
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Liguria
- Provincia:
- La Spezia (SP)
- Comune:
- Riccò del Golfo di Spezia
- Frazione:
- San Benedetto
- Indirizzo:
- Via 4 Novembre
- CAP:
- 19020
- Latitudine:
- 44.13183823137624
- Longitudine:
- 9.776008968786641
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Lato strada
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Laterizio, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Edicola in muratura e pietra su basamento in pietra; lapide in marmo bianco di Carrara; croce in ferro.
- Stato di conservazione:
- Insufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Giovanni Lorenzelli, nativo di Zeri ma residente a Carpena, frazione del comune di Riccò del Golfo nella quale lo zio era sacerdote della locale parrocchia, era Allievo Ufficiale di Complemento in servizio; i giorni successivi all'otto Settembre 1943 furono caotici e caratterizzati da notizie contraddittorie e confuse per cui Lorenzelli, come tanti altri, fraintese le notizie relative all'armistizio di Cassibile e, convinto che la guerra fosse finalmente terminata, riprese la sua vita normale. Fatalità volle che incontrasse alcuni tedeschi i quali lo fermarono e lo interrogarono; a nulla valsero le ragioni che egli addusse per cui, considerato renitente alla leva per non aver risposto al bando proclamato dai fascisti della Repubblica di Salò, fu accusato di diserzione e l'undici Novembre 1944 fu brutalmente trucidato nel luogo in cui successivamente sua madre fece collocare la lapide (fonte orale Sig. Mario Paganini, ex Sindaco di Riccò del Golfo e memoria storica vivente della comunità).
Contenuti
- Iscrizioni:
- lastra esterna:
O CRUX AVE SPES UNICA
PIIS ADAUGE GRATIAM
REISQUE DELE CRIMINA
lastra interna ai piedi della lapide:
O VOS QUI TRANSITIS PER VIAM
ATTENDITE ET VIDETE DOLOREM MEUM
lapide interna:
ORFANO DI GUERRA ALL. vo UFF.le
PARTIGIANO
LORENZELLI GIOVANNI
FU ALBINO E DI NADOTTI LUIGIA
NATO A ZERI IL 30 GENNAIO 1920
UCCISO DAI TEDESCHI QUI A CAMPO
DI POZZO SAN BENEDETTO
L’11 NOVEMBRE 1944
- Simboli:
- Unico simbolo presente è una croce in ferro.
Altro
- Osservazioni personali:
- Il tema della "PIETAS" in senso cristiano (O CRUX AVE SPES UNICA PIIS ADAUGE GRATIAM) a cui si ispira il bassorilievo evidenzia la volontà di esprimere carità nei confronti di chi si è reso responsabile di atti così crudeli; probabilmente chi ha voluto questo monumento era animato da una profonda religiosità, che non permetteva un giudizio umano di condanna, ma la rimetteva ad un GIUDIZIO SUPERIORE. Nell'epigrafe esterna non si ravvisa infatti condanna nei confronti degli autori dell'efferato crimine, ma piuttosto perdono ( REISQUE DELE CRIMINA) e vi è quindi coerenza con l'immagine in bassorilievo, in modo tale da costituire con essa una sorta di unicum artistico-filosofico tra scultura e scrittura.
Nel bassorilievo la Madre non ha il capo chino sul figlio come nelle più celebri Pieta’ della storia dell’arte, ma eretto e con lo sguardo rivolto in avanti e, ostentando il suo corpo senza vita, sembra voler esortare l'Uomo a non passare distrattamente e con indifferenza (O VOS QUI TRANSITIS PER VIAM) ma a soffermarsi (ATTENDITE) ad osservare (ET VIDETE) e quindi a riflettere sul dolore di Madre (DOLOREM MEUM). La drammatica vicenda ed il dolore che ne consegue escono, nella rappresentazione iconografica sacra della Madre che tiene tra le braccia il corpo esanime del Figlio, dalla sfera individuale e dal confine terreno per assurgere ad una dimensione universale e spirituale e divenire quindi un monito rivolto all’intera umanità.