284531 - Lastra in ricordo dell’infermeria partigiana e dei partigiani trucidati – Bologna

Lastra posta, a cura del Comune di Bologna, dove sorgeva l’infermeria partigiana del Ravone durante la guerra di Liberazione. Il 9 dicembre 1944 essa fu scoperta dai fascisti che catturarono 16 partigiani feriti e il medico che li curava. Tutti furono barbaramente torturati e successivamente fucilati il 13 dicembre 1944.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Andrea Costa, 75
CAP:
40134
Latitudine:
44.495441381886
Longitudine:
11.322433351326

Informazioni

Luogo di collocazione:
Sulla parete dell'edificio al civico 75.
Data di collocazione:
1975, in occasione del trentennale della Liberazione.
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastra quadrata di marmo bianco con bordi non lavorati. L'iscrizione è realizzata con caratteri a rilievo.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Bologna
Notizie e contestualizzazione storica:
Nella primavera del 1944 nacque a Bologna un servizio di assistenza sanitaria ai partigiani con il compito di curare i feriti partigiani ricoverati sotto falso nome. Durante l'estate del 1944 furono allestite alcune infermerie clandestine: una di esse fu posta in agosto a Villa Moneti in via Duca d'Aosta 77 (ora via Andrea Costa) nei pressi del torrente Ravone. Nell'autunno del 1944 essa fu ampliata in un piccolo ospedale. Dopo le battaglie di Porta Lame del 7 novembre 1944 e della Bolognina del 15 novembre 1944, l’infermeria del Ravone accolse numerosi feriti partigiani in gravi condizioni. Nell’infermeria operavano un giovane ufficiale medico austriaco, disertore della Luftwaffe, e il dott. Vincenzi, affiancati dagli infermieri Cesare Barilli e Bruno Nadalini, dalle staffette Stella Tozzi e Ada Pasi e dal partigiano Pietro Vassura. A seguito della delazione di una ex partigiana, passata tra le fila dei nazifascisti, il 9 dicembre 1944, pochi giorni prima di un programmato trasferimento, la villetta cadde nelle mani delle Brigate nere fasciste. Uno solo dei degenti riuscì a fuggire, i partigiani feriti insieme all'ufficiale medico austriaco furono catturati e condotti alla caserma di via Magarotti, dove furono barbaramente seviziati. Il 13 dicembre 1944, i partigiani italiani dell'infermeria (Arrigo Brini, Giancarlo Canella, Franco Dal Rio, Settimo Dal Rio, Ardilio Fiorini, Gian Luigi Lazzari, Rossano Mazza, Lino Panzarini, Enrico Raimondi, Luciano Roversi, Riniero Turrini, Giorgio Zanichelli), due partigiani stranieri e il medico austriaco furono trucidati presso il Poligono di tiro.

Contenuti

Iscrizioni:
LA CASA CHE QUI SORGEVA
FU INFERMERIA PARTIGIANA

NEL DICEMBRE 1944
I NAZIFASCISTI CATTURARONO
I PARTIGIANI FERITI
ARRIGO BRINI GIANCARLO CANELLA FRANCO DAL RIO
SETTIMO DAL RIO ARDILIO FIORINI GIAN LUIGI LAZZARI
ROSANO MAZZA LINO PANZARINI ENRICO RAIMONDI
LUCIANO ROVERSI RINIERO TURRINI GIORGIO ZANICHELLI
E I PATRIOTI STRANIERI "OLANDESE" E "NICOLAI"
ASSASSINANDOLI

LE LORO CARNI GIA' MARTORIATE DAL PIOMBO NEMICO
NON VENNERO RISPARMIATE DALLA FEROCIA E DAL SADISMO
DEGLI OPPRESSORI DELLA PATRIA

NELLA RICORRENZA DEL XXX ANNIVERSARIO
DELLA LIBERAZIONE IL COMUNE
POSE
1945 1975
Simboli:
Informazione non reperita

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

Gallery