Scrive nella prefazione l'autore Mauro Betti: "L'intenzione di portare con me nella morte i ricordi sinteticamente descritti in questa memoria fu presa nel momento in cui, rientrando in patria e varcando il confine del Brennero, giurai che mai più, in vita mia, avrei calpestato suolo tedesco e non avrei mai raccontato quanto avevo visto e subito. La prima promessa ho avuto la forza di rispettarla, la seconda no. Da oltre 50 anni ho sentito il dovere di testimoniare alle nuove generazioni le atrocità di una guerra così feroce e disumana contro l'umanità tutta, in questo condensato di poche schede, nell'allucinante verità, tesa solo a far conoscere a chi è nato dopo quanto l'umanità dovrebbe non fare. Altri prima di me hanno descritto e illustrato con documentari filmati le inquietanti atrocità vissute in quel periodo. A queste ho voluto aggiungere le mie personali, non per espormi e farmi conoscere, ma soltanto per rendere un servigio alle nuove generazioni affinché mai più si ripeta quanto qui è raccontato".