Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Corso Vinzaglio, 2
- CAP:
- 10121
- Latitudine:
- 45.072834400724
- Longitudine:
- 7.6699601723558
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- All'incrocio con via Cernaia, nell'area verde tra il viale e il controviale.
- Data di collocazione:
- Collocazione della lapide: Settembre 1945-Ottobre 1946; Restauro: 2011 con intervento conservativo a cura del Centro Conservazione e Restauro La Venaria Reale (Fonte: https://www.museotorino.it/view/s/ee6f2ca8ba9041dabe08b3ca7e1a9921)
- Materiali (Generico):
- Marmo, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- La lastra originale è in marmo bianco con iscrizioni incise e verniciate in nero. Essa è agganciata a una stele in granito. Nella parte inferiore della lastra è presente una lamina metallica con iscrizione a rilievo.
- Stato di conservazione:
- Insufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- A Torino il 22 luglio 1944 i fascisti organizzarono una strage come rappresaglia per il ferimento di un loro comandante avvenuto il giorno prima. Sei partigiani detenuti al carcere delle Nuove furono condotti in corso Vinzaglio. Quattro di loro (Battista Bena, Felice Briccarello, Francesco Valentino e Ignazio Vian) furono impiccati agli alberi all'angolo tra corso Vinzaglio e via Cernaia. I fascisti obbligarono i passanti ad assistere al truce episodio. Gli altri due partigiani (Giuseppe Bravin e Costanzo Giovanni), dopo l’esecuzione dei loro quattro compagni, furono portati in corso Giulio Cesare e quindi impiccati a loro volta.
I quattro martiri furono:
- Bena Battista, nato a San Giusto Canavese (TO) l’11 settembre 1914 e ivi residente. Agricoltore, fu partigiano della 18ª brigata Garibaldi col nome di battaglia “Pierino”.
- Briccarello Felice, nato a Roatto d’Asti (AT) il 7 febbraio 1899, commerciante e residente a San Giusto Canavese.
- Valentino Francesco, nato a Torino il 1° ottobre 1925, meccanico presso le Officine Materiale Rotabile delle Ferrovie dello Stato. Entrò nei Gruppi d’Azione Patriottica (Gap) di Torino nel novembre 1943. Fu coetaneo e amico sin dall’infanzia del partigiano Dante Di Nanni, abitando nella stessa casa popolare in via Cimarosa 30. Fu ferito e catturato all'alba del 17 maggio 1944, nel corso di un'azione condotta con altri compagni contro la stazione radio di Stura, in corso Giulio Cesare. Rinchiuso alle Nuove nel braccio tedesco, secondo una macabra usanza, egli avrebbe dovuto essere impiccato con il compagno Giuseppe Bravin presso il luogo dell’ultima azione (il ponte sul torrente Stura) ma all’ultimo momento, per uno scambio di persona, la sua esecuzione avvenne in corso Vinzaglio.
- Vian Ignazio, nato a Venezia il 9 febbraio 1917, residente a Roma, insegnante cattolico. Durante la seconda guerra mondiale frequentò nel 1941 ad Arezzo il corso per allievi ufficiali di complemento. Ne uscì con il grado di sottotenente e fu destinato al deposito della Guardia di Frontiera presso Boves (CN). All’8 settembre 1943 fu tra i primi organizzatori di formazione partigiana nella resistenza bovesana. Per primo impegnò le truppe tedesche in forti combattimenti. Dopo la feroce rappresaglia nazista su Boves e dopo la seconda battaglia di Boves contro i tedeschi, il gruppo di Vian si congiunse con le formazioni del maggiore Enrico Martini (nome di battaglia Mauri). Gli imponenti rastrellamenti del marzo 1944 costrinsero Vian, ferito, a raggiungere Alba. Lì, sotto il comando di Mauri, riprese a riorganizzazione le formazioni nelle Langhe. Di ritorno da un incontro con Mauri, fu riconosciuto da una spia alla stazione di Porta Nuova di Torino e arrestato il 21 aprile 1944. Fu condotto prima all’Albergo Nazionale sede della polizia politica tedesca, e poi alle carceri Nuove, prima dell’impiccagione. Fu insignito della Medaglia d’Oro al Valor Militare con la seguente motivazione: “Primo fra i primi, organizzava il fronte della resistenza in Piemonte affrontando in campo aperto il tedesco invasore ed assumendo quindi la condotta della più epica battaglia della guerra partigiana tra gli incendi e le rovine di Boves, dove, chiamati a raccolta col suono delle campane i suoi volontari, in quattro giorni di dura lotta li incitava alla riscossa con la parola, l'esempio e il suo strenuo valore. Caduto in mano al nemico, con stoicismo sopportò le torture più atroci pur di non tradire i compagni di lotta. Sereno e cosciente salì al capestro nel nome d'Italia, martire della libertà, santo dell'idea.” - Boves, 9 settembre 1943 - Torino, 22 luglio 1944.
Fonti:
- https://www.straginazifasciste.it
- https://www.anpigiambone-torino.it/l07
Contenuti
- Iscrizioni:
- AI MARTIRI
DELL'ETERNA LIBERTÀ
BENA BATTISTA
CONTADINO
BRICCARELLO FELICE
COMMERCIANTE
VALENTINO FRANCESCO
PARTIGIANO
VIAN IGNAZIO
PARTIGIANO
22-7-1944
IL COMUNE
CADUTO NELLA LOTTA DI LIBERAZIONE CONTRO IL NAZIFASCISMO 1943-1945
- Simboli:
- Sotto la lastra di marmo con le iscrizioni erano posizionate quattro fotoceramiche dei martiri, purtroppo due sono andate perse.
Altro
- Osservazioni personali:
- Ignazio Vian è anche ricordato nelle pietre 262085 - Cippo al partigiano M.O.V.M. Tenente Ignazio Vian – Torino (si trova a pochi metri e nelle foto è visibile anche la stele); 261884 - Lastra commemorativa ad Ignazio Vian M.O.V.M. alla Memoria – Boves (CN); 60098 - Monumento ai Caduti e al partigiano Ignazio Vian – Mogliano Veneto; 43486 - Stele alla M.O.V.M. al S. Ten. Vian Ignazio – 2° Rgt. Alpini – Cuneo.
Francesco Valentino è anche ricordato nella pietra 266676 - Lapidi ai Caduti di borgo Regio Parco – Torino.
Ringrazio Marco Cockings per le informazioni e le foto che mi ha fornito.





