Tra le più brillanti opere di storiografia di questi anni, il libro evoca la drammatica crisi del mondo liberale davanti al fascismo, quale si accentrò nei personaggi più rappresentativi dei tempi: da Giolitti, che impersonò il dramma della vecchia Italia a partire dalla guerra mondiale, a D'Annunzio, colto come annunciatore e artefice di una nuova politica destinata a trionfare con Mussolini, a Facta, rappresentato quale consapevole strumento di una fatalità storica. Sullo sfondo è ritratta la folla degli altri personaggi sospinti, essi pure, dalla medesima corrente. Il volume si chiude con Croce e Gobetti annunciatori, ciascuno nel suo stile, di un rinnovato liberalismo.