281659 - Bollettino della Vittoria Università di Messina

La lapide con il Bollettino della vittoria della prima guerra mondiale dell’Università di Messina è collocata all’interno dell’Aula Magna, sulla parete alla sinistra dell’entrata. Essa è inscritta in una cornice squadrata che reca sulla parte superiore un gruppo di tre aquile e nella parte inferiore cinque fasci littori, lateralmente sono posizionate due colonnine con sculture e ricami floreali.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Messina
Indirizzo:
Piazza Pugliatti 1
CAP:
98121
Latitudine:
38.1891701
Longitudine:
15.5529819

Informazioni

Luogo di collocazione:
Parete sinistra in entrata Aula Magna Università di Messina
Data di collocazione:
1927 - Epoca fascista
Materiali (Generico):
Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cemento ricoperto da gesso per simulare il marmo
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Università Studi di Messina
Notizie e contestualizzazione storica:
L’Aula Magna, la sala più rappresentativa dell’Ateneo, viene completata nel 1927 e sia nello stile architettonico che nell’apparato decorativo risente fortemente del gusto dell’epoca fascista, prevalentemente ispirato all’antichità classica.
Gli elementi decorativi, fregi, decori, mensole e cornici, sono in gesso e hanno il compito di mascherare la rigida geometria della struttura realizzata, secondo le norme antisismiche, in cemento armato; anche le paraste in cemento sono dipinte in maniera da simulare realisticamente il marmo.
Le pareti minori sono decorate da sculture in marmo di Giovanni Nicolini (Palermo 1872-Roma 1956), artista palermitano che si trasferisce a Roma e che negli anni Venti e Trenta si impone come una delle figure più rappresentative della scultura celebrativa italiana. Lo scultore nell’Aula Magna realizza in una parete Minerva sorgente dalle rovine dell’antico Ateneo, Messina e la Calabria. Nei tre rilievi principali quello al centro raffigura Minerva, dea della sapienza e protettrice della scienza e delle arti, con i suoi attributi specifici di dea della guerra: l’elmo, la corazza, lo scudo con l’immagine della Gorgone e il braccio destro alzato col quale probabilmente in origine reggeva una lancia; la figura della dea, che trionfa sulle calamità, si erge sulle rovine dell’Ateneo distrutto dal terremoto del 1908. Nel rilievo a destra è raffigurata una figura femminile che simboleggia Messina: rivolta verso Minerva e seduta su un trono, a seno nudo e cinta di alloro, regge in mano delle spighe di grano (facendo riferimento alla Sicilia, granaio d’Italia) e nella mano destra una coppa con delle fiammelle ( forse simbolo del fuoco dei vulcani); sullo sfondo si individua la face del porto di Messina e i monti Peloritani; ai piedi di Messina due putti giocano con due grandi cornucopie traboccanti di frutti, simbolo di abbondanza. La figura di sinistra simboleggia la Calabria: anche questa rivolta verso Minerva e a seno scoperto, indossa sulla spalla una pelle di pecora, mentre regge tra le mani una spada corta; ai lati della figura sono disposti simmetricamente un faunetto che suona la siringa di Pan e poggia una zampa su una brocca dalla quale sgorga acqua e, dall’altra parte un putto con una capretta accanto ad una cesta colma di cedri e bergamotti. Rispetto alle figure femminili realizzate con un linguaggio accademico, risalta il vivace naturalismo delle figurine dei putti e del faunetto.
Nella parete opposta scolpisce una lapide con lo storico Bollettino della Vittoria (4 novembre 1918, proclama con cui il generale Diaz annuncia la resa dell’impero austro-ungarico e la vittoria dell'Italia nella Prima guerra mondiale), posta su un basamento di fasci littori e sormontato da un gruppo di aquile. Ai lati del Bollettino originariamente erano collocati i mezzobusti del re Vittorio Emanuele III e quello di Benito Mussolini, rimossi dopo la caduta del fascismo e collocati nei depositi dell’Università.
L’Aula Magna è stata sottoposta ad un intervento di restauro nel 2009, che in parte ha riportato alla luce l’aspetto originario dell’ambiente che nel tempo, soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, aveva subito modifiche e spoliazioni.

Contenuti

Iscrizioni:
BOLLETTINO DELLA VITTORIA/COMANDO SUPREMO/4 NOVEMBRE, ORE 12
LA GUERRA CONTRO L'AUSTRIA-UNGHERIA CHE SOTTO L'ALTA GUIDA DI/S.M. IL RE -DUCE SUPREMO- L'ESERCITO ITALIANO INFERIORE PER NUMERO E PER/ MEZZI INIZIO' IL 24 MAGGIO 1915 E CON FEDE INCROLLABILE E TENACE VALORE/CONDUSSE ININTERROTTA ED ASPRISSIMAPER 41 MESI, E' VINTA./LA GIGANTESCA BATTAGLA, INGAGGIAT IL 24 DELLO SCORSO OTTOBRE ED ALLA/ QUALE PRENDEVANO PARTE 51 DIVISIONI ITALIANE, 3 BRITANNICHE, 2 FRANCESI E 1 CZE/CO-SLOVACCA ED 1 REGGIMENTO AMERICANO CONTRO 65 DIVISIONI AUSTRO-UNGARICHE/E' FINITA. /LA FULMINEA ARDITISSIMA AVANZATA DEL 29 CORPO D'ARMATA SU TRENTO SBAR/RANDO LE VIE DELLA RITIRATA ALLE ARMATE NEMICHE DEL TRENTINO, TRAVOL/TE AD OCCIDENTE DALLE TRUPPE DELLA 7° ARMATA E AD ORIENTE DA QUELLE DELLA/ 1° 6° E 4° HA DETERMINATO IERI, LO SFACELO TOTALE DEL FRONTE AVVERSARIO./ DAL BRENTA AL TORRE L'IRRESISTIBILE SLANCIO DELLA 12°, DELL'8° E DELLA 10° AR/MATA E DELLE DIVISIONI DI CAVALLERIA CACCIA SEMPRE PIU' INDIETRO IL NEMICO/FUGGENTE./NELLA PIANURA S.A.R. IL DUCA D'AOSTA AVENZA RAPIDAMENTE ALLA TESTA DEL-/LA SUA INVITTA 3° ARMATA, ANELANTE DI RITORNARE SULLE POSIZIONI DA ESSA GIA'/ GLORIOSAMENTE CONQUISTATE, CHE MAI AVEVA PERDUTE./L'ESERCITO AUSTRO-UNGARICO E' ANNIENTATO, ESSO HA SUBITO PERDITE GRAVIS-/SIME NELL'ACCANITA RESISTENZA DEI PRIMI GIORNI DI LOTTA E NELL'INSEGUIMEN-/TO; HA PERDUTO QUANTITA' INGENTISSIME DI MATERIALE DI OGNI SORTA E PRES-/SOCCHE' PER INTERO I SUOI MAGAZZINI E I DEPOSITI HA LASCIATO FINORA NELLE NOS/TRE MANI CIRCA TRECENTOMILA PRIGIONIERI CON INTERI STATI MAGGIORI E NON/MENO DI CINQUEMILA CANNONI./I RESTI DI QUELLO CHE FU UNO DEI PIU' POTENTI ESERCITI DEL MONDO RISAL/GONO IN DISORDINE E SENZA SPERANZA LE VALLI CHE AVEVANO DISCESO CON OR/GOGLIOSA SICUREZZA.
DIAZ
Simboli:
3 AQUILE IMPERIALI: SIMBOLO IMPERO ROMANO E DEL PERIODO FASCISTA
5 FASCI LITTORI: SIMBOLO ROMANO DEI MAGISTRATI RIPRESO DAL REGIME FASCISTA
STELLA A 5 PUNTE: IL PIU' ANTICO SIMBOLO DELL'ITALIA

Altro

Osservazioni personali:
Le foto sono state scattate in occasione dell'apertura straordinaria delle giornate FAI di primavera in cui gli alunni dell'I. C. G. Catalfamo hanno svolto il ruolo di ciceroni. Le notizie di contestualizzazione storico- artistica sono frutto dei testi elaborati dalla sezione FAI di Messina.

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