Il carattere dell'occupazione nazista nei paesi dell'Europa orientale è profondamente diverso da quello della stessa occupazione nazista negli altri paesi d'Europa. Se ad occupare le nazioni occidentali la Germania nazista e stata infatti indotta da motivazioni strategiche o dall'andamento stesso delle operazioni belliche, ad occupare quelle dell'Est la Germania nazista e stata spinta da una specie di vocazione. L’avversione ideologica al comunismo e la strana convinzioni che le regioni orientali fossero terre da colonizzare con una sorta di colossale operazione di bonifica prima e di sfruttamento poi, hanno fatto sorgere nella mente di Hitler e dei suoi complici tutta una teoria sul mondo di organizzare i territori e le popolazioni della Polonia e della Russia, una teoria diabolica e al tempo stesso in genoa e utopistica, perché fondata su due principi in pari misura scellerati e irrealizzabili: il genocidio e la schiavizzarsi. Questo misto di infamia, di mancanza del senso del possibile e del reale, di accanimento e di crudeltà, di fredda organizzazione e di delirante follia, è stata la fonte di avvenimenti reali che sembrano inventati da una fantasia sfrenata e, nello stesso tempo, di racconti fantastici, di false testimonianze, di ricordini pseudo-storici, che rendono talvolta difficile comprendere cosa sia veramente avvenuto nelle immense pianure dell'Europa orientale. A distanza di trent’anni riuscirebbe persino difficile credere che tutto questo sia accaduto, se a confermarcelo non ci fossero, per la mente i freddi documenti storici, per il cuore la profonde pietà per milioni di esseri umani uccisi, calpestati, perseguitati e oppressi. Volume III della collana “L’occupazione nazista in Europa” - edizione per gli Amici della storia.