187294 - Cippo ai Caduti di Cascina Bellaria – Lampugnano e Trenno – Milano

Cippo in memoria dei partigiani Eugenio Casiraghi, Luigi Del Vecchio ed Erminio Grassi, caduti il 26 aprile 1945 durante uno scontro a fuoco con un’autocolonna tedesca proveniente da Novara, e più precisamente in prossimità della Cascina Bellaria, i cui abitanti tentarono inutilmente di soccorrerli.

 

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
San Siro (zona 8)
Indirizzo:
via Cascina Bellaria
CAP:
20153
Latitudine:
45.480379650619
Longitudine:
9.1062653163939

Informazioni

Luogo di collocazione:
Piccolo giardinetto a lato della strada che costeggia il Parco di Trenno, separandolo dal "Bosco in Città".
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
granito rosso 'porrino' - scritte in smalto rosso
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
La mattina del 26 aprile del 1945, presso la cascina Bellaria, un'autocolonna di fascisti della Muti e di tedeschi, incrocia una Fiat 1500 coperta da drappi rossi. A bordo quattro partigiani che festeggiano la liberazione della città. I partigiani cercano di parlamentare, ma subito, da una mitragliatrice tedesca, parte una raffica. Eugenio Casiraghi e Luigi Dal Vecchio si accasciano colpiti al petto. Erminio Grassi gravemente ferito al ventre, riesce a nascondersi nell’erba alta. Il quarto partigiano, che non è stato ferito, riesce a defilarsi lungo il canale a lato della strada e raggiunge la sua abitazione. Da un'auto staccatasi dalla colonna dei nazifascisti, scende un’ausiliaria che a freddo finisce i due feriti. Intanto accorrono gente e partigiani da piazza Velasquez. Erminio Grassi, è soccorso, caricato su una barella e portato prima alla cascina e poi all’ospedale militare di via Saint Bon, dove, però muore il giorno dopo. L’autocolonna di nazifascisti viene bloccata poco dopo, in piazza Ghirlandaio. Ci sono fascisti sono accampati in piazza Sicilia. I partigiani, giunti da Trenno, identificano l’ausiliaria assassina e la portano nella sede delle 44° e 45° Brigata Matteotti, alla cascina Melghera. Dopo un processo in cui viene condannata l’ausiliaria viene fucilata.

CASIRAGHI EUGENIO
Nato a Milano il 1° giugno 1908, caduto a Milano il 26 aprile 1945.
Vive e cresce a Lampugnano con i genitori e 10 fratelli. Più tardi gestisce la tabaccheria di Trenno con telefono pubblico e servizio bar. Dal 1944 è partigiano e per la sua attività è incarcerato a San Vittore. Quando arriva la chiamata ad arruolarsi nella Repubblica di Salò, entra a far parte delle formazioni partigiane della zona. Nei primi mesi del 1945, milita con il grado di tenente nella 44° Brigata Matteotti. Cade il 26 aprile del 1945 con Luigi Dal Vecchio ed Erminio Grassi, presso la Cascina Bellaria. Da un’intervista alla figlia Franca Casiraghi: “…Nel locale c’era un pianoforte e quel piano era diventato il nascondiglio delle armi per la sua brigata. Vi era nascosto anche un ritratto di Matteotti. Il giorno della sua morte, mentre lavorava al bar di cui era proprietario, due compagni partigiani lo chiamarono per andare all’Isotta Fraschini a recuperare le gomme di un camion. Durante il tragitto, sulla via Novara, incontrarono una colonna di fascisti e di tedeschi con cui si impegnarono in uno scontro a fuoco. Furono falciati tutti e tre”.

DAL VECCHIO LUIGI
Nato il 20 giugno 1903 a Trivano (PD), caduto a Milano il 26 aprile 1945.
È stalliere a San Siro. Appartiene anche lui alla 44° Brigata Matteotti come Eugenio Casiraghi e Erminio Grassi. È con loro sulla camionetta che il 26 aprile del 1945 si scontra con i fascisti a Trenno.

GRASSI ERMINIO
Nato a Milano nel 1924, caduto a Milano il 26 aprile 1945.
Abitava con i genitori, in via Giorgi, sopra la cooperativa a Trenno. Lavorava in una fabbrica in città. Dapprima renitente alla leva della Repubblica di Salò, dopo l’arruolamento nell’esercito, a casa per una licenza, non ritorna in caserma e si aggrega alla 44° Brigata Matteotti. Vi milita per pochissimo tempo. Il 26 aprile 1945, condivide purtroppo la sorte di Eugenio Casiraghi e Luigi Dal Vecchio. Ferito al ventre da una raffica di mitragliatrice tedesca, riesce a nascondersi nell’erba. Aiutato dagli abitanti della cascina e da partigiani accorsi, viene portato all’ospedale di via Saint Bon dove però muore il giorno dopo.

Fonte: https://anpimilano.com/memoria/lapidi-milano-citta/municipio-8/lapide-via-cascina-bellaria-parco-aldo-aniasi/

Nota:
tutti e tre questi caduti sono ricordati anche presso il Cimitero Maggiore, nel campo 64 detto: - CAMPO DELLA GLORIA -

Murale:
il 25 aprile 2021, a Trenno non lontano da questo cippo, è stato realizzato ed inaugurato in ricordo di questi tre giovani il pregevole - MURALE AI CADUTI DI TRENNO -

Contenuti

Iscrizioni:
IL 26 APRILE 1945
MENTRE SORGEVA L’ALBA DELLA LIBERAZIONE
CADEVANO AL LORO POSTO DI COMBATTIMENTO

CASIRAGHI EUGENIO DI ANNI 37
DAL VECCHIO LUIGI DI ANNI 42
GRASSI ERMINIO DI DI ANNI 22

ERANO PARTIGIANI DELLA 44A BRIG. G. MATTEOTTI
Simboli:
nessun simbolo

Altro

Osservazioni personali:
Sebbene oggi il piccolo giardino sia trovi collocato a fianco di una stretta e trafficata strada, si trova fra due delle estensioni verdi più vaste di Milano, frequentate quotidianamente da un grandissimo numero di persone.
Purtroppo il giardino è esposto proprio sulla strada ed i visitatori del parco lo possono trovare solamente volendolo.
Questi caduti erano residenti sia a Trenno che a Lampugnano, sono ricordati da questa lapide in zona Cascina Bellaria che si trova in realtà ai limiti di Trenno, in direzione quasi opposta a Lampugnano, ma ai tempi dell'accaduto entrambe le località erano immerse in una enorme area agricola nella quale le persone si spostavano percorrendo con disinvoltura sentieri ormai scomparsi, senza incontrare gli ostacoli presenti oggi.

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