216764 - Cappella votiva alla Madre Italiana – Basilica di Santa Croce di Firenze

Nel transetto sinistro della basilica di Santa Croce a Firenze si trova la cappella alla Madre Italiana che ricorda il sacrificio delle madri italiane e dei loro figli durante la prima guerra mondiale. La cappella è separata dall’ambiente circostante attraverso una cancellata al cui centro si trova un cancello che permette di accedervi. Al centro della cappella è situato un altare di forma rettangolare nel cui paliotto sono presenti due bassorilievi e su cui è posizionato un gruppo scultoreo che rappresenta la Pietà. Sulle parete sono presenti altri due bassorilievi. Il luogo è illuminato da una vetrata che ricorda i principali luoghi del conflitto. All’interno della cappella sono presenti diverse iscrizioni in latino incise con lettere maiuscole in oro e, fra queste, quella posta sulla mensa dell’altare è tratta dalla lauda drammatica Donna de Paradiso Pianto della Madonna, quella presente al centro del suo paliotto è ripresa dalla sequenza cattolica Stabat Mater e quelle inserite nella parte superiore della parete inferiore del luogo di culto rappresentano due versetti del Libro dei Maccabei, testo sacro cattolico e ortodosso del II secolo a.C. Le prime due sono opere di Jacopone da Todi (1236 – 1306) del XIII secolo.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Largo Piero Bargellini
CAP:
50122
Latitudine:
43.768410740828
Longitudine:
11.263382319713

Informazioni

Luogo di collocazione:
Interno della basilica
Data di collocazione:
04/11/1926 (inaugurazione)
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Bassorilievi dell'altare in pietra, bassorilievi sulle pareti e fascia perimetrale inferiore in pietra forte, cancellata in bronzo e rame, candelieri alle pareti in bronzo, crocifisso in oro, finestra in vetro, pavimento in granito rosso e verde, Pietà dell'altare in marmo
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Opera di Santa Croce
Notizie e contestualizzazione storica:
In origine lo spazio era occupato dalla cappella della nobile famiglia fiorentina Capponi, che mise a disposizione l'ambiente per realizzare la cappella alla Madre Italiana. Nel 1923, a seguito di una sottoscrizione popolare, fu bandito un concorso per realizzare il nuovo spazio sacro, in cui era stabilito che il tema del gruppo scultoreo posto sopra l'altare doveva essere la Pietà. Fu vinto dallo scultore Libero Andreotti (1875 - 1933), che scolpì la statua raffigurante la Pietà, i due bassorilievi presenti sulle pareti, il paliotto dell'altare, in cui sono presenti altri due bassorilievi, i candelieri e il crocifisso posati sulla mensa e i candelieri a nove braccia inseriti nelle pareti. La vetrata posta sul retro, in stile art déco, fu eseguita dalla vetreria De Matteis di Venezia su disegno del pittore fiorentino Ezio Giovannozzi. La basilica di Santa Croce a Firenze fu scelta poiché un regio decreto aveva stabilito che tale luogo di culto sarebbe stata la sede ideale per custodire i valori più alti degli italiani che avevano perduto i loro congiunti in guerra.
(FONTI: STAMP Toscana - https://www.stamptoscana.it/centenario-prima-guerra-mondiale-cerimonia-nazionale-in-santa-croce/ e toscana.beniculturali.it - https://www.toscana.beniculturali.it/sites/default/files/sites/default/files/uploads/firenze_-_schede_dei_monumenti.pdf)

La cappella fu scelta poiché era l'unica di quelle presenti all'interno della basilica che non presentava memorie e monumenti del passato e fu inaugurata, con una solenne cerimonia a cui presero parte il re Vittorio Emanuele III (Vittorio Emanuele Ferdinando Maria Gennaro di Savoia) (1869 - 1947) e la regina Jelena Petrović-Njegoš (1873 - 1952), più nota come Elena di Montenegro, il 4 novembre 1926, in quanto tale giorno è sacro a ogni memoria della guerra. L'altare e il pavimento, scandito da riquadri di granito rosso e verde, sono stati disegnati da Lusini e le stoffe furono fornite da Ferrari.
(FONTE: Pillole d'Arte - http://www.pilloledarte.net/Emporium/Andreotti_1926.aspx)

La cancellata fu realizzata dalla Fonderia Fratelli Biondi di Firenze fra il 1923 e il 1926 impiegando bronzo e rame, lavorati rispettivamente attraverso le tecniche della battitura e della fusione e della rinettatura.
(FONTI: Catalogo generale dei Beni Culturali - https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900446351 e Pillole d'Arte)

I rilievi ornamentali posti alla base delle appliques presenti sulle pareti furono realizzati dalla manifattura Venini di Venezia e progettati dallo scultore Andreotti con il supporto di due suoi allievi, Bruno Innocenti (1906 - 1989) e Francesco Prosperi (1906 - 1973). "La lampada votiva" e "Il calice" furono scolpiti da Innocenti, quelli rappresentanti "La preghiera" e "L'elmetto" furono realizzati da Prosperi.
(FONTI: Catalogo generale dei Beni Culturali - https://catalogo.beniculturali.it/detail/HistoricOrArtisticProperty/0900446347 e toscana.beniculturali.it)

Contenuti

Iscrizioni:
(basamento/paliotto dell'altare)
O QUAM TRISTIS ET AFFLICTA
(divisorio) FUIT ILLA BENEDICTA
MATER UNIGENITI (divisorio) QUAE
MOEREBAT ET DOLEBAT
PIA MATER DUM VIDEBAT
NATI POENAS INCLITI

(parte superiore del basamento dell'altare)
IL FIGLIO, FIGLIO, FIGLIO - FIGLIO, AMOROSO GIGLIO!

(parte superiore della parete inferiore - lato destro)
SUPRA MODUM MATER MIRABILIS ET BONORUM MEMORIA DIGNA QUAES, PEREUNTES
FILIOS CONSPICIENS BONO ANIMO FEREBAT PROPTER SPEM QUAM IN DEO HABEBAT

(parte superiore della parete inferiore - lato sinistro)
ISTE VITA DECESSIT, NON SOLUM IUVENITUS, SED UNIVERSAE GENTI MEMORIAM
MORTIS SUAE AD EXEMPLUM VIRTUTIS ET FORTITUDINIS DERELINQUENS

(finestra, dall'alto verso il basso)
ADRIATICO - VITTORIO V
M. GRAPPA - BLIGNY
MACEDONIA - ORTIGARA
VODICE - BAINSIZZA
PIAVE - GORIZIA
ISONZO - TRENTINO

Ai lati dell'altare sono presenti due iscrizioni che fanno sempre riferimento alla prima guerra mondiale e che ricordano Benito Mussolini e Vittorio Emanuele III ma che non sono visibili in modo chiaro ed esaustivo poiché si trovano in uno spazio molto ristretto e privo di illuminazione.

Il versetto presente sulla destra del "Libro dei Maccabei" è tratto da "il martirio dei sette fratelli" e significa: la madre era soprattutto ammirevole e degna di gloriosa memoria, perché vedendo morire sette figli in un sol giorno, sopportava tutto serenamente per le speranze poste nel Signore. (FONTE: BibleGateway - https://www.biblegateway.com/passage/?search=II%20Machabaeorum%207&version=VULGATE;BDG;CEI;NIV&interface=amp), mentre quello sulla sinistra è ripreso da "Il martirio di Eleazaro" e la traduzione è la seguente: in tal modo egli morì, lasciando non solo ai giovani ma alla grande maggioranza del popolo la sua morte come esempio di generosità e ricordo di fortezza. (FONTE: BibleGateway - https://www.biblegateway.com/passage/?search=II%20Machabaeorum%206%2C2%20Maccabei%206&version=VULGATE;CEI;NR1994). Per approfondimenti sull'opera si rimanda al sito "note di pastorale giovanile" (https://www.notedipastoralegiovanile.it/index.php?option=com_content&view=article&id=6799:33-maccabei&Itemid=1112) e a Wikipedia (https://it.wikipedia.org/wiki/Libri_dei_Maccabei#:~:text=libro%20dei%20Maccabei-,Primo%20libro%20dei%20Maccabei,ebraico%20a%20noi%20non%20pervenuto.).

L'iscrizione presente al centro del paliotto dell'altare rappresenta una porzione della sequenza cattolica in latino "Stabat Mater", in italiano "stava la madre" e la traduzione è le seguente: Quanto grande è il dolore / della benedetta fra le donne, / Madre dell'Unigenito! / Piange la Madre pietosa / contemplando le piaghe / del divino suo Figlio. (FONTE: Gregorianum - https://www.gregorianum.org/wiki/Stabat_Mater)
Simboli:
Sul paliotto dell'altare e sulla cancellata sono presenti tre M sormontate da una croce, di cui una sul primo con sfondo oro e due al centro della seconda, che rappresentano le madri dei figli morti durante il conflitto. Sulle pareti sono presenti diversi simboli: su quella sinistra, intorno al bassorilievo raffigurante "la partenza dell'eroe", si trovano due mani che tengono stretta una lampada votiva e un elmetto, mentre intorno al quello della parete destra, che rappresenta "il ritorno dell'eroe", in cui si vede che il figlio morto in guerra ritorna a casa accompagnato dal genio della vittoria, sono presenti due mani in atto di preghiera e un calice. I due bassorilievi che costituiscono il paliotto dell'altare raffigurano due figure maschili simmetriche. Nell'arco posto fra il tetto dello cappella e il resto del transetto sono presenti otto figure religiose non ben identificabili.

Altro

Osservazioni personali:
Da notare come di questi quattro rilievi posti sotto le appliques tutti, ad eccezione dell'elmetto, sono delimitati da un cerchio al cui interno è disegnato un sole.
Nell'arco posto fra la sommità dello cappella e il resto del transetto sono presenti otto figure religiose, probabilmente francescane, non ben identificabili, che probabilmente risalgono all'originaria cappella Capponi.

Si segnala che nell'area del complesso conventuale di Santa Croce a Firenze si trova anche il parco della Rimembranza a 10 Caduti decorati di Firenze nella Grande Guerra

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