285723 - Monumento ai Caduti in tutte le guerre – Palombaro (CH)

Il monumento è costituito da una statua in bronzo e da alcune lastre. Quella in bronzo, a sinistra della statua, riporta la dedica ai 56 palombaresi morti in guerra. Sulle altre tre in marmo, a destra della statua, sono elencati in ordine alfabetico i 40 caduti della Grande Guerra (prime due colonne) e i 16 caduti del secondo conflitto mondiale (ultima colonna a destra).

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Casale
CAP:
66010
Latitudine:
42.12475000269
Longitudine:
14.231430212339

Informazioni

Luogo di collocazione:
A bordo strada all'inizio di via Casale, nell'incrocio con Corso Umberto I e via Roma.
Data di collocazione:
2000
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Il monumento si trova al centro di una cornice di siepe sempreverde in cui sono immerse una lastra di bronzo e tre di marmo bianco. La scultura bronzea è appoggiata a un grande masso ed entrambi sono posizionati su un basamento di cemento con il pavimento realizzato da grandi pietre bianche.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Palombaro
Notizie e contestualizzazione storica:
Il monumento fu inaugurato nei primissimi anni del 2000. Le lastre con i nomi dei caduti della prima guerra mondiale provengono da un monumento realizzato in epoca fascista e collocato nel giardinetto comunale. Negli anni 1950-60 il monumento fu spostato, aggiungendo anche la lastra con i nomi dei caduti della seconda guerra mondiale. Nel 1988/89 il vecchio monumento fu distrutto e sostituito dall’attuale, conservando le lastre del precedente.
Fonte: https://catalogo.beniculturali.it

Contenuti

Iscrizioni:
Sulla lastra di bronzo a sinistra:
Palombaro ai suoi Caduti

Sulle lastre in marmo a destra:
CANTAMAGLIA UMBERTO
CIANELLI VINCESLAO
D’ACHILLE GIOVANNI
D’ACHILLE GIUSEPPE
D’ACHILLE NUNZIATO
D’ANGELO PIETRO
DE VITIS DOMENICO
DEL PIZZO ANTONIO
DEL PIZZO DOMENICO
DELLA PENNA SANTE
DI FELICE VINCENZO
DI GIORGIO GIULIO
DI GIOVANNI DOMENICO
DI GIUSEPPE ANTONIO
DI IENNO ANTONIO
DI IENNO DOMENICO
DI IENNO EDOARDO
DI IENNO GIOVANNI
DI ROCCO NICOLA
DI SANTO SEBASTIANO

DI SEBASTIANO FILIPPO
D’ORSANEO CARMINE
D’URBANO CAMILLO
D’URBANO DOMENICO
D’URBANO SALVATORE
FALCONE DONATO
GIAMBERARDINO NICOLA
GIAMBERARDINO VINCENZO
GIANDONATO PASQUALE
GIANGIULIO ANGELO
GIANGIULIO ANTONIO
GIANGIULIO DOMENICO
GIANGIULIO GIOVANNI
GIANGIULIO SILVIO
GIANGIULIO CARMINE
MASCIANTONIO CARMINE
ODORISIO GIOVANNI
PIZZI FILOMENO
SECONDINO PASQUALE
SPINELLI ANTONIO

BELARDO CARMINE
CAPUZZI GIUSEPPE
D’ANGELO AUGUSTO
DE MENNA GIUSEPPE
DE VITIS AMLETO
DEL FURBO ANTONIO
DI BATTISTA ARTURO
DI FELICE MASSIMO
DI GIOVANNI FIORAVANTE
DI GIUSEPPE SANTE
DI MARTINO RENATO
DI NATALE RAFFAELE
GIANGIULLO CARMINE
ODORISIO CARMINE
PANNACCIO FLAVIANO
RICCHIUTI PIETRO
Simboli:
La scultura in bronzo raffigura un uomo nudo e morente, che si accascia a terra appoggiandosi ad un macigno. Al di sopra dell’uomo si leva un ampio drappo sorretto da tre colombe, metafora dell’anima che si libra in cielo. L'opera fu realizzata dallo scultore abruzzese Luciano Primavera.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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