al Municipio.
Data di collocazione:
26 Agosto 1923
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il monumento, alto 7 metri e largo 2 metri, è in pietra, roccia, cemento e marmo.
Il bassorilievo è in bronzo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Calalzo di Cadore (Belluno) - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Calalzo di Cadore
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Monumento ai Caduti di Calalzo di Cadore, in Provincia di Belluno, fu inaugurato domenica 26 agosto 1923, di fronte ad una grande folla e a Camillo De Carlo, originario della Frazione di Rizzios, Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Nel primo dopoguerra a Calalzo di Cadore, come in tutti i Comuni italiani, si prese l'iniziativa di erigere un monumento per ricordare i giovani del paese che si erano sacrificati per la Patria. Nel 1921 le Autorità del paese incaricarono per la realizzazione dell'opera il prof. Andrea Brustolon che realizzò un mezzobusto di "Eroe morente" attualmente conservato nella Biblioteca Civica.
A causa di contrasti l'incarico fu poi affidato allo scultore Annibale De Lotto (1877 - 1932), autore anche del Monumento ai Caduti di Valle di Cadore, che terminò l'opera nel 1923, ispirandosi alla Storia cadorina di Pier Fortunato Calvi, celebrata da Giosuè Carducci nell'Ode "Cadore".
Il monumento venne costruito in seguito alla demolizione della vecchia fontana situata nella piazza.
Rispetto alle fotografie d'epoca il monumento è attualmente circondato da un'area di rispetto recintata, realizzata nel corso del riadattamento della piazza davanti al Municipio realizzato nel 1998.
Il bassorilievo del basamento è la copia di quello realizzato in marmo nel 1922 da Annibale De Lotto per la chiesa di San Luca Evangelista a Venezia.

Contenuti

Iscrizioni:
Prospetto principale:
CALALZO
AI SUOI PRODI CADUTI
NELLA GUERRA
1915 - 1918

Fronte principale basamento del cippo:
NATI SUL'OSSA NOSTRE, FERITE, FIGLIUOLI, FERITE
SOPRA L'ETERNO BARBARO: DA' NEVAI CHE DI SANGUE
TINGEMMO CROSCIATE, MACIGNI: VALANGHE STRITOLATELO".
ODE "CADORE"
G. CARDUCCI

Prospetto sinistro cippo:
BERTAGNIN NORBERTO SERG.
DA COL ANTONIO SOLD.
DA COL FERDINANDO SOLD.
DE CARLO AUGUSTO SOLD.
DE CARLO CESARE CAPMAGG.
DE CARLO GIUSEPPE SOLD.
DE CARLO INNOCENTE SOLD.
DE CARLO MARIO SOLD.
DEL MONEGO BIAGIO SERG.
DEL MONEGO GIUSEPPE SOLD.
DE MENEGO ANTONINO SOLD.
DE PIERO GIUSEPPE SOLD.
DE STEFANI PIETRO SOLD.
DE ZARDO OSVALDO SOLD.
FANTON AUGUSTO SOTT.TEN.
FANTON UMBERTO TEN.
FIORI LUIGI SOLD.
FIORI OSVALDO SOLD.

Prospetto sinistro basamento:
I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU' POTENTI
ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SEN
ZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON OR
GOGLIOSA SICUREZZA
4 NOVEMBRE 1918 ORE 12
DIAZ

Prospetto destro cippo:
FRESCURA GIUSEPPE SOLD.
FRESCURA ITALO SOLD.
FRESCURA LUIGI SERG.
GIACOMELLI ANGELO SOLD.
GIACOMELLI RENATO SOLD.
LOZZA URBANO SOLD.
MORETTI EMILIO SOLD.
PERUZ GI[U]SEPPE SOLD.
PERUZ BIAGIO SOLD.
PI[C]CIN FERRUCCIO SERG.
RIVA GIUSEPPE SOLD.
ROCCHI ALBERTO SOLD.
ROCCHI ANGELO SOLD.
TOFFOLI LUCIO SOLD.
TOFFOLI ROMARIO SOLD.
TRENTI DOMENICO SOLD.
VASCELLARI ANTONIO SERG.
VASCELLARI PIETRO SOLD.
Simboli:
Il ramoscello di alloro simbolo di gloria e di sapienza.
Nell'area di rispetto davanti al monumento sono stati deposti un elmetto tedesco, uno scarpone da montagna e del filo spinato, tutti simboli della guerra.
Il cappello da Alpino e la picozza simboli dell'appartenenza al Corpo degli Alpini e della guerra in montagna.

Altro

Osservazioni personali:
Interessante il riferimento di Annibale De Lotto alla Storia cadorina a cui si ispirò, con l'epopea di Pier Fortunato Calvi che nel 1848 guidò la resistenza dei Cadorini, poco armati e totalmente inesperti di guerra, che per 45 "giorni di gloria", come furono definiti, tennero testa all'Esercito austro - ungarico attraverso una guerra in montagna, forti della loro conoscenza del territorio. In Cadore vie, scuole e caserme sono dedicate a Pier Fortunato Calvi che è considerato un eroe e che pagò con la vita per il suo impegno al fianco della Repubblica veneta di Daniele Manin.
Interessante anche il riferimento a Giosuè Carducci e all'Ode "Cadore".

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