Sappiamo poco della vita nei campi di concentramento italiani. Mancano particolari significativi delle singole storie che contennero, notizie sui rapporti tra internati e popolazione, informazioni sull'attività politica che vi si svolgeva o sui progetti per il futuro. Mancano testimonianze sugli espropri di dignità che quotidianamente venivano subiti, sulle diffidenze, le angosce e i giudizi sui carcerieri. Le memorie di Drago Ivanovic, internato nel campo di Colfiorito nel 1943, restituiscono questi particolari. Sono memorie scritte da un punto di vista rovesciato, rispetto a quello di una vasta pubblicistica di parte italiana, costruite a quarant'anni dagli eventi sulla base di ricordi, documenti, incroci di testimonianze, e con un intento civile dichiarato. Ha scritto di recente l'autore, in una lettera: "Come giovane ero sotto l'influsso d'idea progressista: con questa idea sono andato tutta la vita, ho combattuto per la libertà per uguaglianza e rispetto fra uomini e popoli. Un uomo con questa idea, andando fra vita, non svolge l'odio verso nessuno, lui cerca amici e loro appoggio per continuare una lotta più forte per questi ideali". Intenti utili affinché il Giorno della memoria, nel quale si inserisce questa iniziativa editoriale, sia un'occasione per andare oltre il ricordo e la celebrazione. Pubblicazione della collana "Materiali per la memoria" di ISUC - Istituto per la Storia dell'Umbri contemporanea
Informazioni
- Autore:
- Dragutin Drago V. Ivanovic
- Editore:
- Editoriale Umbria
- Anno:
- 2004
- Pagine:
- 109 p; ill., bn.; 17x24 cm.