El Alamien, 70esimo anniversario

ROMA – Il Sottosegretario Magri, accompagnato dal Comandante del Comando Operativo di vertice Interforze, Gen. C.A. Marco Bertolini, dopo aver salutato i Reduci, ha ricordato tutti i Caduti di El Alamein che diedero la loro vita per mantener fede al giuramento prestato alla Bandiera. Tanti furono i soldati italiani valorosi – di tutte le specialità – che combatterono ad El Alamein. Gli uomini della “Folgore”, in particolare, si ritirarono per ultimi dopo giorni di durissimi combattimenti nei quali la Divisione aveva retto l’urto del nemico, non arretrando di un metro: di fatto la Divisione mai cedette.

Magri, nell’occasione, ha ringraziato il Presidente dell’A.N.P.d’I., Gen.B. Giovanni Fantini, e tutti i Paracadutisti in congedo, che con il loro impegno contribuiscono a ravvivare e diffondere quei sentimenti di amore e fedeltà alla Patria, cemento di una solida coscienza nazionale.

Nel corso della cerimonia, il Sottosegretario e il Presidente Nazionale dell’A.N.P.d’I. hanno deposto una Corona di alloro al Sacrario Militare di El Alamein, dove sono raccolti i resti di oltre 5.200 soldati italiani e 232 ascari libici.

Ad El Alamein settanta anni fa si fronteggiarono militari di diverse nazionalità. “Ma – ha detto il Sottosegretario Magri – dalla fine delle ostilità, queste sabbie, queste rocce sono divenute, ogni anno, luogo d’incontro e di fratellanza nel nome del dovere assolto. E’ questo un messaggio di grande valore morale che si rinnova qui nel deserto nordafricano anno dopo anno. Un segnale di pace e distensione da un luogo di sofferenza”.

Nel rivolgersi ai tanti Paracadutisti in congedo e ai loro familiari, Magri li ha ringraziati perché rappresentano l’Italia che non dimentica il passato ed affronta il futuro traendo motivazione dall’alto esempio di chi li ha preceduti.

Fonte dell'immagine: FONTE FOTO

Continua