pianta

La pianta del cimitero è un rettangolo che si restringe verso l’ingresso rivolto ad ovest. Dove inizia il restringimento si erge la classica “Croce del Sacrificio” presente in tutti i cimiteri militari britannici: una grande croce al centro su una base ottagonale con una spada in bronzo.

Lo ‘schema’, rispettato fin dove è stato possibile, forma 6 gruppi di 5 file con 15 cippi ciascuna. Non tutti i gruppi hanno lo stesso numero di cippi. Alcune posizioni sono vuote ed alcuni cippi sono affiancati, presumibilmente allo scopo di ricomporre gli equipaggi, le unità di appartenenza o altro. Sono frequenti anche i cippi che accomunano i nomi di più caduti. I caduti sono elencati da sinistra a destra (da Nord verso Sud) per rispettare lo stesso ordine che venne scelto.

La Croce del Sacrificio

All’ingresso del cimitero si trova la Croce del Sacrificio presente in tutti i cimiteri militari di guerra della Commissione delle tombe di guerra del Commonwealth (CWGC). Progettata da Sir Reginald Blomfield è di marmo bianco su una base costituita da vari livelli ottagonali. La dimensione della croce varia da 4 a 9 metri e sulla parte anteriore c’è una spada di bronzo.

Fila 1A

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Fila 6B

Fila 6C

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Fila 6E

Non più presenti

CommonWealth

QUESTO CIMITERO È STATO COSTRUITO ED È CURATO
DALLA COMMONWEALTH WAR GRAVES COMMISSION
ARCHITETTO : LOUIS DE SOISSONS

LA GUERRA IN ITALIA 1943-1945
L’invasione alleata dell’Italia il 3 settembre 1943 coincise con la firma di un armistizio con l’Italia stessa che succcssivamente riprese Ia guerra a fianco degli alleati. La camagna fu quindi combattuta fra le truppe tedesche d’occupa/ione in Italia, ancora sostenute da un numero esiguo di unità italiane, ed il 15° Gruppo di Armate alleate che comprendeva inizialmente l’Ottava Armata (Commonwealth), la Quinta Armata (americana) composta da un corpo d’armata americano e di uno del Commonwealth, e da alcuni reparti italiani che lottavano per la liberazione del loro paese. Col progredire della campagna reparti francesi, polacchi, greci e brasiliani si unirono al 15° Gruppo di Armate. Le truppe alleale furono aiutate, sempre di più man mano che la campagna avanzava, dal movimento partigiano dietro le linee tedesche.

Gli obiettivi alleali erano di deviare truppe tedesche sia dal fronte russo via dalla Francia dove erano previsti sbarchi alleati per l’anno sucessivo.
Durante tutta la campagna d’Italia i preparativi per l’invasione dell’Europa occidentale ebbero la precedenza nell’impegno sia umano che materiale.
Questa strategia portò non solo alla riduzione delle operazioni anfibie, per le quali il terreno era particolarmente adatto ma anche al ritiro di divisioni del Commonwealth, americane e francesi (insieme a gran parte del sostegno aereo) per gli sbarchi nella Francia occidentale e meridionale e per le successive operazioni nell’Europa nord-occidentale e in Grecia.

Le truppe tedesche erano ruolute, ben equipaggiate ed abilmente dislocate.
La penisola italiana è costituita in gran parte da una spina dorsale montuosa – gli Appennini – dai quali hanno origine numerosi fiumi che scorrono attraverso profonde gole, verso il mare. Queste gole furono degli ostacoli formidabili per gli attaccanti in ogni stagione, gonfi d’acqua o di neve nel rigido clima invernale e tenacemente difesi, divennero ostacoli ancora maggiori e i nomi di molte battaglie della campagna derivano da quelli dei fiumi il cui attraversamento fu aspramente contrastato.

La guerra nelle zone di montagna, prevalente durante i combattimenti in Italia, richiedeva truppe appositamenlc addestrate, all’inizio solo le divisioni indiane e francesi erano così addestrate. Questa guerra metteva inoltre in rilievo il fatto che la fanteria, appoggiata dall’artiglieria e dal genio, era l’arma decisiva sul campo di battaglia; in montagna il carro armato era nulla di più che un cannone semovente. I muli, le jeep e gli aerei che lanciavano i rifornimenti divennero i mezzi di trasporlo necessari per sostenere le truppe nelle montagne. Gli alleali impiegarono del tempo prima di riuscire ad adattarsi a questo tipo di guerra.

In questa campagna le tre Armi, ciascuna nel proprio ambito, combatterono quasi fossero una sola e i rifornimenti ed i rinforzi erano trasportati dalle Marine Mercantili. I cannoni navali fornirono un sostegno diretto sia negli sbarchi che nel successivo impegno con bersagli a terra. Le forze aeree, oltre al loro ruolo strategico nei bombardamenti, fornirono uno stretto sostegno alle truppe sia tattico sia con lanci di rifornimento. Durante tutta la campagna, il dominio del mare e del cielo fu costante. Mancando uno di questi elementi la campagna, che aveva avuto origine interamente dal mare, non avrebbe potuto essere sostenuta.

L’Ottava Armata, sbarcando a Reggio Calabria il 3 settembre 1943 ed a Taranto il 9, incontrò scarsa resistenza. Lo sbarco della Quinta Armata avvenuto a Salerno il 9 fu invece duramente contrastato e solo il 14, con l’aiuto di un potente sostegno aereo e navale, la controffensiva tedesca fu sopraffatta. Il 6 l’ala sinistra dell’Ottava Armata si congiunse all’ala destra della Quinta, e successivamente la Quinta Armata avanzò lungo la costa occidentale, occupando Napoli il I ottobre mentre l’Ottava Armala risaliva la costa orientale conquistando Termoli il 3 dello stesso mese. Così fu la fine delle avanzate rapide. Aspri combattimenti che durarono fino alla fine dell’anno videro le truppe alleale bloccate sulla Linea Gustav.

Il 12 gennaio 1944 una serie di attacchi furono portati lungo la Linea Gustav, soprattutto contro la roccaforte di Cassino ed il 22 vi fu uno sbarco alleato ad Anzio con l’obicttivo di tagliare le lince di comunicazione tedesche e minacciarle alle spalle. Ma i tedeschi resistettero a Cassino non solo al primo ma anche a due successivi attacchi, e contrattaccarono ad Anzio cosicché la testa di ponte fu mantenuta solo con difficoltà. Lasciando nella parte orientale del paese solo una forza di difesa, la massa del le truppe dell’Ottava Armata fu poi trasferita per unirsi a quella della Quinta ad occidente. In questa concentrazione condotta con maestria tre quarti delle forze del 15° Gruppo di Armate furono portate a premere sul breve fronte tra Cassino ed il mare. L’attacco fu sferrato l’11 maggio, la posizione di Cassino fu presa il 18, le truppe ad Anzio spezzarono l’accerchiamento ed i tedeschi abbandonarono a Linea Gustav il 22; la strada attraverso la valle del Liri fu così aperta e gli alleali entrarono a Roma il 4 giugno.
La ritirata tedesca, dapprima precipitosa, rapidamente divenne ordinata e ci furono successive resistenze sulle Linee Trasimeno, Arezzo, Arno e Gotica.
Benché un’offensiva lanciata il 10 settembre facesse breccia nelle fortificazioni della Linea Gotica le montagne stesse sbarrarono in seguito la strada eccetto che sul fianco adriatico dove il fronte fu portato in avanti fino a Ravenna.

Nel dicembre, con l’arrivo dell’inverno, gli alleati si posero sulla difensiva per raccogliere le forze per l’offensiva di primavera lanciata il 9aprile. Dopo una settimana di duri combattimenti il fronte tedesco si spezzò, truppe del fiaco destro della Quinta e del fianco sinistro dell’Ottava Arnata entrarono a Bologna contemporaneamente ed entro il 23 la maggior parte delle forze tedesche era intrappolata sulla riva meridionale del Po. Il 25, quando sia la Quinta che l’Ottava Armata attraversarono il Po, vi furono insurrezioni popolari nelle citta dell’Italia settentrionale ed i partigiani ne presero il controllo dalle guarnigioni tedesche. Il 2 maggio, data della resa tedesca, la Quinta Armata aveva raggiunto Torino ad ovest, mentre l’Ottava raggiungeva Trieste all’est.

Il successo finale alleato in questa aspra ed a volte frustrarne campagna fu così completo che deve essere motivo di riflessione la portata tanto più estesa che avrebbe potuto avere se le divisioni e le forre aeree ritirate e destinate ad operazioni su altri fronti fossero state mantenute in Italia.

42.000 marinai, soldati ed aviatori delle forze del Commonwealth morirono nella campagna; di essi 38.000 sono sepolti nei 37 cimiteri di guerra del Commonwealth e 1.500, i cui resti sono stati cremati, sono commemorati sui monumenti appositi in tre di questi cimiteri. I nomi 4.000 soldati i cui luoghi di sepoltura sono ignoti, sono ricordati nel Monumento Commemorativo di Cassino: quelli dei marinai ed aviatori dispersi sono ricordati nei monumenti eretti nei loro porti di partenza e nel Monumento ai Caduti delle Forze Aeree a Malta. Nessuno dei cimiteri di guerra è solamente un cimitero del campo di battaglia ma ciascuno contiene tombe di caduti ivi raggruppate da zone più ampie, dopo che i combattimenti si erano allontanati. Molti dì essi però furono iniziali come cimiteri di campì di battaglia e tutti hanno un particolare significato in relazione alla campagna.

CIMITERO DI GUERRA DI MILANO
In questo cimitero sono sepolti 421 Caduti di cui 27 sono ignoti. Essi appartengono ai seguenti Paesi:

Reggimenti

African Pioneer Corps (East Africa)
Army Catering Corps
Australian Army Medical Corps
Australian Army Service Corps
Australian Infantry
Black Watch (Royal Highlanders)
Canadian Intelligence Corps
Chartered Society of Physiotherapy
Cheshire Regiment
Coldstream Guards
Corps of Military Police
Cyprus Regiment
‘Duke of Cornwall”s Light Infantry’
Durham Light Infantry
East Surrey Regiment
East Yorkshire Regiment
Essex Regiment
Green Howards (Yorkshire Regiment)
Hampshire Regiment
Highland Light Infantry (City of Glasgow Regiment)
Imperial Light Horse/Kimberley Regiment S.A.Forces
Intelligence Corps
Kaffrarian Rifles S.A.Forces
King’s Own Royal Regiment (Lancaster)
Monmouthshire Regiment
Naval Auxiliary Personnel (Merchant Navy)
New Zealand Artillery
New Zealand Corps of Signals
New Zealand Infantry
New Zealand Machine Gun Battalion
New Zealand Medical Corps
Northamptonshire Regiment
Queen’s Own Cameron Highlanders
Regiment Botha S.A.Forces
Royal Air Force
Royal Air Force (Auxiliary Air Force)
Royal Air Force (RAFO)
Royal Air Force Volunteer Reserve
Royal Armoured Corps
Royal Army Chaplains Department
Royal Army Medical Corps
Royal Army Service Corps
Royal Artillery
Royal Australian Air Force
Royal Canadian Air Force
Royal Corps of Signals
Royal Durban Light Infantry S.A.Forces
Royal Electrical and Mechanical Engineers
Royal Engineers
Royal Horse Artillery
Royal Indian Army Service Corps
Royal Inniskilling Fusiliers
Royal Irish Fusiliers
Royal Marines
Royal Natal Carbineers S.A.Forces
Royal Naval Patrol Service
Royal Naval Volunteer Reserve
Royal Navy
Royal New Zealand Air Force
Royal Northumberland Fusiliers
Royal Sussex Regiment
Royal Tank Regiment R.A.C.
Scots Guards
Sherwood Foresters (Notts and Derby Regiment)
South African Air Force
South African Armoured Corps
South African Artillery
South African Engineer Corps
South African Irish
South African Police
South African Reserve Mechanical Transport
South African Tank Corps
South Wales Borderers
Special Air Service Regiment A.A.C.
Technical Service Corps S.A. Forces
The Buffs (Royal East Kent Regiment)
The Loyal Regiment (North Lancashire)
The Parachute Regiment A.A.C.
The Queen’s Royal Regiment (West Surrey)
Umvoti Mounted Rifles S.A. Forces
Welch Regiment
Witwatersrand Rifles/Regiment de la Rey S.A. Forces
Worcestershire Regiment

fonte: http://www.wikisicily.com/milano/milan-war-cemetery.html