283878 - Lapide con il Bollettino della Vittoria della Grande Guerra – Eupilio (CO)

All’ingresso del Cimitero di Eupilio, sul muro della palazzina di destra, è posta una lapide in bronzo che con caratteri in altorilievo trascrive il Bollettino della Vittoria dell’Esercito italiano nella Grande Guerra.

Il Bollettino della Vittoria è il proclama ufficiale emanato dopo la battaglia di Vittorio Veneto e l’armistizio di Villa Giusti con cui il generale Armando Diaz, comandante supremo del Regio Esercito, annunciò, il 4 novembre 1918, la resa dell’Impero austro-ungarico e la vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale.

Il bollettino sottolinea l’eroismo delle forze italiane e celebra la fine vittoriosa del conflitto, segnando la realizzazione dell’unità nazionale.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Ceresuola, 2
CAP:
22030
Latitudine:
45.81786149243
Longitudine:
9.2705071531647

Informazioni

Luogo di collocazione:
Muro della palazzina di destra rispetto all'ingresso del Cimitero
Data di collocazione:
Presunta: 1919
Materiali (Generico):
Bronzo
Materiali (Dettaglio):
La lastra, che misura circa 75 cm di altezza, è fissata sul muro a circa due metri da terra. la lastra di bronzo di cui è fatta ha tutt'intorno una cornice lineare, con angoli aggettanti in rilievo, di forma squadrata, fissati da borchie metalliche circolari.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
Il Bollettino della Vittoria, emanato il 4 novembre 1918 dal generale Armando Diaz, allora comandante supremo del Regio Esercito, fu il comunicato ufficiale che sancì la vittoria dell'Italia e la disfatta delle forze avversarie nel primo conflitto mondiale, al termine di una guerra durata 41 mesi. Il Bollettino proclama che l’esercito italiano, affiancato da truppe alleate britanniche, francesi, cecoslovacche e americane, ha sconfitto un nemico numericamente superiore. L’offensiva decisiva, iniziata il 24 ottobre 1918, ha portato allo sfondamento del fronte austriaco e al crollo delle sue difese.
Le truppe italiane hanno liberato il Trentino e spinto il nemico oltre il Tagliamento, riconquistando le posizioni perdute. L’esercito austro-ungarico è in rotta: ha subito enormi perdite e lasciato in mano italiana circa 300.000 prigionieri e 5.000 cannoni.

Per celebrare il primo anniversario di questo trionfo, l'intero paese si mobilitò in commemorazioni. In quasi tutti i Municipi, Caserme e molte scuole vennero inaugurate targhe e lapidi in bronzo, spesso ottenute dalla fusione delle artiglierie catturate al nemico, su cui era inciso il Bollettino della Vittoria.

Contenuti

Iscrizioni:
L’ITALIA È COMPIUTA
BOLLETTINO DI GUERRA DEL 4 NOVEMBRE 1918
DAL QUARTIER GENERALE

LA GUERRA CONTRO L’AUSTRIA-UNGHERIA CHE SOTTO L’ALTA
GUIDA DI S.M. IL RE – DUCE SUPREMO – L’ESERCITO ITALIANO, INFE
RIORE PER NUMERO E PER MEZZI INIZIÒ IL 24 MAGGIO 1915 E CON
FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE CONDUSSE, ININ
TERROTTA ED ASPRISSIMA PER 41 MESI, È VINTA.
LA GIGANTESCA BATTAGLIA INGAGGIATA IL 24
DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA QUALE PRENDE
VANO PARTE 51 DIVISIONI ITALIANE,3 BRITANNICHE,
2 FRANCESI, 1 CZECO-SLOVACCA E UN REGGIMENTO AME
RICANO, CONTRO 73 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE, È
FINITA.
LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA DEL 29 CORPO
D’ARMATA SU TRENTO, SBARRANDO LE VIE DELLA RITIRATA AL
LE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOLTE A OCCIDENTE DAL
LE TRUPPE DELLA VII ARMATA E A ORIENTE DA QUELLE DEL
LA I., VI. E IV., HA DETERMINATO IERI LO SFACELO TOTALE DEL
FRONTE AVVERSARIO.
DAL BRENTA AL TORRE L’IRRESISTIBILE SLANCIO
DELLA XII., DELLA VIII., DELLA X. ARMATA E DELLE DIVISIONI DI
CAVALLERIA RICACCIAVA SEMPRE PIU’ INDIETRO IL NEMICO FUG
GENTE.
NELLA PIANURA, S. A. R. IL DUCA D’AOSTA AVAN
ZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DELLA SUA INVITTA III. ARMATA
ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIÀ GLO
RIOSAMENTE CONQUISTATE E CHE MAI AVEVA PERDUTE.
L’ESERCITO AUSTRO-UNGARICO È ANNIENTATO: ES
SO HA SUBITO PERDITE GRAVISSIME NELL’ACCANITA RESISTENZA
DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NELL’INSEGUIMENTO HA PERDUTO
QUANTITÀ INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E
PRESSOCHÉ PER INTERO I SUOI MAGAZZINI ED I DEPOSITI. HA
LASCIATO FINORA NELLE NOSTRE MANI CIRCA TRECENTOMILA
PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON MENO DI
CINQUEMILA CANNONI. I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIÙ
POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISALGONO IN DISORDINE E SEN
ZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON ORGOGLIOSA
SICUREZZA.

DIAZ.

Scritta in basso a sinistra, incisa a mano con uno strumento appuntito:
OPERA NAZIONALE
ORFANI CONTADINI
MORTI IN GUERRA
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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