Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Piemonte
- Provincia:
- Cuneo (CN)
- Comune:
- Cuneo
- Frazione:
- Basse di San Sebastiano, Cimitero Urbano
- Indirizzo:
- Via Basse S. Sebastiano, 29
- CAP:
- 12100
- Latitudine:
- 44.398896940791
- Longitudine:
- 7.5521277288361
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Cimitero Urbano di Cuneo (1° recinto, zona nord, al centro dei campi 1, 2, 3, 4).
- Data di collocazione:
- 5 novembre 1950.
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- La Cappella-Sacrario ha gli elementi portanti fatti di travertino, e le nove facciate esterne che accolgono il loculi (dove sono conservati i resti dei Partigiani le cui spoglie sono state qui raccolte) sono rivestite esternamente di marmo grigio. I loculi sono coperti da lastre di marmo bianco e riportano, per ciascun caduto, nome. cognome, nome di battaglia, professione, anno di nascita ed anno di morte.
La cripta ha al suo interno un altarino in marmo rosa, elementi in ferro ed in vetro colorato, e due grandi lastre di marmo verde. Le lastre riportano la lista dei nomi dei Patrioti i quali, insieme a quelli di cui i loculi esterni , caddero per la liberazione di Cuneo.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Amministrazione comunale
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il 10 giugno 1940, con la dichiarazione di guerra alla Gran Bretagna e alla Francia, Cuneo fu invasa da migliaia di reclute: molti furono i giovani cuneesi che partirono per il fronte, soprattutto quello russo, ma pochi riuscirono a ritornare a casa. Il 25 luglio 1943, all'annuncio della caduta di Mussolini e della continuazione della guerra a fianco della Germania, Cuneo divenne teatro di una manifestazione popolare nel centro cittadino nel corso della quale l'avvocato Tancredi "Duccio" Galimberti del Partito d'Azione proclamò la volontà di capovolgere l'alleanza e combattere contro i tedeschi. E infatti, subito dopo l'Armistizio, mentre i carri armati tedeschi entravano in città il 12 settembre 1943, Galimberti con un gruppo di compagni si allontanò per dare vita sulle montagne circostanti alla bande partigiane di Italia Libera. Occupata da una colonna di SS al comando del maggiore Joachim Peiper - tra l'altro, divenuto tristemente famoso per l'eccidio di civili e l'incendio dell'abitato della cittadina di Boves il 19 settembre 1943 - Cuneo venne sottoposta ad un duro regime di controlli da parte dei tedeschi e delle molteplici milizie della Repubblica Sociale Italiana via via succedutisi nel presidio, in un clima di terrore squadristico tanto più aspro in quanto, alla manifesta estraneità e ostilità della popolazione, faceva riscontro la pressione partigiana nell'immediata periferia. L'occupazione nazifascista durerà fino all'avanzata partigiana dell'aprile 1945 quando le unità delle formazioni GL e Garibaldi, al comando di Ettore Rosa "Ettore", comandante della V Zona del CVL - Corpo Volontari della Libertà - piemontese, muoveranno all'attacco della città presidiata dalle truppe tedesche, guadando anche il fiume Stura, e liberandola dopo tre giorni di scontri, il 28 aprile. Per gli strettissimi collegamenti politici e operativi con le formazioni partigiane della provincia e con i centri di direzione del movimento di liberazione piemontese, Cuneo è considerata una delle capitali della lotta di liberazione italiana e, non a caso, qui è stato costruito il monumento alla Resistenza Italiana, moderna e vigorosa scultura in bronzo realizzata da Umberto Mastroianni. Nel corso della lotta i partigiani caduti della provincia di Cuneo sono stati più di duemila, 890 i civili, 180 deceduti nei lager e 142 i comuni bersaglio di rappresaglie con oltre settecento case distrutte. Per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività partigiana, il 1° agosto 1947 la città è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: "Fedele alle sue antiche glorie guerriere ed alla sua forte tradizione patriottica, consacrava ogni sua migliore energia al movimento di resistenza. Per venti mesi ininterrotti, possente e paziente, la Città dei sette assedi promosse, organizzò, sostenne con animo indomito e costante, nelle montagne e nelle pianure della provincia, la guerra partigiana, di cui fu il cuore generoso ed il cervello sagace. Dal primo momento della lotta sino alla liberazione, offrendo prodigalmente al movimento partigiano il fiore dei suoi figli, non piegando dinanzi all'oppressione inumana, sopportando fortemente pene e sacrifici, fu esempio, simbolo, guida, espressione delle virtù militari e dei valori civili della resistenza. 2000 caduti, 1000 assassinati, 2200 invalidi, 1400 deportati costituiscono il suo glorioso serto stillante sangue purissimo di eroi, dalla Patria riconoscente consacrati all'immortalità. Cinta d'assedio e presa d'assalto dagli stessi suoi figli partigiani, unendo l'impeto degli assalitori all'insurrezione concorde dei cittadini, con una battaglia di quattro giorni per le strade insanguinate, seppe con le sole sue forze risolvere l'abbraccio filiale dell'ottavo assedio nel trionfo della liberazione. 8 settembre 1943 - 29 aprile 1945". (RIF. 5)
BIOGRAFIE ESSENZIALI
Queste lapidi testimoniano il sacrificio di numerosi, valorosi partigiani che, a Cuneo e in tutta la sua provincia, furono determinanti per la liberazione dell'Italia dal giogo nazifascista. Molti di loro ottennero riconoscimenti postumi dallo Stato, come medaglie e croci al valor militare, a testimonianza del loro coraggio. Non potendo rendere la Storia di tutti i 195 partigiani che qui riposano con un resoconto completo, anche se non certamente immeritevoli, questa scheda si concentra su coloro le cui azioni e il cui comportamento sono stati ufficialmente riconosciuti con le massime onorificenze.
LASTRE SULLE PARETI ESTERNE DEL SACRARIO
ARLAUD FULVIO FRANCESCO MICHELE, nato a SALBELTRAND (TO/I) il 31/10/1922, caduto a MONTEROSSO GRANA (CN) il 28/11/1944. Medaglia di bronzo al Valor Militare alla memoria. Nome di battaglia: FULVIO.
Comandante Brigata Vallegrana “Paolo Braccini” della Ia Divisione Alpina Giustizia e Libertà, caduto in combattimento durante un rastrellamento. (RIF. 4)
AZZALIN DARIO, nato a CHIOGGIA (VE/I) il 22/01/1923, caduto a CUNEO il 30/04/1945. Croce di Guerra al Valor Militare alla memoria. Nome di battaglia: BRUNO.
Dario Azzalin è stato partigiano combattente, capo della SAP giovanile di Cuneo (Squadra d’Azione Patriottica). Quando giunse l’ordine dell’insurrezione generale contro i nazifascisti, al mattino di venerdì 27 aprile 1945 Azzalin radunò una ventina dei suoi giovani sappisti nel cortile del palazzo dell’ex albergo Barra di Ferro, consegnando ad ognuno armi e munizioni. Alle ore 9 il portone di Via Saluzzo 28 si spalancò, e i giovani entrarono in Via Roma dirigendosi verso la Prefettura, al grido di “Viva l’Italia”; oggi, una lapide ricorda che “Da questo storico portone si slanciò l’eroico comandante Azzalin Dario (nome di battaglia: Bruno) con i giovani del suo gruppo d’assalto per la liberazione della città dai nazifascisti – ottavo assedio di Cuneo, 27 – 28 aprile 1945”. (RIF. 6)
BARBERO CARLO, nato a MOROZZO (CN) il 26/12/1920, caduto a CUNEO il 28/04/1945. Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria. Nome di battaglia: CARLIN.
Caporal maggiore del battaglione Alpini sciatori Monte Cervino, operante sul fronte occidentale, dopo l'armistizio combatte’ con i partigiani della II Divisione GL "Valle Grana". Durante tutto il periodo della Resistenza si distinse come comandante di distaccamento. Cadde tre giorni dopo la Liberazione, nel tentativo di fermare, nei pressi dell’ospedale sanatorio Antonio Carle di Confreria, una colonna tedesca che puntava su Cuneo.
A Carlo Barbero venne concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare, con la seguente motivazione:
“Animato da elevate qualità di coraggio, in venti mesi di intrepida lotta condotta da semplice gregario, eseguiva arditamente azioni di sabotaggio lumeggiando in ogni occasione la sua eccezionale personalità di eroico combattente. Ha preso parte a numerosi cruenti combattimenti confermando ogni volta le sue straordinarie doti di coraggio e di audacia. Catturato, riuscito miracolosamente ad evadere, riprendeva subito la lotta con maggiore ardore. Durante un rastrellamento condotto da preponderanti forze nazi-fasciste, dopo un giorno di aspri combattimenti, slanciatosi allo scoperto penetrava volontariamente da solo nello schieramento avversario eliminando una postazione nemica. Nei giorni dell’insurrezione, avvistata una colonna tedesca presso Cuneo, da solo e di sua iniziativa, apriva il fuoco da breve distanza nel tentativo di fermarla per consentire il sopraggiungere dei rinforzi partigiani, ma raffiche nemiche stroncavano la sua giovane esistenza all’alba della vittoria finale. Magnifica figura di ardito partigiano e luminoso esempio di sublime spirito di sacrificio e sprezzo del pericolo. Cuneo, settembre 1943 -28 aprile 1945.” (RIF. 4)
BRIGNONE MICHELE, nato a CUNEO il 26/04/1925, caduto a CASTEL D’ANNONE (AT) il 17/03/1945, cadendo in un’imboscata. Croce di Guerra al Valor Militare alla memoria. Nome di battaglia: BRICH.
A marzo del 1945, si svolgevano gli ultimi grandi rastrellamenti nazifascisti contro l'intero fronte partigiano astigiano. Nonostante un elevato numero di caduti, i partigiani impegnano severamente i rastrellatori e tornano rapidamente a controllare l'intero territorio. IL 17 marzo, si compì l’eccidio di 7 partigiani autonomi, sorpresi in un'imboscata nei pressi di Castello d'Annone. Verosimilmente, risalendo da data e luogo di morte di M. Brignone riportata su scheda ministeriale, uno di essi era il Brignone stesso. (RIF. 7).
SCAGLIOSI GIUSEPPE, nato a PALERMO (PA) il 25/04/1902, caduto a TURINY IN VAL VESUBLE (FRANCIA) il 19/09/1944. Medico chirurgo, Medaglia d'Oro al Valor Militare alla memoria. Nome di battaglia: MEDICO.
Negli anni Trenta, Giuseppe Scagliosi, palermitano di nascita, si trasferì a Cuneo e, allo scoppio della Seconda guerra mondiale, fu mobilitato come capitano medico sul Fronte occidentale. Dopo l’armistizio tornò a Cuneo, dove collaborò con la Resistenza per lo smistamento di informazioni e il coordinamento delle staffette. Successivamente si unì alla Brigata partigiana “Carlo Rosselli” in Valle Stura, guidata da Nuto Revelli, e divenne responsabile (Capitano di Complemento) sanitario della 1a Divisione Alpina “Giustizia e Libertà”. Nell’agosto 1944, dopo duri scontri con i tedeschi, la brigata dovette ripiegare in Francia. Il 19 settembre, nei pressi di Turiny, fu gravemente ferito a una gamba. Per non mettere in pericolo i compagni, rifiutò di essere trasportato e rimase indietro per coprire la ritirata. Il suo corpo fu ritrovato solo mesi dopo, nel dicembre 1944.
La motivazione della M.O.V.M., concessa alla memoria del valoroso medico recita:
"Trascinato da ardente entusiasmo per la causa delle libertà, si offriva volontario per eseguire, al comando di una pattuglia di otto partigiani, un ardito colpo di mano oltre le linee tedesche. Benché minorato per infortunio occorsogli, non volle rinunciare all'ambito onore di partecipare all'audace impresa e, dopo avere superato con epico slancio tre ordini di reticolati, si lanciava nel folto della mischia incurante dell'intensa reazione di fuoco opposta dal nemico. Caduto gravemente ferito ad una gamba, cosciente che il suo trasporto avrebbe votato a sicura morte i compagni che lo reggevano, rifiutava ogni soccorso e restava sul posto per proteggere col fuoco il ripiegamento della sua pattuglia. Cessata la mischia il nemico rinveniva il suo cadavere insanguinato a monito della fierezza partigiana che preferisce la morte alla prigionia. Vai Vesubia, 19 settembre 1944". (RIF. 4)
CALISTO CARLO, nato a CANNES (FRANCIA) il 28/04/1921, caduto a Borga S. Dalmazzo (CN) il 23/12/1944. Medaglia di Bronzo al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: REMO.
Carlo Calisto, ventitreenne partigiano residente a Boves, venne prelevato e portato a Borgo San Dalmazzo la sera del 23 dicembre 1944 dalla Polizia Militare di Borgo San Dalmazzo, al comando del tenente Ettore Salvi. All’incrocio tra via Villar e via Cuneo venne picchiato a morte e lì abbandonato. Il cadavere fu ritrovato il mattino seguente, Salvi ordinò che fosse sotterrato senza alcuna identificazione. Un episodio che fu solo il primo di una lunga serie di efferati omicidi, di saccheggi, di devastazioni.
Ettore Salvi arrivò a Borgo San Dalmazzo il 4 dicembre 1944, al comando della 5ª Sezione di Polizia Militare, composta da diciassette uomini e aggregata alla Divisione Littorio. Si distinse immediatamente per la sua spietata violenza contro civili e partigiani, instaurando oltre quattro mesi di terrore nella comunità locale e nelle aree limitrofe.
Al termine del conflitto, Salvi fu processato da una Corte d'Assise straordinaria di Cuneo, incaricata di giudicare i criminali fascisti. Il 2 luglio 1945, fu condannato a morte. Nonostante la Corte avesse emesso quarantacinque condanne a morte, Salvi fu l'unico a essere effettivamente fucilato. La sua condanna fu motivata dall'alto tradimento per la collaborazione con i tedeschi invasori, dalla responsabilità di 35 omicidi volontari aggravati (per i quali furono raccolte prove certe), e da numerosi saccheggi e devastazioni di borghi montani. (RIF. 8)
CARON MASSIMO, nato a ROMA il 7/01/1919, caduto a CUNEO il 9/12/1943. Medaglia di Argento al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: MASSIMO
Massimino Caron, nato a Roma il 7 gennaio 1919, fu fin da giovane attivo nel circolo Giac Sacro Cuore, dove si distinse per il suo impegno, diventando segretario e poi delegato della sezione Aspiranti.
Iscritto all'università, fu richiamato per il servizio militare e promosso tenente di complemento di fanteria. Durante il suo servizio al confine italo-francese in Valle Stura, fu testimone del crollo del regime fascista e dell'armistizio di Cassibile. Di fronte allo scioglimento del suo reparto, Caron, fedele al giuramento al re, decise di unirsi alla Resistenza, coordinando un gruppo di ex militari in una banda partigiana per combattere l'occupazione nazifascista, nel ramo di Azione Cattolica.
Partecipò ai primi scontri contro le truppe tedesche in Valle Stura e morì il 9 dicembre 1943, colpito da una raffica di mitraglia nemica durante un combattimento vicino a Vinadio, in provincia di Cuneo.
La motivazione della M.A.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Dagli eccelsi picchi alpini ove con pochi valorosi erasi annidato piombava sulle valli ed in pianura per sgretolare con audaci e continui colpi di mano la sistemazione difensiva nazifascista. Al comando di un reparto partigiano partecipava all’attacco di un importante caposaldo fortificato e dopo averlo conquistato restava a presidiarlo. Durante il furioso contrattacco nemico, sostenuto con indomito valore, rifulse per ardimento e sprezzo del pericolo e volontariamente accorse a sostituire un mitragliere che, colpito a morte, si era accasciato sull’arma. Esaurite le munizioni tentava l’estrema difesa della posizione col lancio delle bombe a mano finché, mortalmente colpito in fronte, immolava la sua ardente giovinezza sull’altare della Patria. Vinadio, 9 dicembre 1943.“ (RIF. 9)
COSTAMAGNA LUIGI, nato a CUNEO il 16/09/1920, caduto a PRADLEVES (CN) il 16/02/1945. Medaglia di Bronzo al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: GINO.
Gino Costamagna fu Partigiano appartenente alla II Divisione Alpina Val Maira di Giustizia e Libertà, dopo che, a seguito dell’Armistizio dell’8 settembre 1943, aveva lasciato l’esercito. Non si trovano sul web informazioni particolareggiate sulle azioni che hanno portato alla morte “Gino” Costamagna. Si sa che nei giorni 13 – 14 – 15 – 16 e 17 febbraio 1945 la Valle Grana (la valle di Pradleves) veniva investita da rastrellamenti in grande stile, vi morirono il partigiano Gino Renaudo (vedi più avanti), valoroso comandante della Banda Pradleves, ed il Maggiore russo A. Konoff, più altri due partigiani, ed è possibile che Costamagna fosse uno di loro. (RIF. 10)
GIANO GIACOMO, nato a GENOVA il 01/01/1892, caduto a CUNEO il 28/04/1945. Medaglia di Bronzo al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: GIACOMO.
Colonnello degli Alpini, passato successivamente alle formazioni partigiane, fu Comandante delle SAP a Cuneo ed in seguito aderì a Giustizia e Libertà, nella 11ª Divisione Garibaldi. Giano cadde il 28 aprile, giorno della Liberazione di Cuneo, colpito in fronte da una pallottola mentre tentava di mettere in salvo un partigiano ferito durante la battaglia contro i nazifascisti. (RIF. 2)
FIANDRINO GIOVANNI, nato a CUNEO il 30/06/1923, caduto a CUNEO il 12/12/1943. Medaglia d’Argento al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: GIOVANNI.
Giovanni Fiandrino fu partigiano nelle formazioni di Ignazio Vian che combattevano sulla Bisalta, presso Cuneo, i tedeschi ed i fascisti. Fu ferito e catturato dai tedeschi il 9 dicembre 1943 a Vinadio in un combattimento, portato all’ospedale di Cuneo, per essere fucilato il 12 dicembre.
La motivazione della M.A.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Combattente generoso della lotta per la liberazione della Patria, dava prova di elevate virtù di coraggio e di ardente fede nei destini della Patria oppressa. Catturato da preponderanti forze nemiche, sopportava con stoica fermezza le più dure sofferenze e affrontava la fucilazione con fierezza ed eroico contegno. Nobile esempio di patriottismo e di sacrificio. Cuneo, 12 dicembre 1943”. (RIF: 4)
GUERCI ARRIGO, nato a CUNEO il 20/08/1920, caduto a NIZZA (Francia) il 02/09/1944. Medaglia d’oro al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: ARRIGO.
Arrigo Guerci nacque a Cuneo nel 1920. Dopo il diploma da geometra, si arruolò nella Regia Aeronautica nel 1941. All’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 si unì alla Resistenza nei Gruppi d’Azione Partigiana (G.A.P.) di Cuneo. Come comandante di una banda della Brigata “Carlo Rosselli” (Giustizia e Libertà), partecipò a operazioni di sabotaggio e combatté tra le valli cuneesi e la Liguria. Dal giugno 1944 divenne comandante di battaglione. Nell’agosto 1944 affrontò la 90ª Divisione tedesca in valle Stura e poi passò in Francia per ostacolare l’avanzata tedesca nella valle Tinea. Rimase gravemente ferito a Isola mentre soccorreva un compagno e morì a Nizza lo stesso giorno. Nel 2018 gli è stata intitolata una via di Cuneo.
La motivazione della M.O.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Giovane di eccezionale valore fu fra i primi organizzatori della resistenza partigiana nel Cuneense. Al comando di un gruppo di valorosi da lui costituito partecipava in pianura alle più audaci imprese, esempio di ogni ardimento e di supremo sprezzo del pericolo. Comandante di un battaglione in montagna seppe trasfondere ai suoi uomini il suo leggendario coraggio e, durante un ciclo operativo nelle valli alpine d'Italia e di Francia, scrisse pagine di epico valore. Col suo gruppo di arditi ostacolava al nemico l'occupazione della Valle Tinea, e quando il combattimento volgeva vittoriosamente alla fine, cadeva mortalmente colpito da una raffica di mitraglia nel generoso tentativo di soccorrere un suo partigiano ferito. Fulgido esempio del valore italiano in terra straniera. Valle Tinea, 2 settembre 1944”. (RIF. 4)
MICHELETTI ANDREA, nato a CUNEO il 03/04/1924, caduto a CHIUSA DI PESIO (CN) in Regione Roccarisa S. Anna il 24/03/1945. Medaglia d’oro al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: TARZAN.
La stessa lunghezza della motivazione della medaglia d'oro al valor militare, concessa alla memoria di Micheletti, prova delle sue tante azioni contro i nazifascisti e del suo straordinario coraggio: vi si citano, in particolare, un combattimento in una zona fortificata di frontiera; un rocambolesco sganciamento di tutto il suo reparto finito nella morsa di forze preponderanti; il salvataggio attraverso le file nemiche (in sella ad un cavallo al galoppo), di un partigiano ferito; l'estenuante marcia di 15 ore nella neve per portare in salvo, trasportandolo a spalle, un commilitone gravemente assiderato.
La motivazione della M.O.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Partigiano di purissima fede e di eccelse virtù guerriere, combatteva sin dall'inizio della lotta di liberazione con leonino coraggio, con grande perizia e spirito di abnegazione, essendo sempre di esempio ai suoi uomini e di prezioso ausilio ai suoi superiori. Tra le molte epiche imprese: una missione in zona fortificata di frontiera brillantemente conclusa nonostante le più gravi difficoltà di situazione e di ambiente; una violenta reazione con un nucleo di ardimentosi ad un improvviso attacco avversario ed un successivo sganciamento nel corso del quale provvedeva al salvataggio da sicura cattura, in sella al suo cavallo lanciato al galoppo, di un commilitone ferito; un aspro combattimento in alta montagna durante il quale riusciva con eroica azione personale a sottrarre da sicuro annientamento il suo reparto accerchiato ed a salvare un partigiano gravemente congelato trasportandolo a spalla per 15 ore di estenuante marcia attraverso montagne nevose ed insidiate dal nemico. Catturato successivamente e sottoposto alle più crudeli sevizie, manteneva durante una tormentata agonia contegno mirabile e stoico, finché suggellava con il suo estremo sacrificio la più incondizionata dedizione alla causa della libertà. Regione Roccarisa S. Anna (Cuneo), 24 marzo 1945”. (RIF. 4)
RAMERO GIOVAN BATTISTA, nato a CUNEO il 09/05/1925, caduto a FOSSANO (CN), frazione Mellea il 09/12/1943. Medaglia d’argento al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: NINO.
"Nino", giovane contadino diciottenne, si unì ai partigiani della I Divisione Alpina “Giustizia e Libertà” dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Partecipò a un'audace azione contro un deposito di carburante alla Mellea, destinato all’aeroporto tedesco di Levaldigi. Scoperta l’operazione, i nazisti raggiunsero il luogo. Mentre i compagni si ritiravano, Nino rimase indietro per coprirli e fu catturato. Torturato, fucilato e appeso a un palo, il suo corpo fu lasciato esposto. Gli altri ostaggi, tra cui donne e bambini, furono liberati grazie al Vescovo di Fossano. Oggi è sepolto nel Sacrario dei Partigiani di Cuneo; una lapide a Mellea ne onora la memoria. La motivazione della M.A.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Giovanissimo, raggiungeva tra i primi le formazioni partigiane, subito distinguendosi per spirito di iniziativa e coraggio. Nell'attacco ad un aeroporto nemico si assumeva volontariamente il compito più rischioso di attuare su di sè la reazione del nemico per consentire ai commilitoni la riuscita del colpo di mano. Ferito, respinse la proposta di resa. Catturato, professò fieramente la sua fede e venne barbaramente seviziato e trucidato. — Mellea (Fossano), 9 dicembre 1943” (RIF. 10 e 11).
RENAUDO TOMMASO, nato a BORGO S. DALMAZZO (CN) il 11/03/1920, caduto a COMBETTA DI MONTEROSSO GRANA (CN) il 14/02/1945. Medaglia d’argento al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: GINO.
Iscritto a Economia e Commercio e sottotenente di Fanteria, dopo l’armistizio Tommaso Renaudo aderì alla Resistenza in Valle Stura come comandante nella Brigata Valle Grana della I Divisione “Giustizia e Libertà”. Diventato comandante di battaglione nel giugno 1944, guidò diverse azioni, tra cui l’assalto a un treno sulla linea Torino-Cuneo (11 febbraio 1945), che causò un rastrellamento tedesco in Val Grana. Il 13 febbraio contrastò l’attacco nemico per un’intera giornata; il giorno seguente morì colpito da una bomba di mortaio insieme al maggiore sovietico Aljon Konev.
La motivazione della M.A.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Subito dopo l'armistizio, con feueltà e con decisione, partecipava alla lotta di liberázione molto distinguendosi, nelle formazioni partigiane della provincia di Cuneo, per capacità di comandante e per valore di combattente. Degna di particolare menzionee l'azione da lui condotta nel febbraio del 1945 contro un convoglio ferroviario tedesco nella stazione di Sан Benigno. Nel corso di un duro rastrellamento, condotto in Valie Grana da soverchianti forze nemiche. In piedi, sotto nutrito fuoco di artiglleria a di armi automatiche guidava ed animava la resistenza dei suoi trovando, cosi, gioriosa morte sul campo di battaglia. - Zona di Cuneo, settembre 1943 - 14 febbraio 1945”. (RIF. 4)
RUFINI MARIO, nato a ROMA il 14/09/1919, caduto a ROBILANTE (CN) il 21/12/1944. Medaglia d’oro al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: ROBERTO.
Mario Rufini, studente di Economia e sottotenente di Fanteria, si trovava in Francia all’armistizio. Catturato dai tedeschi e deportato in Polonia, riuscì a evadere e rientrare in Italia. Aggregatosi ai partigiani di “Giustizia e Libertà” nel Cuneese, si distinse nei combattimenti di Valdieri. Nominato comandante della banda “Entracque”, organizzò la resistenza nella zona Monte Croce-Saben. Catturato il 26 novembre 1944 dai fascisti della Divisione “Littorio”, rifiutò di collaborare. Insieme al compagno Franco Lavinj fu fucilato alle gambe, cosparso di benzina e bruciato vivo sulla strada tra Roccavione e Robilante.
La motivazione della M.O.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Comandante di formazioni partigiane capace, ardito e deciso, dava belle prove in numerosi combattimenti, particolarmente distinguendosi il 17 agosto 1944 quando in località Oros (comune di Valdieri) alla testa di una ventina di uomini respingeva, per tre volte nella stessa giornata, l'attacco di una compagnia da montagna tedesca. Caduto in mani nemiche ed offertegli vita e libertà a prezzo del suo asservimento, sdegnosamente respingeva la divisa che gli veniva presentata, pronunciando casi, da se stesso, la sua sentenza di morte. Arso vivo dal barbaro nemico suggellava, con l'orribile sacrificio, la sua fede nella Patria e nella Libertà.
— Tetto Boa (Robilant di Cuneo), 20 novembre 1944”. (RIF. 4)
TONELLO MICHELE, nato a CUNEO il 12/12/1920, caduto a CUNEO il 03/04/1945. Medaglia di bronzo al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: TONEL.
TONELLO Michele lavorava come manovale edile e allo scoppio della 2° Guerra Mondiale fu arruolato come aviere. Dopo l’8 settembre del 1943, Tonello si unì ai partigiani e divenne comandante di distaccamento della Brigata Valle Maira, 2° Divisione Alpina Giustizia e Libertà, con il nome di battaglia di Tonel. Fu fucilato a Cuneo il 3 aprile 1945 dai militi delle Brigate Nere. (RIF. 6)
VASSALLO ARMANDO, nato a IMPERIA il 04/01/1923, caduto a DRONERO (CN) il 22/02/1945. Medaglia di bronzo al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: BRUNO.
Iscritto al III anno di ingegneria industriale di Torino, aderisce alla lotta partigiana nella I Divisione Giustizia e Libertà Brigata Val Gesso dal 24 novembre 1943 al 7 gennaio 1944 e nella II Divisione Brigata Val Varaita dal 12 giugno 1944 al 22 febbraio 1945, data della sua morte. Compie numerose valorose azioni in Valle Gesso, a Vinadio e durante i rastrellamenti di Boves e Valle Varaita. Cade alla testa della sua squadra nel combattimento del Droneretto contro gli alpini della “Monterosa” della Repubblica Sociale Italiana (RSI). (RIF. 12)
VIVANDI ILDEBRANDO, nato a BRESCIA il 24/10/1924, caduto a CUNEO il 23/04/1944. Medaglia d’oro al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: ILDE.
Ildebrando Vivandi era figlio di famiglia ebrea, e per questo, fu espulso dalla scuola che frequentava a Cuneo. Nonostante ciò, con l’aiuto di compagni e professori, riuscì a conseguire il diploma di Ragioniere. Nei giorni successivi all'armistizio dell'8 settembre, salì a Madonna del Colletto, sopra Valdieri, insieme ad altre persone, tra cui Duccio Galimberti, Dante Livio Bianco e i fratelli Enzo e Riccardo Cavaglion, dove prese vita il nucleo originario delle formazioni partigiane Giustizia e Libertà, la banda "Italia libera"). Cadde, combattendo eroicamente, otto mesi dopo.
La motivazione della M.O.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
"Iniziava la sua attività partigiana il giorno dell'armistizio del settembre 1943, prodigandosi in ardite azioni di guerriglia ed in audaci atti di sabotaggio, sempre primo tra i primi, sprezzante di ogni pericolo. Vicecomandante di una banda, fatto segno ad un forte attacco tedesco, resisteva alla pressione e, circondato da tutte le parti, abbarbicato ad una roccia con quattro compagni, continuava a difendersi strenuamente. Ferito e sopraffatto, cadeva nelle mani del nemico; condannato alla fucilazione, affrontava impavido la morte intonando insieme ai compagni di sacrificio gli inni partigiani – Cuneo 8 settembre 1943 – 23 aprile 1944". (RIF.3)
LASTRE ALL’INTERNO DELLA CRIPTA
BELLINO PIETRO, nato a CUNEO il 26/02/1917, caduto a PIOZZO (CN) il 05/07/1944. Medaglia d’oro al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: TEDY.
Insegnante presso il Liceo-ginnasio di Saluzzo, durante la seconda guerra mondiale aveva partecipato come ufficiale alle operazioni belliche in Albania. Ferito in combattimento nel marzo del 1942, dopo una lunga degenza era stato collocato a riposo.
Dopo l'armistizio, Bellino, benché mutilato, fu tra i primi nell'organizzare la Resistenza nel Cuneese e divenne comandante della XX Brigata "Giustizia e Libertà" operante in Val Grana.
La motivazione della M.O.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Benché mutilato partecipava sin dal 9 settembre 1943 al movimento clandestino, organizzando e costituendo le unità partigiane Cuneensi alla testa delle quali, innumerevoli imprese rifulsero le sue doti di animatore e trascinatore di uomini e il suo leggendario valore. Con pochi compagni assaltava un treno militare per liberare un gruppo di partigiani. Per primo si slanciava nello scompartimento dei prigionieri, ma sopraffatto dalla scorta armata, veniva ferito e gettato a terra. Solo, impugnava la pistola e abbatteva uno per uno gli aggressori. Quindi ordinava la ritirata e sanguinante, ritto sulla banchina, ne proteggeva col fuoco lo sganciamento raggiungendo per ultimo il camion entro il quale si abbatteva esausto. Nominato comandante militare partigiano di Cuneo, durante una missione veniva catturato dai tedeschi e trasportato a Piozzo per essere fucilato. Rifiutò di finire la sua vita contro un muro e, impotente, nel supremo tentativo di superare il cerchio di ferro che lo stringeva, si slanciava furibondo contro il plotone cadendo da combattente crivellato nel petto da pallottole. Assurto a simbolo della lotta partigiana nel Cuneense, due brigate ebbero il suo nome. Magnifica figura di valoroso comandante, esempio luminoso di sublime spirito di sacrificio e di assoluta dedizione alla causa d’Italia. Cuneo, 9 settembre 1943 -5 luglio 1944”. (RIF.3)
CURRENO DI SANTA MADDALENA GIACOMINO, nato a TORINO il 22/10/1928, caduto a PIOZZO (CN) il 30/03/1945. Medaglia d’oro al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: GIMMY.
Dopo l’armistizio, Gimmy fuggì dal Reale Collegio "Carlo Alberto" di Torino per raggiungere il padre partigiano in Val d’Ossola. Non riuscendoci, si unì alle formazioni di Giustizia e Libertà nelle Langhe, dove si distinse per coraggio, soprattutto durante i combattimenti per l’occupazione di Magliano Alpi.
La motivazione della M.O.V.M., concessa alla memoria del valoroso, recita:
“Volontario sedicenne, accorse tra i primi nelle file partigiane compiendo numerose difficili e rischiose missioni. Catturato dai nazifascisti, messo al muro ed invitato a gridare "Viva la Repubblica" con atto fiero e spavaldo offriva il petto al piombo nemico gridando "Viva il Re! Viva l’Italia!". L’avversario ammirato da tanto coraggio lo lasciava libero. Ritornato nelle file partigiane, in combattimento contro forze preponderanti tedesche, gareggiava con i suoi compagni finche, esaurite quasi le munizioni rimaneva volontariamente sul posto per proteggere il ripiegamento della squadra. Il nemico lo catturava con l’arma stretta in pugno e nell’atto di lanciare l’ultima bomba che ancora possedeva. Durante gli interrogatori manteneva contegno fiero e sereno. Dinanzi al plotone d’esecuzione moriva da prode, offrendo in olocausto alla Patria la sua giovane vita con la generosità di un bimbo e la fierezza di un vecchio soldato. – Cuneo, 31 marzo 1945”. (RIF.3)
TANCREDI ACHILLE GIUSEPPE GALIMBERTI, nato a CUNEO il 30/04/1906, caduto a CENTALLO (CN) il 03/12/1944. Eroe Nazionale e Medaglia d’oro al Valor Militare, alla memoria. Nome di battaglia: DUCCIO.
Tancredi “Duccio” Galimberti (Cuneo, 1906 – Centallo, 1944) fu Antifascista, Avvocato e studioso di Diritto penale. Egli fu uno dei principali animatori della Resistenza in Piemonte. Laureato in Giurisprudenza, dopo la caduta del fascismo nel luglio 1943 aderì al Partito d’Azione e fondò le formazioni partigiane di Giustizia e Libertà.
Dopo aver pronunciato a Cuneo e poi a Torino, alla caduta di Mussolini, il discorso del 26 luglio 1943 in cui chiamò a raccolta gli Italiani per la lotta contro il nazifascismo (“Sì, la guerra continua fino alla cacciata dell'ultimo tedesco, fino alla scomparsa delle ultime vestigia del regime fascista“, disse rispondendo al Gen. Badoglio, che aveva annunciato l’armistizio con gli Alleati), divenne un simbolo della resistenza armata. Contro di lui venne emesso un mandato di cattura e, nel settembre 1943, dopo l'armistizio, si rifugia nelle valli cuneesi, organizzando, insieme ad altri compagni, la banda partigiana "Italia Libera", da cui nasceranno le brigate Giustizia e Libertà. Dal 5 aprile 1944 è a capo del «Comando Militare Regionale Piemontese» con la qualifica di tenente colonnello.
Ferito gravemente durante un rastrellamento, continuò comunque a guidare i partigiani. Arrestato il 28 novembre 1944 a Torino, subì torture senza rivelare informazioni e il 4 dicembre, trasportato nei pressi di Centallo, fu freddato con una raffica alla schiena ai bordi di una strada. L'assassinio verrà poi presentato come la reazione ad un tentativo di fuga. Pochi giorni dopo il Comitato di Liberazione piemontese proclama Duccio Galimberti Eroe Nazionale. Nel febbraio successivo il governo delibera di decorarlo della medaglia d’oro al valor militare con la seguente motivazione: “Instancabile nella cospirazione, fu tra i primi a impugnare le armi per difendere dal tradimento e dalla tirannia la libertà e il suolo della Patria. Con perizia pari all’entusiasmo, intorno a sé raccolse tra i monti del Cuneese un primo nucleo di combattenti, dal quale dovevano sorgere valorose divisioni partigiane. Alla testa di queste divisioni cadeva una volta ferito ma non abbandonava il posto di combattimento e di comando prima di avere assicurato le sorti dei suoi reparti. Non ancora guarito assumeva il comando di formazioni partigiane piemontesi, prodigandosi incurante di ogni rischio. Arrestato, fieramente riaffermava la sua fede nella vittoria del popolo italiano contro la nefanda oppressione tedesca e fascista. Poiché le atroci torture cui fu sottoposto non riuscirono a piegarlo, i suoi carnefici vilmente lo abbatterono. Altissimo esempio di virtù militari, politiche e civili. — Italia occupata, 2 dicembre 1944”.
La piazza principale di Cuneo, già Piazza Balilla, oggi porta il suo nome. La sua casa, in Piazza Galimberti 6, è diventata un museo civico e custodisce archivi, biblioteca e memorie della famiglia. (RIF. 13)
Contenuti
Portale di accesso al Sacrario
Sotto la scritta:
CUNEO AI PARTIGIANI CADUTI
PER LA SUA LIBERAZIONE
è incastonata una scultura in bronzo che ritrae un Partigiano che, ferito a morte, cade a terra, martire della libertà.
Ancora sotto:
8 SETTEMBRE 1943 28 APRILE 1945
Il 25 aprile 1945 fu il giorno in cui il CLNI ordinò l’insurrezione nazionale. L’attacco alla città di Cuneo da parte delle forze partigiane iniziò il 28 aprile e, al termine di una giornata di combattimenti, i tedeschi si ritirarono. Il 29 aprile Cuneo era finalmente libera.
FACCIATA 1 a partire dal portale in senso antiorario
|
. FACCIATA 1 – COLONNA Sx FULVIO ARLAUD FULVIO RAG. DOTT. H.C. MED. DI BRONZO AL V. M. 1922 1944 / GIOVANNI BERNARDI 1925 1945 / FORTUNATO ALBERTENGO FORTUNATO GEOMETRA 1920 1945 / CARLO AIMO AIMO SERGENTE MAGGIORE 1916 1948 / GIOVANNI ABBA’ GIUANIN ELETTRICISTA 1926 1944 |
. FACCIATA 1 – COLONNA Dx VIRGILIO AUDANO VIRGILIO OPERAIO 1926 1944 / DARIO AZZALIN BRUNO DISEGNATORE MECCANICO CROCE DI GUERRA AL V. M. 1923 1945 / GIUSEPPE BALLAURI GIUSEPPE COMMERCIANTE 1882 1945 / GIOVANNI BARBERIS GIOVANNI FALEGNAME 1895 1945 / CARLO BARBERO CARLIN MECCANICO MED. D’ORO AL V. M. 1920 1945 |
FACCIATA 2 a partire dal portale, in senso antiorario
|
. FACCIATA 2 – COLONNA Sx MICHELE BRIGNONE BRICH STUDENTE CROCE DI GUERRA AL V. M. 1923 1945 / NICOLA BRASIELLO NICOLA CONTADINO 1921 1945 / GIANFRANCO BORNEY GIANFRANCO STUDENTE 1928 1945 / GIUSEPPE BERAUDO GIUSEPPE CONTADINO 1912 1944 / ERIO BAUDINO ERIO MAESTRO 1923 1943 |
.
FACCIATA 2 – COLONNA Dx GRAZIANO / BRUNO GRAZIANO CONTADINO 1915 1945 / ROCCO / LOMBARDO SCACCIAGUERRA CONTADINO 1921 1945 / SCAGLIOSI GIUSEPPE MEDICO MED. D’ORO AL V. M. 1902 1944 / CARLO CALISTO REMO DECORATORE MED. DI BRONZO AL V. M. 1921 1944 / MASSIMO CARON MASSIMINO STUDENTE DOTT. H. C. MED. D’ARGENTO AL V. M. 1919 1943 |
FACCIATA 3 a partire dal portale, in senso antiorario
|
. FACCIATA 3 – COLONNA Sx GIOVANNI CIOCCA FRATELLINO PRIMO COMMERCIANTE 1910 1945 / ROSARIO CIMINO CIMINO MINATORE 1922 1945 / ALDO CIANFONI ALDO MACELLAIO 1921 1945 / DELFINO GIUSEPPE 1909 1945 / CAVALLERA ALBERTO TOM PELISSIE’ IMPIEGATO 1925 1945 |
. FACCIATA 3 – COLONNA Dx LUIGI COSTAMAGNA GINO TIPOGRAFO MED. DI BRONZO AL V.M. 1920 1945 / GIUSEPPE CRISANTI GIUSEPPE 1919 1945 / RENATO DARDANELLI LUIGIA OPERAIO CITTADINO FRANCESE 1925 1945 / ADRIANO DIVIZIA ADRIANO AGENTE P. S. 1916 1945 / TERESIO DOLCE ADOLFO BARBIERE 1897 1945 |
FACCIATA 4 a partire dal portale, in senso antiorario
|
. FACCIATA 4 – COLONNA Sx GIACOMO GIANO GIACOMO DOTT. IN ECONOMIA MED. D’ARG. E BRONZO AL V.M. 1892 1945 / MICHELE GAZZERA MICHELINO STUCCATORE IN LEGNO 1929 1944 / GIOVANNI FIANDRINO GIOVANNI SARTO MED. D’ARGENTO AL V.M. 1923 1943 / PIETRO FERRARI PIETRO OPERAIO 1922 1944 / PIETRO FANTONE PILIA PANETTIERE 1924 1944 |
. FACCIATA 4 – COLONNA Dx BARTOLOMEO GIORDANO TARZAN OPERAIO 1921 1945 / RENATO GIRAUDO REGI ELETTROTECNICO 1927 1945 / ARRIGO GUERCI ARRIGO GEOMETRA DOTT. H.C. MED. D’ORO AL V.M. 1920 1944 / MARIO ISAIA RAFFAELE IMPIEGATO DI BANCA 1922 1945 / GIUSEPPE JAPICHINO CONTADINO 1915 1944 |
FACCIATA 5 a partire dal portale, in senso antiorario
|
LOTTARONO E CADDERO |
|
| PER LA LIBERTA’ | |
| NELLE FORMAZIONI | |
| AUTONOME G.L. | |
| GARIBALDI – MATTEOTTI
|
|
FACCIATA 5 – COLONNA Sx ANGELO LERDA ANGELO MURATORE 1903 1945 / MAURO GIORGIO CUNI PANETTIERE 1924 1946 / JODEPH HONOF ALIEN KARPUTUHOV CITTADINI RUSSI / CAVALLERA PIETRO LUCE 1923 1945 / GIOACHINO JAVELLI CHINO STUDENTE 1924 1944 |
FACCIATA 5 – COLONNA Dx GIOVANNI LERDA SPAZZOLA STUDENTE 1928 1945 / FILIPPO LICASTRO FILIPPO 1920 1944 / GENNARO LIGUORI GENNARO CONTADINO 1921 1944 / GAETANO LO BIANCO CONTADINO 1921 1944 / VINCENZO MAIELLO ENZO 1910 1945 |
FACCIATA 6 a partire dal portale, in senso antiorario
|
. FACCIATA 6 – COLONNA Sx GIOVANNI OLIVERO MALINO AIUTO MACCHINISTA 1911 1944 / FRANCESCO MUSSOTTI FRANCO MAESTRO DOTT. H.C. 1922 1944 / LUIGI TERESIO MIINO LUIGI IMPIEGATO 1921 1944 / ANDREA MICHELETTI TARZAN MURATORE MED. D’ORO AL V.M. 1924 1945 / ANTONIO MERLO MURATORE 1908 1944 |
. FACCIATA 6 – COLONNA Dx DOMENICO PALLOTTA NICO OPERAIO 1917 1945 / MARIO PAPINI MARIO SOTTOTEN. DI CAVALLERIA DOTTORE H.C. 1920 1945 / GIOVANNI PAROLA GIOVANNI OPERAIO 1924 1943 / LORENZO PASTORE RENZO CONTADINO 1924 1944 / GAETANO PECORARI GAETANO SARTO 1925 1945 |
FACCIATA 7 a partire dal portale, in senso antiorario
|
. FACCIATA 7 – COLONNA Sx GIOV. BATTISTINO RAMERO NINO CONTADINO MED. D’ARGENTO AL V.M. 1925 1945 / TOMMASO RACCA GABRI MANOVALE 1923 1945 / FRANCESCO RACCA GINO FALEGNAME 1928 1945 / LORENZO RABALLO FIORINO DECORATORE 1922 1945 / ROBERTO RIVA MECCANICO SANDOCAN 1924 1944 |
. FACCIATA 7 – COLONNA Dx PIETRO RE PIETRO CONTADINO 1914 1945 / TOMMASO RENAUDO GINO STUDENTE DOTT. H.C. MED. D’ARGENTO AL V.M. 1920 1945 / LUCIANO ROMANELLI ERCOLE CONTADINO 1921 1944 / MARIO SANTI MARIO MECCANICO 1923 1945 / ANNERINO SARZETTO RINO PANETTIERE 1923 1945 |
FACCIATA 8 a partire dal portale, in senso antiorario
|
. FACCIATA 8 – COLONNA Sx MARIO SERRA MORIS MECCANICO 1924 1945 / GIUSEPPE SERRA GIUSEPPE TORNITORE 1927 1945 / SEBASTIANO SCIOLLA SCIOLLA CAPOTRENO 1901 1944 / ALDO SCIOLLA CIPOLLINO STUDENTE 1925 1944 / LEONE SCHIAVONE FIR STUDENTE 1918 1945 |
. FACCIATA 8 – COLONNA Dx RUFINI MARIO ROBERTO TENENTE DOTT- H-C- MED. ORO AL V.M. 1919 1944 / MARCELLO SPICOLA MARCELLO ARTIGIANO 1927 1945 / FIORENZO GASTALDI RENZO CONTADINO 1925 1944 / MICHELE TONELLO TUNEL AVIERE SCELTO MED. DI BRONZO AL V.M. 1920 1945 / GIUSEPPE VACCARO GIUSEPPE FALEGNAME 1914 1944 |
FACCIATA 9 a partire dal portale, in senso antiorario
|
. FACCIATA 9 – COLONNA Sx PASQUALINO VIADA LINO IMPIEGATO 1925 1944 / GIORGIO VIALE BIBI ELETTROMECCANICO 1925 1945 / ARMANDO VASSALLO BRUNO STUDENTE DOTT. H.C. MEDAGLIA DI BRONZO 1923 1945 / ANDREA VASCHETTO ANDREA IDRAULICO 1916 1945 MARIO VASCHETTO MARIO ELETTRICISTA 1923 1945 / POLITANO GIOVANNI ELETTRICISTA 1925 1946 |
. FACCIATA 9 – COLONNA Dx ILDEBRANDO VIVANDI ILDE RAGIONIERE DOTT. H.C. MED. D’ORO AL V.M. 1924 1944 / GIUSEPPE VOLPENGO URSUS TIPOGRAFO 1923 1944 / ALBERTO ZANICO IVO 1944 / CIPPONE PASQUALE 1944 BALLARIO GIOVANNI 1944 TOGNON GIOVANNI 1944 GARINO GIUSEPPE 1935 1943 / QUI RIPOSANO SETTE PARTIGIANI IGNOTI |
CRIPTA, lastra a sinistra
|
CADDERO |
|
| PER LA LIBERAZIONE DELLA NOSTRA CITTA’ | |
| QUI | |
| INSIEME AI COMPAGNI DI SACRIFICIO | |
| VIVE IL LORO SPIRITO | |
| Lastra Sx – Colonna 1 | Lastra Sx – Colonna 2 |
| AMBROSINO GIUSEPPE | CURRENO DI S. MADD. GIACOMO |
| ALESSI MARIA LUISA | MEDAGLIA D’ORO AL V.M. |
| ALFONSO GIUSEPPE | DAMIANO PIETRO |
| ARMANDO DOMENICO | DE GIORGIS FEDERICO |
| BALESTRIERI MICH. BRUNO | DELMASTRO ALESSANDRO |
| BAROLO LUIGI | EVANGELISTA MARCO |
| BELLINO PIETRO | FANTINI FRANCESCO |
| MEDAGLIA D’ORO AL V.M. | FANTINI MARIO |
| BERNARDI GIOVANNI | FISSORE CARLO |
| BERTONE LUIGI | FORNERO COSTANZO |
| BESSONE SIMONE | FRANCESCHI MARIO |
| BOETTI TOMMASO | FRANCO DOMENICO |
| BONELLI ALDO | FUSERO GIUSEPPE |
| BOSCAGLIA GIUSEPPE | GALIMBERTI TANCREDI |
| BRAMARDI DOMENICO | EROE NAZ. MED. D’ORO AL V.M. |
| CAMPANA STEFANO | GALLIANO LUIGI |
| CAPELLO ERNESTO | GARELLI ETTORE |
| CASAVECCHIA C. ALBERTO | GATTINO MICHELE |
| CASTELLINO AGOSTINO | GENTILUCCIO MIRO |
| CASTELLINO PIETRO | GHIBAUDO MICHELE |
| CERVA BATTISTA | GIORDANENGO MICHELE |
| CONTESSOTTO ANTONIO | GIORDANO BART. GENTILE |
| CORALLIA GIOVANNI | GRAZIOLI GIOVANNI |
Cripta, lastra a destra
Lastra Dx – Colonna 1 |
Lastra Dx – Colonna 2 |
| ISAIA GIOVANNI | RATTI GERMANO |
| LINGUA CAMILLO | RETTORI CORRADO |
| LODOLA PIETRO | REPACI ROCCO |
| MACCARIO LUIGI | RIBA PIER PAOLO |
| MANIGRASSI GILBERTO | RINERO CARLO |
| MANINI RICCIOTTI | RAVERA GIOVANNI |
| MANZINI GIOVANNI | RUFFINI MARIO |
| MARCHISIO TANCREDI | SALTETTO FIORENZO |
| MIGLIORE GIUSEPPE | SCAGLIOSI GIUSEPPE |
| MIOLANO CARLO | MEDAGLIA D’ORO AL V.M. |
| MUZIO EZIO | SCARAMUZZI GIOVANNI |
| MORA PODI DOMENICO | SCARPACI AGOSTINO |
| OCCELLI CESARINA | SILVESTRO PIETRO |
| OGLIARO LUIGI | STRUMIA GUGLIELMO |
| OLIVERO MARIO | TAMAGNO GIACOMO |
| ORIGLIA DOMENICO | TEOBALDO BENEDETTO |
| PAPPARELLA DOMENICO | TERRAZZINI FRANCESCO |
| PELLEGRINO NAZZARENO | TOSELLI GIOVANNI |
| PICCO AURELIO | TRAMANTANO ANTONIO |
| PIGNATA GIORGIO | TRAVERSO EDGARDO |
| PISTOI GIOVANNI | TURDO VITO |
| PONZA DI S. MARTINO FILIPPO | USSI VITTORIO |
| POZZI ALFONSO | VASALLO SETTIMO |
| PUCCI PIERO | VERONESE STEFANO |
| GEORGE ALLAIN | ZAVATTARO GIUSEPPE |
| MAURICE MICHEAU |
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Le seguenti FONTI sono state utilizzate pe la ricerca riguardante i Caduti del Sacrario dei Partigiani di Cuneo e compilare le BIOGRAFIE ESSENZIALI di coloro i quali ricevettero riconoscimenti ufficiali (Medaglie, Croci di Guerra) da parte della Stato.
FONTI:
(1) - Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea in Provincia di Cuneo “Dante Livio Bianco” - VITE SPEZZATE
(2) Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea “Giorgio Agosti”
(3) Direzione Generale Archivi – D.G.A. – I Partigiani d’Italia
(4) Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia – A.N.P.I. – Biografie
(5) memorieincammino.it. Cuneo
(6) Giovanni Cerutti: Storia, cronaca e arte nel CIMITERO URBANO e nel CIMITERO ISRAELITICO di Cuneo, 2016 – Stamperia Comunale
(7) ISRAT - ISTITUTO PER LA STORIA DELLA RESISTENZA
E DELLA SOCIETÀ CONTEMPORANEA IN PROVINCIA DI ASTI: Cronologia della Resistenza nell’Astigiano
(8) Borgo San Dalmazzo: la storia dell'attentato al comandante fascista e la morte di Costanzo Orso
(9) Istituto per la storia dell’Azione cattolica e del movimento cattolico in Italia – ISACEM
(10) Ist. Naz. Ferruccio Parri - Stampa Clandestina: Quelli della Montagna, Anno 1, N.5, Febbraio 1945
(11) La Stampa, quotidiano:Il partigiano ragazzino torturato e dimenticato dalla storia, a ottant’anni dall’8 settembre
(12) Politecnico di Torino: 80° anniversario della Liberazione
(13) MuseoTORINO - Tancredi "Duccio" Galimberti















