
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Piazza della libertà
- CAP:
- 62029
- Latitudine:
- 43.2087054
- Longitudine:
- 13.2847197
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Pilastro del loggiato del Palazzo comunale di Tolentino
- Data di collocazione:
- 22/03/1949
- Materiali (Generico):
- Marmo
- Materiali (Dettaglio):
- Lapide in marmo
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Tolentino
- Notizie e contestualizzazione storica:
- http://www.storiamarche900.it/main?p=storia_territorio_montalto
Il 22 marzo 1944 si consumò l’“eccidio di Montalto”. Ventisette uomini tra partigiani di vecchia data e giovani giunti in montagna da meno di un mese persero la vita per mano di un reparto del battaglione M – IX Settembre, inquadrato nella divisione tedesca Brandenburg. Oltre a rientrare tra le cosiddette operazioni militari preventive, l’eccidio di Montalto aveva anche l’obiettivo di impressionare e terrorizzare la popolazione locale, minando le basi d’appoggio per i partigiani e costringere i giovani a presentarsi ai bandi di leva o come forza lavoro da inviare in Germania. All’alba del 22 marzo un’ottantina di soldati tra fascisti e tedeschi, guidati dal comandante Giulio Grassano e dal tenente Fischer, si mossero verso la zona di Montalto. Con loro erano anche sei partigiani che, catturati a Caldarola, erano stati condannati a morte, e don Antonio Salvatori che, incontrato lungo la strada e apostrofato come il prete dei ribelli, venne fatto salire sul camion e fu costretto ad assistere all’esecuzione. Intorno alle 7 iniziò il rastrellamento. Alcuni riuscirono a sfuggire alla cattura nascondendosi nei luoghi più disparati, ma tutti gli altri furono radunati e ricondotti verso la mulattiera sotto Montalto. Fu preso anche il comandante Achille Barilatti, da qualche giorno posto alla loro guida. Cominciò la fucilazione e di quattro in quattro, si trovarono sotto il plotone di esecuzione. Verso la fine il tenente Fischer la sospese, probabilmente non per uno slancio di umanità, ma per ragioni pratiche: la strada era ingombra di cadaveri e i camion che dovevano muoversi erano impossibilitati a farlo, quindi si doveva procedere immediatamente con lo spostamento dei corpi. In questo modo furono risparmiati Marcello Muscolini, Aroldo Ragaini, Alberto Pretese, Carlo Manente ed Elvio Verdinelli. Si salvò anche uno dei fucilati, Nello Salvatori, che gravemente ferito si finse morto e attese per tre ore che i soldati se ne andassero. Le salme dei caduti furono trasferite nella cappella del cimitero di Montalto per poi essere lì tumulate. Solo dopo la Liberazione, vennero riportati a Tolentino nel corso di una solenne cerimonia cui partecipò l’intera cittadinanza.
Contenuti
- Iscrizioni:
- AI
MARTIRI DI MONTALTO
CHE
IGNARI D'ODIO
INCAPACI DI VIOLENZA
NEMICI SOLO D'OGNI TIRANNIDE
INTERNA O FORESTIERA
PER NON SERVIRE
ELESSERO LA MORTE
TOLENTINO
NEL V ANNIVERSARIO
DELL'EROICO SACRIFICIO
22 MARZO 1949
- Simboli:
- Non sono presenti simboli
Altro
- Osservazioni personali:
- Frazione di Tolentino, dove i soldati tedeschi il 22 marzo 1944 uccisero 27 partigiani tolentinati. Il luogo, isolato in mezzo ad un bosco, è distante da Tolentino circa 8 chilometri.
NOTA STAFF PIETRE: la lastra è stata censita anche dall'Ipsia Macerata nell'ambito del concorso "Esploratori della Memoria" a.s. 2013-2014.