Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Martiri della Libertà, 1
- CAP:
- 37129
- Latitudine:
- 45.446745099391
- Longitudine:
- 11.00264237791
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Facciata edificio
- Data di collocazione:
- 25 Aprile 1965
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in marmo
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Giovanni Fincato nacque a Enego (provincia di Vicenza) il 3 ottobre 1891. Dimostrò fin da giovane una buona propensione verso gli studi, tant’è che all’età di undici anni fu ammesso al collegio retto dai Francescani minori di Chiampo Vicentino.
Nel 1911, concluso il suo percorso scolastico, venne richiamato per il servizio di leva, vedendosi assegnato al Sesto Reggimento alpini di stanza a Verona. L'anno successivo venne posto in congedo con il grado di caporal maggiore, ma solamente nel 1914, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, venne richiamato e assegnato nuovamente allo stesso reggimento, assumendo il grado di sergente. Successivamente a un periodo di formazione ottenne il grado di sottotenente. Durante la guerra si distinse a tal punto che gli vennero conferite due medaglie d’argento al valor militare e vide il suo grado promosso prima a tenente e poi capitano. Al termine del conflitto poté fregiarsi della terza medaglia d’argento e venne ammesso come effettivo nelle fila del Regio Esercito.
Vista la sua brillante carriera ebbe anche modo di costruirsi una famiglia sposando nel 1922 Carmela Cappellari, dalla quale ebbe i figli Marcello, Alberto, Giovannino, Giancarlo, Maria Teresa, Francesco.
In seguito, decise di iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza e, negli anni a cavallo tra il 1934 e il 1938 assunse il titolo di giudice presso il Tribunale di Bologna e, successivamente quello di giudice supplente presso il Tribunale Militare di Verona.
Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, Fincato rimase a Verona e, richiamato nel 1942 alle armi, assunse il grado di tenente colonnello. L’anno successivo fu invece destinato in Provenza, in Francia. Proprio in questo periodo fu raggiunto dalla notizia dell’armistizio dell’8 settembre 1943, e decise quindi di raggiungere Verona, dove si mise in contatto con diversi personaggi legati alla Resistenza con l’intenzione di unirsi alle bande partigiane.Venne inserito tra gli ufficiali partecipanti alla missione militare segreta RYE, una rete clandestina il cui intento era quello di raccogliere notizie sui movimenti delle forze tedesche presenti in Italia.
Il 30 settembre 1944 venne posto in stato di arresto da due soldati dell’Ufficio Politico Investigativo (UPI), un’organizzazione dipendente dall’esercito fascista. Venne condotto nel carcere-caserma del Portaron presso il Teatro Romano di Verona. Dal 2 al 6 ottobre 1944 fu sottoposto a diversi interrogatori e a dure torture, a cui Fincato rispose con ostinato silenzio. La sera del 6 ottobre 1944, morì, in seguito a una tortura particolarmente dolorosa. Il 7 ottobre il suo corpo venne trasportato nel paese di Pescantina e lanciato nel fiume Adige.
Il 25 aprile 1951, nel corso di una cerimonia svoltasi nell’Arena di Verona alla presenza del Presidente del Consiglio Alcide de Gasperi, alla memoria di Fincato venne conferita la medaglia d’oro al valor militare.
Contenuti
- Iscrizioni:
- 1943 - 1945
IN QUESTO EDIFICIO CONVERTITO IN CARCERE I PARTIGIANI DEL VERONESE SOFFRENDO TORTURA E MARTIRIO PER LA LIBERTA’ E LA DIGNITA’ DELLA PATRIA ANNUNZIARONO IN TEMPI TRISTI DI GUERRA E DI ODIO L’ALBA DI LIBERI GIORNI
TRA MOLTI LA CUI SORTE RESTO’ OSCURA RISPLENDE DI PURA LUCE IL COLONNELLO DEGLI ALPINI GIOVANNI FINCATO CUI FEROCIA DI PARTE POTE’ NEGARE IL SEPOLCRO MA NON LA GLORIA DEGLI EROI
IL COMUNE DI VERONA NEL VENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita



