274992 - Stele commemorativa ai caduti – Borca di Cadore (BL)

Nel 2000 l’Associazione Nazionale Alpini, Sezione di Borca di Cadore, ha commissionato l’attuale Stele commemorativa dedicata ai Caduti e alla Pace, poiché Borca di Cadore non disponeva ancora di una testimonianza concreta del sacrificio di tanti giovani morti in guerra.

La stele è costituita da un grande masso su cui sono state scalpellate immagini di stelle alpine e su cui è stata affissa una lapide in metallo con la scritta dedicatoria.

Il riferimento all’Alpino Attilio Da Corte è un segno di riconoscenza nei confronti di questo concittadino, deceduto prematuramente, che tanto si era impegnato per la realizzazione del monumento.

Il masso è sormontato da un’aquila in bronzo che tiene fra gli artigli una picozza da alpinista e le corde, sempre in bronzo, per arrampicare in montagna.

La stele fu inaugurata nel mese di maggio del 2000 con una cerimonia solenne alla quale parteciparono tutte le Autorità locali e provinciali colmando così una lacuna che era avvertita dalla popolazione locale.

 

Stele commemorativa

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Roma 82
CAP:
32040
Latitudine:
46.4312263
Longitudine:
12.2257828

Informazioni

Luogo di collocazione:
A lato della Strada di Alemagna.
Data di collocazione:
Maggio 2000.
Materiali (Generico):
Bronzo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Il masso è di pietra scolpita.
La lapide è di bronzo e così pure l'aquila, la picozza e le corde da arrampicata.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Borca di Cadore (Belluno) - Associazione Nazionale Alpini Sezione di Borca di Cadore
Notizie e contestualizzazione storica:
IL Monumento ai Caduti di Borca di Cadore, in Provincia di Belluno, mai realizzato, ha una storia complessa iniziata nel 1921 con la nascita di un Comitato che pubblicò un appello per "...erigere un monumento ai nostri Fratelli gloriosamente caduti sia sul patrio suolo sotto il nostro tricolore sia in terra straniera lo stellato vessillo americano...".

L'appello fu rivolto anche ai numerosi emigranti cadorini negli Stati Uniti che risposero inviando una somma di denaro:

"...ricordando i 5 compaesani caduti nelle file americane..." e chiedendo "...anche noi un favore...una fotografia del monumento per quelli a cui non sarà data la fortuna di di ammirare l'originale con i propri occhi".

Il foglio riprodusse anche due disegni del progetto dell'arch. Arturo De Luca che prevedeva un'ampia zona monumentale, situata a fronte strada, fra due edifici, dotata di ampi gradoni.

A causa della scomparsa del progettista, nel 1923 fu elaborato un altro progetto dall'arch. Giuseppe Gasparotto che sviluppò il precedente progetto proponendo la realizzazione di una lapide da collocare in una sala del Municipio.

Nel 1926 fu elaborato un altro progetto dell'arch. Fernando Noulian, "Pittore accademico" di Trieste, ma anche questo progetto non fu realizzato.

Nel 1935 il Podestà deliberò di affidare alla Ditta Riccardo Tommaselli di Belluno la realizzazione di due lapidi in ricordo dei Caduti. Furono collocate sulla facciata del Municipio all'altezza del primo piano, una a destra e una a sinistra della porta che dà sul balcone, entrambe sormontate da un capitello e decorate con fronde di bronzo e la scritta "BORCA AI SUOI CADUTI".
Negli Anni '70 del Novecento l'edificio comunale fu demolito e le due lapidi furono murate sulla cappella del cimitero.

Nel film "Montagne in fiamme" ("Berge in Flammen") del regista Luis Trenker è messa molto bene in evidenza la realtà della guerra che ha trasformato le montagne da luoghi di pace in luoghi di tragedie.
Nella scena finale le montagne, con il filo spinato che rappresenta la guerra appena conclusa, tornano ad essere luoghi di pace.

Contenuti

Iscrizioni:
Lapide in metallo:

AI NOSTRI CARI ALPINI
CADUTI NELLE GUERRE MONDIALI E
NELLE NUMEROSE
MISSIONI UMANITARIE,
A TUTTI COLORO CHE
PORTANO PACE E FRATELLANZA
FRA I POPOLI NELLE ORRENDE
VICENDE DELLA GUERRA

ALP. ATTILIO DA CORTE
Simboli:
Le stelle alpine scolpite nella pietra rappresentano un simbolo universale dell'ambiente alpino che è stato il teatro di aspre battaglie durante la Prima Guerra Mondiale.
L'aquila in bronzo è il simbolo del coraggio e della forza dimostrato dai nostri soldati.
La picozza e le corde da arrampicata sono il simbolo delle escursioni in montagna che in tempo di pace rappresentano l'ammirazione per la bellezza della montagna, ma in tempo di guerra sono stati lo sfondo tragico delle vicende umane dei soldati.
Molti soldati italiani provenivano da località di mare e di pianura e non avevano mai visto le montagne, ma furono colpiti moltissimo dalla loro bellezza e maestosità., come ci confermano molti giornalisti e scrittori che le visitarono durante la guerra.

Altro

Osservazioni personali:
Abbiamo trovato particolarmente significativo l'abbinamento tra l'arrampicata in montagna e la guerra in montagna, in tutti e due i casi una sfida.
Spesso sulle Dolomiti, in particolare sulle Tre Cime di Lavaredo, il confine fra la guerra e l'impresa alpinistica è stato molto sottile e i nostri soldati hanno superato prove incredibili, veramente al limite delle capacità umane.

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