Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Argine Maestro
- CAP:
- 26040
- Latitudine:
- 45.007314
- Longitudine:
- 10.333195
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Cemento per la struttura portante del cippo. Marmo per la lapide su cui è stata composta l’epigrafe. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell’epigrafe. Ferro per i perni di sostegno della lapide. Metallo argentato per il vaso portafiori.
- Stato di conservazione:
- Insufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Gussola
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Dalla scheda relativa alle uccisioni compiute dai nazifascisti nel territorio di Gussola nei giorni 24 e 26 Aprile 1945 compilata da Giuseppe Azzoni per il sito www.straginazifasciste.it
Nei giorni dal 24 Aprile 1945 reparti tedeschi in ritirata attraversano il Po appena a valle di Gussola e si dirigono verso nord-nordovest. Partigiani nascosti nella golena di Po ne osservano le mosse, cercano di dissuaderli dall’entrare in paese col timore di notevoli forze di contrasto. Cadono in questa circostanza, il 26 Aprile, i partigiani e i civili legati ai partigiani: Pietro Mangoni, Antonio Bini Antonio e Francesco Bini che vengono catturati, uccisi ed i loro corpi seviziati verranno ritrovati giorni dopo nell’erba alta. Renato Piccinini e Giuseppe Valenti sono raggiunti dai proiettili mortali mentre correndo sull’argine cercavano di mettersi in salvo. Pietro Franchini è colpito in fronte da un proiettile. Giuseppe Marconi, capo partigiano, viene sorpreso mentre spiava i movimenti del nemico, nascosto tra i i cespugli. Torturato ed ucciso con una baionetta viene sepolto nel letame dove verrà ritrovato diversi giorni dopo. Teobaldo Baldo viene ucciso in paese mentre compiva, armato, un giro di perlustrazione. Il 24 Aprile erano stati uccisi tre civili, non armati né partecipi a scontri: il quindicenne Pierenrico Pighi, figlio del fattore di una cascina in golena di Po al quale i tedeschi spararono nella sua aia (morirà il 28 Aprile in Ospedale). Giuseppe Vaia, coltivatore, colpito a morte senza motivo apparente da camice nere di passaggio sulla strada prossima al campo in cui stava lavorando. Antonio Grossi Antonio viene ucciso perché non si ferma all’alt di una squadra di camice nere.
• Renato Piccinini, nato il 4 Febbraio 1923 a Gussola. Riposa nel Sacrario dei Caduti civili e partigiani del Cimitero di Gussola.
FONTI:
• Giuseppe Azzoni, Giorgio Carnevali, Angelo Locatelli ed Ennio Serventi (a cura di) “Pietre della memoria. I Caduti cremonesi nella Resistenza (1943-1945). Cippi, lapidi, monumenti”, Anpi, Anpc, Provincia di Cremona, Fantigrafica Srl, Cremona, 2010.
• www.straginazifasciste.it
Contenuti
- Iscrizioni:
- SORGA
LA
TUA
AURORA
O PRODE
DI
GIUSTIZIA
E
DI
PACE
PICCININI RENATO
N. 4 2 1923 M. 26 4 1945
- Simboli:
- Croce cristiana scolpita con la tecnica dello stiacciato al centro della parte inferiore della lapide. Croce cristiana sul vaso portafiori.
Altro
- Osservazioni personali:
- Il cippo necessiterebbe di un intervento di restauro per permettere la leggibilità dell'epigrafe.
Coordinate Google Maps: 45.007314, 10.333195








