Nell'agosto del 1943, dopo la caduta di Mussolini e durante il governo Badoglio, Aldo Natoli venne in possesso del documento che viene riprodotto nel libro. Fra l'estate del 1940 e l'inizio dell'invenro 42-43 era stato detenuto - essendo stato condannato dal Tribunale speciale fascista come comunista - nella casa di pena di Civitavecchia. Già da molti anni, insieme a Vittorio Foa, anch'egli per molti anni ospite di quel carcere, avevano progettato di rendere pubblico quel registro. Solo nel 1992 presero la risoluzione di provvedere a questo lavoro, cui si unì Carlo Ginzburg, vivamente interessato alla singolarità del documento, convinti che esso avrebbe potuto fornire un contributo alla costituzione della memoria storica di un campo ancora poco esplorato come il proseguimento della lotta antifascista all'interno dello stesso carcere fascista. il Registro è un volume rilegato, che porta sulla copertina la scritta "Registro delle punizioni detenuti politici": contiene 374 pagine, di cui intonse le ultime 80,da 294 alla fine. L'arco di tempo contemplato va dal 28 dicembre 1941 al 6 maggio del 1943. Successivamente a quella data - scrive nella premessa al libro Aldo Natoli - la Casa di pena durante i bombardamenti che avevano come obiettivo il porto di Civitavecchia fu ripetutamente colpita e perciò evacuata, e i detenuti furono trasferiti in altre carceri. L'Ufficio matricola era stato distrutto dai bombardamenti. successivamente il carcere, dopo l'evacuazione, venne saccheggiato dalla popolazione. La fisionomia del documento - davvero straordinario - per chi legga la sue pagine da sinistra a destra é chiara. Le infrazioni alla disciplina carceraria, registrate da uno degli agenti di guardia, vengono trasmesse puntualmente al capoguardia che a sua volta le trasmette al direttore del Carcere Caretta. Questi commina la punizione la cui esecuzione vien registrata dal capoguardia. Un equivalente visivo dell'ascesa verso i vertici della burocrazia carceraria é fornito dalla lingua impacciata e cosparsa di dialettismi nella casella di sinistra, e poi via via più sciolta. Lo stesso vale per la punteggiatura e per la grafia . Si passa dalla mano lenta delle guardie alle notazioni scarabocchiate dal direttore in cui si avverte la fretta arrogante di chi si trova in casa propria e non dovrà (salvo circostanze improbabili) dar conto ad altri del proprio operato.
Informazioni
- Autore:
- Aldo Natoli - Vittorio Foa - Carlo Ginzburg
- Editore:
- Editori Riuniti
- Anno:
- 1994
- Pagine:
- 381 l; ill., bn.; 17x24 cm.