Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Ripe di Bagnara, 6
- CAP:
- 48022
- Latitudine:
- 44.400192706893144
- Longitudine:
- 11.855944188452213
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- edificio d'ingresso all'aeroporto
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Altro
- Materiali (Dettaglio):
- sulla parete intonacata dell'edificio principale del piccolo complesso aeroportuale è impresso il nome dell'aeroporto
- Stato di conservazione:
- Buono
- Ente preposto alla conservazione:
- Aeroclub Francesco Baracca
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Dopo la seconda guerra mondiale in quest'area sorse un campo di fortuna militare, mentre la prima vera pista per aerei venne costruita, in erba, alla fine degli anni'60 dall'Aeroclub di Lugo (intitolato a Francesco Baracca). Alla fine degli anni'80 l'Aeroclub si occupa della costruzione della nuova pista, in asfalto, di 800 metri, e delle altre strutture presenti sul campo (hangar, bar, ristorante e palazzina foresteria). (Wikipedia)
Contenuti
- Iscrizioni:
- AEREO CLUB
FRANCESCO BARACCA
LUGO
- Simboli:
- LO SCUDO CON IL CAVALLINO RAMPANTE CHE ERA IMPRESSO SULL'AEREO DEL PILOTA (E POI DIVENUTO IL SIMBOLO DELLE AUTOMOBILI FERRARI) GHERMITO DA UN'AQUILA IN VOLO.
Altro
- Osservazioni personali:
- Nato a Lugo il 9 maggio 1888 Francesco Baracca è indubbiamente il pilota aereo più famoso d’Italia, insignito della Medaglia d’oro al Valor Militare. L’eroe lughese dell’aviazione italiana, medaglia d'oro al V. M. , viene celebrato nel piccolo aeroporto della sua Città natale,
Nel corso della Prima Guerra Mondiale i conflitti cominciarono ad essere combattuti anche dal cielo, con bombardamenti, mitragliamenti e combattimenti tra velivoli. Francesco Baracca vinse tanti duelli nel cielo, ben trentaquattro, ma cadde a bordo del suo caccia SPAD il 18 giugno 1918 nella “battaglia del solstizio”, sulle alture del Montello presso Nervesa in provincia di Treviso (dove un monumento ricorda il luogo dell’abbattimento). L'elogio funebre venne pronunciato da Gabriele D'Annunzio, ammiratore del pilota. Negli anni ’20 Enzo Ferrari conobbe i genitori di Francesco e la madre gli concesse il permesso di utilizzare il cavallino rampante dipinto sulla carlinga del pilota come simbolo portafortuna per le macchine da corsa di Maranello e fu scelto da Enzo Ferrari come simbolo della Scuderia Ferrari, proprio in omaggio a Francesco Baracca.