188792 - Chiesetta degli Alpini e Sacrario ai Caduti – Monte Crocetta

Chiesetta degli Alpini con annesso Sacrario sul Monte Crocetta. La chiesetta fu progettata dall’Architetto e Alpino Mario Belloni e realizzata nel 1975 sul Monte Crocetta, ovvero sulla sporgenza alla base del massiccio roccioso del Sasso San Martino. Il sacrario “Don Edoardo Danieli” è sotto la chiesa, nel bunker, ovvero in una postazione blindata che fa parte del complesso di fortificazioni delle trincee della Linea Cadorna ivi presenti. Si trova in località Crocetta, a 500 metri d’altezza, sopra Croce, frazione di Menaggio, Lombardia, Provincia di Como.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Croce
Indirizzo:
Area boschiva
CAP:
22017
Latitudine:
46.014278253301
Longitudine:
9.2310218367012

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area boschiva
Data di collocazione:
1975
Materiali (Generico):
Bronzo, Laterizio, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
COLORE Dominano i colori caldi della facciata con il candore del bianco acromatico del campanile.
TECNICA E MATERIALI Edificio realizzato in pietra e muratura con colori grigi, gialli e arancioni; presenta un tetto a due falde con copertura in pietra naturale grigia, costituito da piode; il suo campanile è rivestito da un intonaco bianco grezzo che s’incastra nel fianco destro della chiesetta compenetrando una parte del tetto. Il sacrario è interrato in una postazione blindata e costruita in cemento armato con feritoie per la funzione di osservatorio e per la postazione delle mitragliatrici. Sono presenti elementi in ferro, in bronzo, in marmo.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Associazione Nazionale Alpini, Sezione di Como, Gruppo di Menaggio.
Notizie e contestualizzazione storica:
Piccolo edificio religioso eretto per commemorare la memoria dei soldati che hanno sacrificato la loro vita per la patria combattendo sulle montagne, con annesso il sacrario con le lapidi dedicatorie dei caduti e dispersi in guerra.
La chiesetta degli Alpini presenta un aspetto rustico, con muri in pietra, tetto in piode e un campanile bianco che spicca sul tetto a destra della facciata.
Il suo interno è composto da un unico locale da cui si scorge il panorama del lago attraverso le grate in ferro battuto della grande finestra recante al centro una statua di Cristo su piedistallo. Le mura interne sono bianche e grezze, in alto spiccano le sculture metalliche a rilievo di un crocifisso tra due stelle alpine e ai lati della finestra, due lastre in marmo a rilievo raffiguranti rispettivamente la Madonna della Pace e San Maurizio. Su ambedue le pareti laterali ci sono due dipinti a tutta altezza raffiguranti un alpino che sale lungo la vetta innevata col suo mulo protetto da una parte dalla presenza incombente della croce e dall’altra dal volto di Cristo coronato di spine.

La postazione blindata adibita a sacrario presenta due feritoie con basamento su cui poggiano rispettivamente un piccolo tripode in metallo con la fiamma dell’eterno ricordo accanto ad un’elica della marina militare donata da un gruppo di marinai in ricordo di tutti i caduti in guerra e una croce in ferro battuto.

La chiesetta è situata in una località panoramica che domina il Centro Lago con una vasta veduta sul ramo di Lecco, sulle Orobie, verso nord, sull’alto Lago e la Valtellina. La chiesetta sovrasta Menaggio come se fosse una sentinella che ha la funzione di proteggere questo borgo. La sua forma rimanda a quella del cappello alpino e il campanile ricorda la sua penna. La chiesetta racchiude in sé molti simboli: sulle due ante del cancello d’ingresso in ferro battuto ci sono due stelle a rilievo con cinque punte che alludono al valore militare, alla patria e alla vittoria e sopra troneggiano due croci. Sulle due finestre laterali sono apposti a rilievo in metallo i cappelli degli Alpini. All’interno, sulla parete frontale domina sopra il finestrone con le grate in ferro battuto, un crocifisso con intorno due stelle alpine a rilievo in metallo. Attorno, a sinistra c’è la lastra in marmo raffigurante la Madonna della pace con bambino a rilievo, mentre a destra San Maurizio, Patrono degli Alpini ritto tra i monti con l’aquila ai suoi piedi e recante nella mano destra un ramo di palma e in quella sinistra una spada. È un santo militare, martire cristiano: generale durante l’Impero romano al comando di una Legione romana alpina con il compito di difendere i confini orientali dell’impero. È stato un valoroso e intrepido combattente per la Patria e nello stesso tempo uno strenuo difensore di Cristo; è stato comandante di una Legione tebana nel 286-303 d.C. composta da Cristiani e fatta venire dall’Africa per reprimere una rivolta di un popolo celtico sollevatosi nelle Gallie ed è stato martirizzato (flagellato e decapitato) assieme alla sua Legione in seguito alla rappresaglia derivata dal rifiuto di uccidere alcune popolazioni del Canton Vallese in Svizzera convertite al Cristianesimo. Sulle pareti laterali ci sono due grandi pale dipinte sul muro intitolate “Il Calvario dell’Alpino” che raffigurano la faticosa salita dell’Alpino col suo mulo che percorre verso la vetta, di cui non si scorge la sommità, ma con la presenza imponente e rassicurante di una grande croce sul muro a sinistra e di un volto di Cristo coronato di spine a destra. L’artista Bruno Azimonti, reduce della campagna di Russia, nel 1976, con queste sue testimonianze artistiche ha voluto ricordare le due guerre del 1915-1918 e del 1940-1945 in cui gli alpini hanno dovuto subire il sacrificio per la patria con un estenuante percorso, protetto dalla fede cristiana. Al centro della chiesetta, sotto un altare in pietra, giace in terra la testimonianza del “Sasso del Montegrappa” di forma cubica, a ricordo della vittoria italiana contro l’esercito austro-ungarico, avvenuta sul monte Grappa durante la 1° guerra mondiale; si tratta di un luogo strategico dopo la disfatta di Caporetto, perno delle linee difensive italiane alla penetrazione austriaca nella pianura veneta a seguito dell’offensiva austro-ungarica del 1917 destinata a chiudere il fronte italiano per poter concentrare gli sforzi bellici degli Imperi centrali sul fronte francese. A sinistra e a destra del sasso ci sono le testimonianze di 2 proiettili di artiglieria usati in guerra. Altre testimonianze che fanno riferimento al culto cristiano sono la statua di Gesù davanti al finestrone, un crocifisso a terra con un cristo a rilievo stilizzato e la preghiera dell’alpino. Il sacrario antistante la chiesetta è situato in una postazione blindata interrata ed è dedicato al cappellano degli alpini Don Edoardo Danieli che ha combattuto durante il 1° conflitto, sul fronte alpino la Guerra Bianca in Adamello, alle alte quote di oltre 3000 metri, sul Passo del Tonale, confine naturale tra il Regno d’Italia e l’Austria; Don Edoardo Danieli era nel Battaglione “Val d’Intelvi”, unico battaglione col nome delle nostre Valli e formato da persone del luogo. All’interno del sacrario sono custodite le testimonianze belliche, quali le lapidi in memoria degli alpini caduti in guerra sia di Menaggio, che di Grandola perché a quel tempo uniti, il vessillo, un piccolo tripode in metallo con la fiamma dell’eterno ricordo, un’elica della marina militare donata da un gruppo di marinai in ricordo di tutti i caduti in guerra e una croce in ferro battuto.

Contenuti

Iscrizioni:
(Sopra il cancello in ferro battuto)
”Il Gruppo Alpini di Menaggio/ ai Caduti di tutte le guerre 1976”

(al centro di una pavimentazione in beole)
“SASSO DEL MONTEGRAPPA/ DONO DEI/ CAVALIERI di VITTORIO VENETO/ 1976”

(a sinistra e destra del masso, su 2 proiettili dell’artiglieria ritti su piedistalli in pietra squadrata)
“IL PARÀ DELLA FOLGORE/ ISACCO SELVA/ DONA AL MUSEO/ DEGLI ALPINI DI MENAGGIO 2010”

(Ingresso sacrario, retro chiesetta)
“SACRARIO/ DON EDOARDO DANIELI/ CAPPELLANO DEGLI ALPINI/ ADAMELLO GUERRA 1915 – 1918/ LOVENO 1884 MORBEGNO 1963”

(all'interno del sacrario grandi lapidi bianche in marmo bianco con leggere venature grigie recano inciso a caratteri capitali e verniciato di nero, l’elenco dei caduti nei due conflitti sia di Menaggio, che di Grandola)
la 1° lapide reca la seguente iscrizione: “MENAGGIO/ TEN. GALLI GIUSEPPE/ TEN. PITTERI ARRIGO/ S.TEN. ALLEGRI ALFREDO/ SERG. GILARDONI PIETRO/ SERG. RICCHINI GAETANO/ CAP.M. BARELLI ATTILIO/ CAP.M. ORTELLI PAOLO/ CAP.M. SECCHI BASILIO/ CAP.M. VANZINI CARLO/ CAP.LE CARIBONI CARLO/ CAP.LE ORTELLI GIUSEPPE/ CAP.LE SOLANO CARLO/CAP.LE VALSECCHI RIZZERIO/ SOLD. ANNONI GIUSEPPE/ SOLD. BIACCHI BATTISTA/ SOLD. BIACCHI PAOLO/ SOLD. BIACCHI PIETRO/ SOLD. BIACCHI DOMENICO”; la 2° lapide reca: “GUERRA/ SOLD. BOLGIANI BATTISTA/ SOLD. BORELLI STEFANO/ SOLD. BORELLI GIOVANNI/ SOLD. CARMINATI BERNARDO/ SOLD. CEREGHINI BENEDETTO/ SOLD. CERVIO PIETRO/ SOLD. CONTI ANTONIO/ SOLD. CUNEO ENRICO/ SOLD. ERBA ENRICO/ SOLD. FRAQUELLI LUIGI/ SOLD. GALLI ANTONIO/ SOLD. GEMELLI ANDREA/ SOLD. GILARDONI FRANCESCO/ SOLD. GORLA AMBROGIO/ SOLD. GRISMONDI UMBERTO/ SOLD. GUAITA ARTURO/ SOLD. LANFRANCONI BATTISTA/ SOLD. MARCHI BENVENUTO”; la 3° lapide reca: “1915 1918/ SOLD. MARCHI PAOLO/ SOLD. MELAZZI BATTISTA/ SOLD. MESSA GIULIO/ SOLD. NOGARA RAFFAELE/ SOLD. ORTELLI GIUSEPPE/ SOLD. PIROTTA GIOVANNI/ SOLD. RIGAMONTI ENRICO/ SOLD. RIGAMONTI NATALE/ SOLD. RIZZI GIUSEPPE/ SOLD. SALVI GIOVANNI/ SOLD. SAMPIETRO GIUSEPPE/ SOLD. SCHENINI MARCO/ SOLD. SELVA LUIGI/ SOLD. TARONI FERDINANDO/ SOLD. TENTORIO G.BATTISTA/ SOLD. TOSI LUIGI/ SOLD. VENINI FRANCESCO/ SOLD. VENINI PALMIRO/ CR.ROS. ERBA GIUSTINA”. Segue subito dopo l’apertura dell’altro ingresso, sempre lungo la parete sinistra, la quarta lapide riferita ai caduti di Grandola ed Uniti recante la seguente iscrizione: “GRANDOLA ED UNITI/ SOLD. BIANCHI T. MICHELE/ SOLD. BONETTI ACHILLE/ SOLD. BONETTI MASSIMO/ SOLD. BOTTA GIOVANNI/ SOLD. CARIMATI ERMINIO/ SOLD. CARIMATI GUGLIELMO/ CPL. DE MARIA CARLO/ SOLD. DE MARIA GIUSEPPE/ SOLD. ERBA STEFANO/ SOLD. FORNI GIORGIO/ SOLD. GILARDONI EMILIO/ SOLD. GILARDONI FEDERICO/ SERG. GIOSSI ATTILIO/ SOLD. GIOSSI DOMENICO/ SOLD. GUAITA ARTURO/ SOLD. GUAITA BERNARDO”; seguono le due lapidi (che indichiamo di seguito come quinta e sesta) della parete rivolta verso l’ingresso principale facenti riferimento All’elenco di Grandola ed Uniti dei due conflitti; la quinta lapide reca la seguente scritta: “GUERRA 1915 1918/SOLD. MAFFEIS PAOLO/ SOLD. MAURELLI GIUSEPPE A./ SOLD. MAURELLI GIUSEPPE G./ SOLD. ORTELLI ABRAMO/ SOLD. ORTELLI EMILIO/ OP.M. ORTELLI GIOVANNI/ SOLD. ORTELLI ROCCO/ S.TEN. PANATTI G.BATTISTA/ SOLD. PAVONI GIACOMO/ SOLD. PISONI RIZZERIO/ SOLD. RONCHETTI PIETRO/ SOLD. SAMPIETRO ANDREA/ C.M. SCHENINI PIETRO/ SOLD. SELVA AMEDEO/ SOLD. SELVA BATTISTA”; la sesta lapide indica: “GUERRA 1940 1945/ SOLD. GIOSSI FRANCESCO/ SOLD. GUAITA ERMANNO/ SOLD. MARTINELLI PIETRO/ SOLD. PETER ANDREA/ S.M. PETER GUIDO/ SOLD. SAMPIETRO ANDREA D.”. Sulla parete destra rivolta verso il lago, tra le due feritoie con basamento ci sono le ultime due lastre (che indichiamo come settima e ottava) con l’elenco dei Menaggini del 1° e del 2° conflitto; la settima lapide reca la seguente iscrizione: “GUERRA/ CAP.NO MARINO P. FAUSTO/ CAP.NO ZANZOTTERA LUIGI/ S.TEN. CASTELLI FRANCESCO/ S.TEN. MAGNANI DINO/ MAR.LO CORTI AUGUSTO/ SER.M. BARINDELLI GIUSEPPE/ SER.M. RADICE ROBERTO D./ SER. BARRUFALDI OTTORINO/ SER. BORELLI ANTONIO/ SER. RADICE NATALE/ CAP.M. CEREGHINI BALDASSARE/ CAP.M. CEREGHINI PIETRO/ CAP.M. GOTTI GIOVANNI D./ CAP.M. PRESTI GIOVANNI/ CAP.M. SALVI SAULE D./ SOLD. BIACCHI ANDREA/ SOLD. BROGGIA LUIGI D./ SOLD. CARMINATI LUIGI D.”; l’ottava lapide reca la seguente scritta: “1940 1945/ MIL. CASACCA ALBINO/ MIL. CASARTELLI GIUSEPPE/ MIL. CUNEO FRANCESCO/ SOLD. DANIELI EDOARDO D./ AV. DANIELI LEONARDO/ MAR.IO DANIELI GIUSEPPE/ CAR. GEMELLI GIUSEPPE/ SOLD. LARESE EMILIO/ MAR.IO MERONI NATALE/ SOLD. PEDRAZZINI CAMILLO D./ SOLD. PETAZZI ENRICO D./ SOLD. RIZZI ARTURO D./ MIL. ROSSI PIETRO/ SOLD. SCHENINI SALVATO/ SOLD. SELVA CARLO D./ SOLD. SIMONETTA CESARE D./ SOLD. VENINI BERNARDO D.”
Simboli:
La chiesetta presenta una forma geometrica con pareti trapezoidali e l’incastro del campanile con muro e copertura sul suo fianco destro. La chiesetta nel suo insieme ricorda il cappello degli alpini e la parete del campanile che rastrema in altezza rappresenta la sua piuma. Il sacrario è posto sul retro della chiesetta oltre la sua piattaforma terrazzata in beole; è interrato e presenta 2 accessi, sia a sinistra, che a destra della chiesetta da cui si accede scendendo da una rampa di scale in cemento. All'interno sono presenti anche un piccolo tripode in metallo con la fiamma dell’eterno ricordo, un’elica della marina militare donata da un gruppo di marinai in ricordo di tutti i caduti in guerra e una croce in ferro battuto.

Altro

Osservazioni personali:
La chiesetta è posizionata in modo opportuno. Il ricordo dei Caduti in guerra rimane però chiuso all’interno con le sue lapidi nascoste nel sacrario e non visibili esternamente dal pubblico.

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