Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza Vittorio Alfieri, 2
- CAP:
- 14047
- Latitudine:
- 44.816938539977
- Longitudine:
- 8.2945703546911
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Facciata del municipio sotto i portici
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lastra in marmo con incisioni in nero e supporti con testa piramidale in bronzo.
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Mombercelli
- Notizie e contestualizzazione storica:
- L'8 settembre 1943, in Montenegro, è dislocato il XIV Corpo d'armata, composto da quattro divisioni, l'Emilia, la Taurinense, la Venezia e la Ferrara. Di queste, solo la Ferrara decide di non opporsi ai tedeschi, anche se un gruppo di artiglieria appartenente alla divisione si scontra con gli ex alleati ai confini albanesi.
Le altre divisioni combattono, subendo gravi perdite. L'Emilia, guidata dal generale Ugo Buttà, si sacrifica nella difesa di Cattaro, dove è costretta ad arrendersi il 16 settembre. Molti degli uomini riescono a imbarcarsi per l'Italia, altri finiscono in prigionia, altri ancora si danno alla macchia. La Taurinense, agli ordini del generale Lorenzo Vivalda, si scontra con i tedeschi fin dal 9 settembre, e poi si sposta verso le Bocche di Cattaro per dare man forte all'Emilia, pur arrivando troppo tardi. Le divisioni interne ai reparti minano la compattezza della divisione, che finisce con il soccombere. Dei 14.000 uomini che componevano la Taurinense all'8 settembre, 7.000 sono i prigionieri, 18 sono gli ufficiali fucilati.
La Venezia, comandata dal generale Giovan Battista Oxilia, e i resti della Taurinense entrarono a far parte, dal 10 ottobre, del II korpus dell'Eplj, l'Esercito Popolare di Liberazione iugoslavo, e per tre mesi parteciparono alle operazioni belliche. Con il passare dei mesi, la divisione aumenta i propri effettivi divenendo il centro di raccolta di migliaia di italiani sbandati. In novembre è trasformata in Corpo d'armata del Montenegro e il 2 dicembre 1943 viene decisa la costituzione di una sola grande unità, la Divisione italiana partigiana Garibaldi, divisa in tre brigate e alcuni battaglioni di lavoro, che combatterà una guerra durissima e una Resistenza significativa sino al febbraio 1945. I suoi comandanti sono, nell'ordine, il generale Oxilia, il generale Vivalda e il generale Carlo Ravnich.
I rimpatriati saranno 3.800, tutti armati, su un totale iniziale, all'8 settembre, di circa 20.000 uomini. Altri 3.500-3.800 sono rientrati in precedenza per ferite o malattie; 4.000-4.600 sarebbero tornati dalla prigionia; tra i 5.000 e i 7.200 sono i dispersi. Le perdite complessive sono stimabili, quindi, tra gli 8.500 e i 10.000 uomini. Le decorazioni militari saranno 13 medaglie d'oro, 88 medaglie d'argento, 1.351 medaglie di bronzo, 713 croci di guerra. Gli iugoslavi decorano la I, la II e la III Brigata della Garibaldi con l'Ordine per i meriti verso il popolo, con la stella d'oro e con l'Ordine della fratellanza e unità con corona d'oro. La Garibaldi ottiene anche due encomi solenni del comando supremo di Tito.
Estratti da: Le divisioni Emilia, Taurinense e Venezia in Montenegro: la divisione Garibaldi, dal sito A.N.P.I.
Si veda anche: Migliaia i soldati italiani morti per la libertà della Jugoslavia, articolo di Giacomo Scotti su "Patria Indipendente", Aprile 2013.
Adelmo Castino è ricordato sul sito dell'Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini (ANVRG), alla posizione 743 dell'elenco alfabetico dei Caduti.
Fonte: I Nostri Gloriosi Caduti, pag.3 CAN-COG.
Contenuti
- Iscrizioni:
- SERG. MAGG. ADELMO CASTINO
DEL 3° REGG. ALPINI
MEDAGLIA D'ARGENTO
AL V.M. ALLA MEMORIA
ORDINE AL VALORE
E PROMOZIONE A TENENTE
DELL'ESERCITO POPOLARE
LIBERATORE JUGOSLAVO
PER MERITI SPECIALI
APPARTENENTE
ALLA DIVISIONE ITALIANA
PARTIGIANA "GARIBALDI"
1917 - 1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Informazione non reperita



