
L'autore al termine della sua lunga ricerca - svolta in gran parte negli archivi vaticani, da poco accessibili agli studiosi - sostiene che se "il Vaticano non ha mai approvato lo sterminio degli ebrei - e infatti vi si oppose (anche se in toni non troppo accesi), le dottrine e le azioni della Chiesa, incluse quelle degli stessi pontefici, hanno contribuito a renderlo possibile". Per dimostrarlo, l'autore ripercorre in questo libro la storia dei papi da Pio VII, dopo i rivolgimenti dell'età napoleonica, a Pio XII e la seconda guerra mondiale, osservando da vicino i loro atti e atteggiamenti nei confronti degli ebrei. Non è una storia edificante. La chiesa tentò di opporsi con ogni mezzo alla concessione dei diritti civile agli ebrei. In una parola demonizzò gli ebrei; e in questo senso spianò la strada all'Olocausto. Il libro non è affatto un pamphlet anticattolico. E' una documentatissima opera storiografica che scatenerà discussioni e polemiche, come è successo negli Stati Uniti, ma il suo intento è proprio quello di accogliere l'invito di Giovanni Paolo II: conoscere davvero il passato per comprenderlo, riflettere su di esso ed evitare che possano ripetersi le stesse tragedie.