Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via Capocastello
- CAP:
- 62026
- Latitudine:
- 43.108193
- Longitudine:
- 13.3166119
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Chiostro del municipio di San Ginesio.
- Data di collocazione:
- 27/08/2006
- Materiali (Generico):
- Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Gesso e cemento, a tratti colorati.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di San Ginesio e Gruppo Alpini San Ginesio.
- Notizie e contestualizzazione storica:
- L'alpino Mario Frusto recanatese, reduce dal fronte russo a ricordo e a monito ha voluto realizzare i 14 bassorilievi dedicati alle varie e drammatiche operazioni di guerra lungo il Don. Questo coraggioso alpino ha dedicato il tempo della sua vita, dopo il rientro in patria, per realizzare questa grande opera che dopo la sua morte è stata donata agli alpini di San Ginesio dalla famiglia.
Di seguito riportiamo una testimonianza dell'autore Mario Frusto dal fronte russo:
"Mi si scuserà di questo mio desiderio di ricordare quei fatti ormai lontani nel tempo, ma non nel mio ricordo; mi si perdoni l’accostamento leopardiano, ma sono recanatese e anche nel fronte russo nei momenti liberi, rileggevo i versi del sommo concittadino, limitato nella mia elementare cultura, in special modo a ricordo dei versi “Sopra il monumento di Dante”, commosso e smarrito in quell’immenso bianco deserto ove uomini e mezzi brancolavano in tragiche e sovrumane difficoltà. Veramente allora pensavo ancor più alla mia casa e alla mamma. Mi riviene in mente, oggi come allora, il “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”; constatai prostrato e con dolore che i verdi anni (allora ero un giovane) diventavano il “vecchierel bianco, infermo,/ mezzo vestito e scalzo…”. Solo la via lattea, nelle notti stellate sopra la distesa bianca, ci indicava l’occidente e noi erranti, sfiniti, invecchiati dalla forzata ed estenuante ritirata eravamo divenuti ormai una povera “greggia” non più umana con vestiti ormai a brandelli e piedi allo stato di avanzato congelamento; il tutto ci ingigantiva il desiderio ardente dell’Italia e della casa lontana. Ecco perché ho voluto tentare di tradurre il pensiero poetico e la immortale poesia leopardiana, unitamente al meraviglioso canto di Beniamino Gigli che ancora commuove e ci conquista l’animo con i suoi insuperabili canti conosciuti dagli uomini di tutto il mondo come la famosissima e intramontabile melodia: ”Mamma”. Ricordo infatti, con somma commozione, quando durante le ore libere nelle case russe, ove prevalevano anziani e bambini, con le nostre flebili e aspre voci cantavamo la canzone “Mamma”; i loro e nostri volti si riempivano di lacrime: le mamme russe piangenti i loro figli assenti per la guerra oltre il fronte, noi per le nostre mamme lontane. Allora in quella meravigliosa melodia ci si sentiva tutti uguali, nemici e di razze diverse, tutti uomini, tutti uguali, vinti e vincitori. Ricordo quanta tenerezza in noi e nei popoli russi; il cuore e l’animo erano uguali e ci sentivamo veramente una sola cosa; uomini di tutta la terra protesi verso un comune destino: la vita terrena e la uguale vita futura. Quella lontana emozione distruggeva la inumana qualificazione di nemici; eravamo come dobbiamo essere: tutti uguali e fratelli”.
Contenuti
- Iscrizioni:
- (Bassorilievo 1)
GEMONA / CIVIDALE / TOLMEZZO / VICENZA / VAL CISMON / JULIA / DON / L'AQUILA / DIV VICENZA / CUNEENSE / GENIO ALPINO / SALUZZO MAZZO / AVANTI CUNEENSE / PODCOANOOIDE / N.POSTOIAIOWK / POPOWKA / ROSSOSCHA
(Bassorilievo 2)
DON / TRIDENTINA ! / PODGORNOJE 19-1-1943 Gen. Martinat Gen Nasci / Don Gnocchi / Vedi NIKOLAJEWKA / c’ero anch’io pag.-235 / IX Btg Genio Alpino Grup. Recanati 19-1-1986 FRUSTO- M.
(Bassorilievo 3)
IL FLUSSO DEGLI SBANDATI, SLITTE STRACARICHE DI FERITI CONGELATI, CONTINUAVANO A PREMERE SEMPRE PIÙ VERSO IL PENDIO. I MULI CON 40° SOTTO ZERO ERANO IRREQUIETI. NELLE SLITTE I COETANEI IMPLORAVANO DI NON ABBANDONARLI IN QUELLA AGGHIACCIANTE ATTESA. IN 50 PIU 40 MILA, A NOTTI INOLTRATA, SIMILE AD UNA VALANGA SCENDEVAMO A VALLE CON L'AVIDITÀ DI SCALDARCI NEI BRACIERI CHE DIVAMPAVANO A SCIOGLIERE LA NEVE PER RISTORARCI. TRIDENTINA AVANTI GENERALE NASCI. NIKOLAJEWKA 26-1-1943- EDOLO -AVANTI- EDOLO- GEN. MARTINAT. FRUSTO M. GRUPPO ALPINI RECANATI
(Bassorilievo 4)
IL GRAN CONSIGLIO AL PALAZZO VENEZIA DECISE DI OCCUPARE LA GRECIA. I TECNICI MILITARI DISSENTIRONO IN QUELLA CATENA ALPINA “NON CI SONO STRADE”. IL 28 OTTOBRE 1940, FANTI BERSAGLIERI, CAMICIE NERE, VARCARONO I CONFINI GRECI, FECERO SENTIRE LE OTTIME DIFESE DOMINANTI DELLE ALPI E PREVALENTEMENTE CIRCONDARONO LE NOSTRE GIÀ IN DIFFICOLTÀ PER LE INTENSE PIOGGIE, NON POTENDO GUADARE I FIUMI PER RITREMPRARSI. I RIFORNIMENTI BELLICI, ALIMENTARI CON I MULI, I QUALI ALCUNI SCIVOLARONO FINO A VALLE CON IL CARICO. I RIMPIAZZI AI FERITI, CADUTI E PRIGIONIERI ERANO LENTI, IL CONTRATTACCO DEI GRECI LI PORTARONO IN TERRITORIO ALBANESE CON SUPERIORITÀ DI UOMINI E DI ARMI. LA TRIDENTINA CON I RESTI DELLE DIVISIONI, IMPEDIRONO AI GRECI DI SCENDERE A CORITZA, LA JULIA OPERANTE NEL SETTORE DI GIANN NR-A PEDRS EBBE ELEVATE PERDITE. NEI RIFORNIMENTI SUL PONTE DI “PERATI” DISTRUTTO, LA VOLUSSA, LA NEVE RIDUSSE LA JULIA LA BRIGATA DEGLI ALPINI. LEGGERE FRONTE GRECO- ALBANESE: C'ERO ANCH'IO – G. BEDESCHI.
(Bassorilievo 5)
TAMBOV- MORIRONO IN QUESTI LAGER DELLA SIBERIA PER L'ATTEGGIAMENTO IGNOMINIOSO I PRIGIONIERI POLITICI PRIMA, "E DI GUERRA POI". E' NECESSARIO CHE LE GENERAZIONI CHE CI SEGUONO, NE SIANO A CONOSCENZA PER ASSICURARSI MAGGIORE LIBERTÀ FUTURA. MARIO FRUSTO. GRUPPO ALPINI RECANATI IX BRIG. GENIO ALPINO
(Bassorilievo 6)
M. FRUSTO GRUPPO ALPINI RECANATI
CONSIDERAZIONE DELLA ESUMAZIONE. LA MISERICORDIA DI DIO PENETRA NEL CUORE E CI INDICA CHE VINCITORI E VINTI SI UNISCONO AI VALORI UMANI PER SCONFIGGERE GLI UOMINI FAZIOSI E VIOLENTI I QUALI CI INDUCONO A SEGUIRLI NELLA VIOLENZA.
IN UNIONE SPIRITUALE RUSSI ITALIANI TRASLANO LA BARA NEL COMPIANTO DELLA POPOLAZIONE DURANTE LE OSTILITÀ. I MOMENTI LIBERI, NELLE LORO CALDE ISBE CON I VECCHI E I BAMBINI GLI UNICI NON ADEBITI AL FRONTE CI SI INCONTRAVA NEGLI ANIMI E NEI SENTIMENTI. SPECIE CANTANDO "MAMMA" CI SI UNIVA SPIRITUALMENTE. LE “MAME” PIANGEVANO I LORO CARI DI LA DEL FRONTE; E NOI LE NOSTRE CARE MAMME IN QUEL COMUNE DESTINO CON LE LACRIME AGLI OCCHI E QUELLA MERAVIGLIOSA MELODIA NEL CUORE, CI SI SENTIVA UGUALI NELLA VITA TERRENA E NELLA VITA FUTURA; QUELLA EMOZIONE DISTRUGGEVA LA INUMANA QUALIFICAZIONE DI NEMICI.
RIFLESSIONE: GLI ONORI RESICI DAI VINCITORI, CI CONFERMANO CIÒ CHE NELL'ANIMO I RUSSI CI HANNO DIMOSTRATO QUANDO PERCORRENDO IL LORO SUOLO PER RAGGIUNGERE IL FRONTE, CI MANIFESTAVANO GRATITUDINE, NELL'AVVICINARCI PER ESERCITARE CON NOI LE FUNZIONI SPIRITUALI CRISTIANE, ERANO LIETI DI PRESENTARCI FURTIVAMENTE IMMAGINI SACRE RIMOSSE DAI NASCONDIGLI.
" SEI TORNATO CON NOI"
LE MAMME, LE VEDOVE E I FIGLI CHE HANNO LUNGAMENTE ATTESO SI STRINGONO INTORNO ALL'URNA DEL MILITE IGNOTO CON DESIDERATA ATTESA CON INFINITA ANGOSCIA, SIMBOLO DELLA CELATA SORTE DI MIGLIAIA DI UOMINI NELLA STEPPA GHIACCIATA E NEI CAMPI DI CONCENTRAMENTO SPERDUTI NELLA SIBERIA.
(Bassorilievo 7)
NEL 1942 I TEDESCHI PER CONTINUARE A EST DEL DON CHIESERO ALTRE UNITÀ ITALIANE PER DESTINAZIONE CAUCASO. NELLE STAZIONI SUI VAGONI MERCI CI DISTRIBUIVANO CARTOLINE: SE NON CI FOSSE STATA LA MARCIA SU ROMA, NON CI SAREBBE OGGI LA MARCIA SU MOSCA! CON 14 GIORNI DI STRADA FERRATA E ALTRI 40 DI ASPRO CAMMINO SIAMO ARRIVATI ALL'IGNOTO DESTINO, NELLA RIVA DEL DON CI SIAMO ATTENDATI. LA CUNEENZE JULIA, TRIDENTINA NEL CALDO ESTIVO PERCORREMMO 400-500 KM, I MULI STRACARICHI, GLI ALPINI CON LE SCARPE CHIODATE, LE FASCE GAMBIERE, LA DIVISA GRIGIO-VERDE, LO ZAINO E EQUIPAGGIAMENTO RICEVEMMO DEI CIVILI GESTI DI COMMISERAZIONE! LIETI QUANDO SI DONAVA L'IMMAGINE SACRA. LE DIVISIONI ALPINE PER SUPERARE L'INVERNO COSTRUIVANO TRINCEE, DORMITORI, COMANDI, SERVIZI. DALL'ALTRA RIVA I RUSSI AGIVANO CON AZIONI DI DISTURBO. IL 15 DICEMBRE A SELENIR IAR, FAVORITI DAL DON GHIACCIATO, I CARRI ARMATI RUSSI PASSARONO IL FIUME. LA JULIA RIMOSSA DALLA LINEA PER RITARDARE L'AGGIRAMENTO AL CORPO D'ARMATA ALPINO. IL 15 GENNAIO I RESTI DELLA JULIA SI UNIRONO ALLA LA CUNEENZE E ALLA VICENZA A POPOWKA.
LA TRIDENTINA CI INFUSE FORZA MORALE IN QUELLA INDESCRIVIBILE TRAGEDIA PER LA PARADOSSALE LOTTA, MULI CONTRO MEZZI MECCANIZZATI, SCARPE CHIODATE CON 40 SOTTO ZERO. M FRUSTO-G. ALPINI RECANATI.
(Bassorilievo 8)
VERCHNE - FOMICHINSKIJ NELL'ANSA DEL DON PRESSO SERAFIMOW, I RUSSI AVEVANO GETTATO UNA TESTA DI PONTE. L'ARDUO COMPITO DI RICACCIARLI FU ASSEGNATO ALLA TERZA DIVISIONE CELERE. L'INCALZARE DEI RUSSI SPINSE I COMANDANTI DEL 3° DEL 6° BERSAGLIERI E IL VICE- COMANDANTE IL GENERALE LOMBARDI A SCHIERARSI SULLA DESTRA DEL 278° BTG. GERMANICO. ALL'ORDINE DI ATTACCO DEL 30 LUGLIO 1942, I RUSSI RISPOSERO CON UNA CONTINUA AFFLUENZA DI CARRI ARMATI. I PRODI BERSAGLIERI PER DIFENDERSI NON AVEVANO ALL' INIZIO PIÙ DELLE BOMBE A MANO E ARMI LEGGERE MA POI CON L'AIUTO DELL'ARTIGLIERIA E DEGLI STUKAS, RIUSCIRONO IL 4 AGOSTO A RESPINGERE I RUSSI OLTRE IL FIUME. M. FARIO FRUSTO GRUPPO ALPINI RECANATI.
(Bassorilievo 9)
EDOLO - VESTU' - TIRANO- MORBEGNO; il IX Btg Genio Alpino per Corpo d'Armata Offre a questi eroici Battaglioni la presente, e che la storia non dimentichi questa immane tragedia. 10-10-85 Gruppo A. Recanati M. Frusto
VAL CHIESE VERONA H: Btg MISTO – G. / INVERNO -1942-43 / ROSSOCH / PODGORNOJE / OPYI / SCHELIAKINO / WARWAROWNA / SHUKOWO / NIKOLAJEWKA / NOWJ- OSKOL
- Simboli:
- I simboli più spesso riportati sono quelli del corpo degli alpini cioè il cappello con la penna nera.
Altro
- Osservazioni personali:
- E' un documento unico in Italia, poichè i fatti narrati sono stati vissuti in prima persona dal protagonista momento por momento in territorio russo.
