
Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- via Margorabbia,4
- CAP:
- 21030
- Latitudine:
- 45.95960837133039
- Longitudine:
- 8.760640712797567
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- All'interno di un'area delimitata da cespugli a margine della pista ciclabile che da Luino arriva a Mesenzana
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Marmo, Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- Struttura in pietra, lastra e croce in marmo
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Mesenzana
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Il piccolo monumento fu eretto a ricordo di un tragico episodio avvenuto durante la battaglia del Monte San Martino, che vide i partigiani del gruppo"Cinque giornate", capitanato dal Colonnello Carlo Croce, opporsi ai nazifascisti; la battaglia, avvenuta tra il 13 e il 15 ottobre 1943, è considerata la prima della Resistenza in Italia, o comunque una delle prime ( le fonti sono discordi su questo punto); dopo la battaglia, cominciarono le rappresaglie dei nazifascisti a danno dei poche sopravvissuti alla battaglia, tra cui si ricorda appunto questo episodio: otto partigiani, catturati sul San Martino, furono condotti nel luogo ove sorge il sacrario, costretti a scavarsi la fossa e trucidati. I loro cadaveri furono così orribilmente mutilati che tre di loro, quando furono riesumati, non fu possibile identificarli. Questo episodio viene raccontato da un testimone oculare di Voldomino, Alfredo Valmaggia, collegato anche all'episodio dell'eccidio della cascina della Gera, avvenuto il 7 novembre 1944. Valmaggia e la sua famiglia erano tra coloro che fornivano il pane ai partigiani nascosti nella cascina della Gera. La sua testimonianza, qui riportata, è inedita. Le salme furono rinvenute il 4 aprile del 1944 alle ore 20.00. Erano morti da almeno 5 mesi, il che coincide con la testimonianza del sig. Valmaggia. Si decise di erigere il piccolo sacrario nel luogo preciso in cui erano stati ritrovati.
Contenuti
- Iscrizioni:
- In questa piccola fossa la notte del 16-10-1943 la bestiale ferocia nazifascista costrinse i corpi orribilmente martoriati di otto eroi partigiani che a San Martino primi in Italia accesero il fuoco della ribellione per la liberazione della patria. Non dimenticatelo.
Culotto Gianni, Labbri Giacomo, Caravatti Attilio, N.N., Cataldo Giuseppe, Tosi Mario, N.N., N.N.
- Simboli:
- Piccola croce di marmo collocata sopra la lapide.
Altro
- Osservazioni personali:
- Quello raccontato è uno dei numerosissimi episodi della resistenza nelle valli del luinese, conosciuti purtroppo solo a livello locale.
Mette però in luce anche il ruolo delle popolazioni locali, che appoggiarono, fornendo rifugio, cibo, vestiti e munizioni alle formazioni partigiane, a rischio della propria vita.
"Senza il loro aiuto e il loro silenzio la guerriglia clandestina sarebbe stata impossibile": la citazione è del prof. Emilio Rossi, che ha raccolto personalmente la testimonianza di Alfredo Valmaggia.