Per decenni la guerra di liberazione è stata blindata dal PCI, che ne fu il principale protagonista, in una sorta di mito fondativo della Repubblica, al riparo di qualunque critica. A violare il silenzio istituzionale ci ha pensato il nuovo Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che nel primo messaggio al parlamento ha ricordato la Resistenza, certo, ma anche le sue zone d'ombra, gli eccessi, le aberrazioni. Una schiettezza ancora più apprezzata, perché viene da un leader politico cresciuto nella famiglia comunista. In questo saggio c'è la ricostruzione di vicende accadute a personaggi che sono passati sotto le forche caudine di chi rifiutava qualsiasi revisione della Grande Bugia. L'autore ripercorre con una narrazione puntigliosa i protagonisti che sono: politici di ogni calibro, baronetti universitari, antifascisti autoritari, direttori di giornali post-comunisti, presunti opinion leaders, presenzialisti del circo televisivo. Pagina dopo pagina, queste figure e figurine vengono descritte nella loro sterile faziosità. Mancava da tempo, nel megastore librario italiano un testo così.