Con l’Anmig Toscana, la guerra e i lager raccontati ai giovani

ROMA – “Non dimenticare la storia è per noi un impegno solenne e permanente che deve coinvolgere tutti”. In questa frase si sintetizza l’intervento del Sindaco di Cascina, Alessio Antonelli, che ha gentilmente messo a disposizione la bella Sala del Consiglio Comunale per l’incontro, al quale è stata attribuita dal Capo dello Stato la medaglia di rappresentanza, che rientra nel vasto programma di iniziative rivolte ai giovani per la Memoria, organizzato dalla Presidenza regionale della Toscana per ricordare l’ultimo conflitto mondiale e la tragedia dei campi di sterminio.
Numerose le presenze di Autorità, delle sezioni Anmig Toscana, dei rappresentanti dell’Anpi, dell’Aned e di un foltissimo numero di studenti delle scuole medie locali “G. Pascoli”, “A. Aosta” e “L. Russo”. Alcuni di loro si sono alternati al microfono per la lettura di racconti tratti da libri storia e di letteratura per ricordare “la grande tragedia di quei fatti che sconvolsero il mondo e che la coscienza civile non potrà mai dimenticare.”
Ed è stato proprio questo l’intento dell’importante appuntamento con cui il professore Claudio Betti, Presidente regionale Toscana, si è rivolto ai giovani esortandoli a maturare nelle loro coscienze i valori della pace e della concordia, respingendo senza indugio la violenza a favore della strada della tolleranza e della civile convivenza.
In questa ottica Betti ha poi ricordato le molte visite-pellegrinaggio ai campi di stermino di Auschwitz e Mauthausen, utilizzati per lo sterminio di massa per dar seguito al disegno criminale con cui la Germania sfidò l’intera comunità internazionale.
Particolarmente commovente la testimonianza diretta di un prigioniero nei Campi Rosen Gross e di Flosserburg, Mauro Betti, il quale si è trovato più volte ai limiti della vita e della morte, come quando già nella camera a gas, forse per un guasto, fu interrotta l’esecuzione.  Mauro Betti ha vissuto quasi due anni da internato ed è per questo che egli stesso si definisce un miracolato.
Le proiezioni di video, guardati nel più assoluto silenzio, che hanno mostrato le raccapriccianti immagini dei campi di sterminio costruiti in Austria, in Polonia, in Germania, hanno reso ancor più commovente “l’inconsueta lezione di storia”, come è stata definita da Claudio Betti, salutato dal pubblico con calorosi applausi.

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