287491 - Monumento a Cesare Goi e ai partigiani d’Italia – Grontardo

Il monumento, di piccole dimensioni, è dedicato al partigiano Cesare Goi, caduto in combattimento contro i tedeschi il 2 Settembre 1944 ed anche a tutti i partigiani italiani. Si trova all’ingresso del parco comunale di Grontardo. La struttura portante del manufatto è stata realizzata in mattoni. Nella parte centrale è inserita una lastra rettangolare sostenuta, agli angoli della parte superiore, da due punzoni di bronzo. L’epigrafe reca incisi il nome del Caduto, i suoi estremi anagrafici, l’onorificenza militare conseguita, la dedica a tutti i partigiani italiani e la data di posa. Tra la dedica a Cesare Goi e quella ai partigiani, è incisa centralmente una stella a cinque punte. La lastra, nella sua parte inferiore, è inserita in tre piedini di granito di forma rettangolare. Sopra è posta una duplice lastra rettangolare di granito, mentre ai fianchi si trovano due colonne gemelle a pianta rettangolare realizzate con mattoni ed i cui capitelli sono formati da una doppia lastra di granito. Il basamento, su pianta rettangolare, è anch’esso realizzato con mattoni; sopra di esso come piano d’appoggio alla lastra e alle colonne, si trova una duplice lastra rettangolare di granito. Alla base del manufatto si trova una sorta di aiuola semicircolare formata da mattoni.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Cesare Goi (Strada Provinciale 82)
CAP:
26044
Latitudine:
45.201839
Longitudine:
10.147968

Informazioni

Luogo di collocazione:
All'ingresso del parco comunale.
Data di collocazione:
3 Maggio 2009
Materiali (Generico):
Bronzo, Laterizio, Marmo
Materiali (Dettaglio):
Marmo per la lastra, mattoni per la struttura portante del cippo, compreso il basamento, le due colonne e l’aiuola semicircolare. Granito per i capitelli delle colonne, per il piano d’appoggio della lastra e per i piedini di sostegno di quest’ultima. Bronzo per i due punzoni di sostegno della lastra.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Grontardo
Notizie e contestualizzazione storica:
Dal volume di Pietro Secchia e Cino Moscatelli “Il Monte Rosa è sceso a Milano” pagg. 356/57:

Il 3 Settembre (1944, NdS) (1) il Comando della Brigata “Volante Loss” (81a Brigata Garibaldi “Volante Silvio Loss”, NdS) affida a cinque arditi il compito di eliminare due postazioni tedesche situate all’estremità del ponte sul Ticino, lungo l’autostrada Milano-Torino. Per effettuare l’azione i garibaldini devono percorrere quaranta chilometri dalla base di partenza. Partono, su una Fiat 1100 Venturelli, Pierino Coatti, Cesare Goi travestiti con divise della X Mas; sono con loro il partigiano polacco Stanislaw Wilkowski e Piero Rossati (“Gimmi”) di Coggiola (Bi), ambedue in divisa di ufficiali tedeschi.
Raggiunta l’autostrada all’altezza di Romentino (No), si accorgono di essere senza benzina; si presentano al locale Comando delle Brigate Nere dove, utilizzando la conoscenza del tedesco del partigiano polacco, si fanno fare il pieno. I militi delle Brigate Nere ubbidiscono facendo loro per soprammercato degli ossequiosi saluti alla romana. I partigiani pensano allora che non sarebbe male fare anche il pieno dello stomaco, e si fanno invitare a pranzo dal podestà fascista di Romentino, il quale dichiara di sentirsi molto onorato nell’avere quali ospiti dei “camerati” così valorosi. Dopo essersi ben rifocillati i garibaldini entrano con la macchina sull’autostrada e lentamente attraversano il ponte per studiare bene le due postazioni nemiche. Rilevano che per effettuare con successo il colpo occorre un’altra macchina. Si inoltrano verso Boffalora (Boffalora sopra Ticino, in provincia di Milano, NdS) e poco dopo hanno la fortuna di poter fermare una 1500 Fiat sulla quale si trova un civile. Vi salgono Venturelli, Coatti, “Gimmi”, mentre sull’altra rimangono il polacco Stanislaw e Cesare Goi. Le macchine partono una dopo l’altra e raggiungono contemporaneamente le due postazioni nemiche. I garibaldini scendono fingendo di chiedere informazioni, e intimano ai nemici la resa. Gli inservienti delle postazioni, tedeschi e cecoslovacchi (soldati aggregati forzatamente alla Wehrmacht, NdS), non hanno neppure il tempo di comprendere ciò che sta accadendo che si trovano disarmati. Quattro tedeschi della postazione affrontata da Stanislaw e da Goi, però, si trovano ad una certa distanza . Accortisi di quanto accade, aprono il fuoco per liberare i loro compagni caduti prigionieri. Ma le pronte raffiche dei garibaldini stendono morti due dei tedeschi e feriscono gli altri. L’azione è riuscita, i partigiani caricano sulle loro macchine il bottino: due fucili mitragliatori, alcuni mitra, abbondanti munizioni. La 1500 parte subito mentre quella di Goi per insufficienza del motore, ritarda alcuni secondi a mettersi in marcia. Secondi fatali: uno dei due soldati tedeschi feriti, al quale era rimasto il fucile, riesce a sparare mentre la macchina si allontana e colpisce mortalmente Cesare Goi (2). Le due macchine dopo un viaggio avventuroso riescono a rientrare senza altre perdite alla loro base.

• Cesare Goi, nato il 2 Luglio 1924 a Grontardo; partigiano appartenente alla 81a Brig. Garibaldi “Volante S. Loss”. Dopo la sua morte gli è stato dedicato il 3° Battaglione della stessa Brigata di appartenenza. Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla Memoria”.

NOTE:

1. La data corretta è il 2 Settembre 1944.

2. Secondo la testimonianza rilasciata dal fratello Leardo, Cesare Goi sarebbe stato colpito mortalmente da un soldato tedesco ferito che lo stesso partigiano avrebbe risparmiato. Con l’arrivo di altri soldati, rifiutando l’aiuto dei propri compagni, avrebbe coperto la loro ritirata fino al sopraggiungere della morte.

FONTI:

• Giuseppe Azzoni, Giorgio Carnevali, Angelo Locatelli ed Ennio Serventi (a cura di) “Pietre della memoria. I Caduti cremonesi nella Resistenza (1943-1945). Cippi, lapidi, monumenti”, Anpi, Anpc, Provincia di Cremona, Fantigrafica Srl, Cremona, 2010.

• Pietro Secchia e Cino Moscatelli “Il Monte Rosa è sceso a Milano. La resistenza nel Biellese nella Valsesia e nella Valdossola”, Giulio Einaudi Editore, Torino 1958, IV Edizione.

Contenuti

Iscrizioni:
A PERENNE RICORDO
DEL PARTIGIANO
CESARE GOI
MEDAGLIA D’ARGENTO
AL VALOR MILITARE ALLA MEMORIA
NATO A GRONTARDO IL 2 . 7 . 1924
CADUTO SUL TICINO IL 2 . 9 . 1944
E DI TUTTI
I PARTIGIANI D’ITALIA
GRONTARDO 3 MAGGIO 2009
Simboli:
Stella a cinque punte incisa nella lastra.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps:
45.201839, 10.147968

Purtroppo non sono riuscito ad individuare il Comune dove Cesare Goi perse la vita.

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