“Parchi della Rimembranza”, strumenti della memoria

ROMA – Quest’anno la sezione di Matelica dell’Associazione Nazionale Mutilati ed Invalidi di Guerra ha organizzato insieme all’Istituto Comprensivo “E. Mattei”- Consiglio Comunale dei Ragazzi, un incontro con le cinque classi terze sul tema “I Parchi della Rimembranza”.
Questo evento ha consentito agli studenti di ascoltare una Conferenza, organizzata dalla sezione di Matelica e arricchita da foto, animazioni e filmati, su come e perché sono nati i Parchi della Rimembranza e su quanto mai essi siano attuali nel tramandare la memoria.
Lo spunto è nato dall’inaugurazione del restauro del Monumento/Lanterna votiva denominato “Faro della Vittoria”, collocato al centro della pineta dei giardini pubblici. Così i ragazzi e le ragazze della scuola hanno potuto apprendere che ciò che tutti a Matelica conoscono come “pineta dei giardini pubblici” in realtà è il Parco della Rimembranza di Matelica, istituito nel 1923 e nella forma attuale nel 1927, in cui ogni albero (furono scelti i pini) è dedicato ad un soldato matelicese caduto al fronte nella Prima Guerra Mondiale (1915-1918). Ma molti a Matelica (anche gli adulti) hanno perso la memoria del Parco della Rimembranza, sicuramente uno dei più belli rimasti in Italia.
La Prima Guerra Mondiale fu una autentica carneficina, segnò l’esordio di armi tecnologicamente avanzate, soprattutto mitragliatrici e potenti cannoni e causò in poco più di quattro anni circa 9 milioni di soldati morti (senza contare i civili); 680.000 i soldati italiani caduti. Nella sola Battaglia della Somme (fronte franco-tedesco) si contarono circa 1.100.000 soldati morti.
Non ci fu perciò borgata o famiglia che non annoverasse un figlio morto in guerra e questo generò un sentimento fortissimo di pietà collettiva che si espresse nell’erezione di un monumento ai caduti in tutti i Comuni d’Italia.
Il monumento ai Caduti diventa perciò una sorta di “riparazione collettiva” per chi si è sacrificato per la Patria. Si genera soprattutto in Italia una grande proliferazione di monumenti, che però aveva anche i suoi critici. Venne così lanciata nel novembre 1922 dal Sottosegretario dell’Istruzione dell’epoca, on. Dario Lupi, l’istituzione dei Parchi della Rimembranza nei quali doveva essere piantato un albero per ogni caduto e ne venne affidata la custodia (uno sorta di passaggio del testimone) agli alunni delle scuole. Ed ecco che a Matelica, già nel febbraio 1923 il Comune istituisce il Parco della Rimembranza. La prima piantumazione di 164 alberi (tanti dovevano essere i Caduti di Matelica) però non attecchisce e nel 1927 il Comune ripete, con successo questa volta, la piantumazione con 170 pini (nel frattempo altri sei reduci dal fronte erano probabilmente morti) e con la collocazione al centro di un monumento/lampada votiva, denominato con un po’ di retorica del tempo “Faro della Vittoria”.
Di Parchi della Rimembranza, negli anni venti, ne vennero realizzati oltre 2000 (altre cifre dicono 5000), però quelli sopravvissuti sono molto pochi e sicuramente uno dei più belli è quello di Matelica.
Tuttavia, la storia dell’umanità va avanti e anche oggi il bisogno di ricordare e tramandare la memoria di chi ha perso la vita per la comunità nazionale ritorna impetuoso.
Nel corso della Conferenza, è stata illustrata l’iniziativa del Gruppo Alpini “Val Potenza” (che comprende anche i soci Alpini di Matelica) che a Castelraimondo hanno realizzato il primo Parco della Rimembranza in Italia dedicato ai soldati italiani caduti nelle missioni di pace, in particolare i 53 caduti nella missione ISAF in Afghanistan dal 2004 ad oggi. Nel Parco è stato piantumato un albero (del tipo leccio) per ogni soldato caduto. Gli alberi fanno corona al monumento nel quale sono incisi i nomi dei 53 caduti. Inoltre, al monumento sono stati aggiunti i nomi di Gionata Mancinelli, soldato matelicese, caduto nel 1993 in Somalia e di Marco Beci, di Pergola, civile, caduto nel 2003 in Iraq.
Crediamo che i ragazzi e le ragazze della Scuola abbiano compreso, al di là dei fatti storici, che un filo continuo segna il nostro quotidiano al nostro passato e che il nostro futuro è in parte collegato a quello che sapremo ricordare e mettere a frutto dagli errori e dagli insegnamenti del passato.
La sezione Anmig di Matelica ha infine rivolto l’invito alle varie classi della Scuola, a visitare la nuova sede, allestita con un’area dedicata alla memoria dei mutilati ed invalidi di guerra e con un’area didattica pensata proprio per le Scuole, nella quale si possono trovare stimoli per approfondire argomenti dedicati alla memoria ed alla nostra storia.

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