Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Lombardia
- Provincia:
- Cremona (CR)
- Comune:
- Casalmaggiore
- Frazione:
- Frazione Casalbellotto, località Valle
- Indirizzo:
- Via Case Sparse Casalbellotto
- CAP:
- 26014
- Latitudine:
- 44.982260276647
- Longitudine:
- 10.529855379133
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area lungo il margine della strada.
- Data di collocazione:
- Il secondo cippo è stato inaugurato il 25 Aprile 2007
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra per l’intero cippo posto a destra. Bozze di pietra e calce per la realizzazione della struttura portante dell’altro cippo. Marmo per la lapide. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell’epigrafe. Ceramica per i fotoritratti dei Caduti. Bronzo per la cornice rettangolare. Cemento per la superficie su cui poggiano di due cippi. Ferro per i quattro paletti che delimitano l’area e per le maglie della catena di protezione.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Casalmaggiore
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La notte tra il 24 ed il 25 Aprile 1945, Giovanni Favagrossa, comandante di una formazione partigiana che opera nel Casalasco alle dirette dipendenze del locale Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.), è informato che nella zona della Valle di Casalbellotto, nel territorio di Casalmaggiore, stanno riunendosi forze fasciste e tedesche per creare un centro di resistenza. Il nemico, sebbene virtualmente sconfitto e in ritirata, non è certamente meno pericoloso ed inoltre sta attendendo altri rinforzi.
Giovanni Favagrossa riunisce quanti uomini possibile e giunto sul luogo ingaggia il combattimento. Purtroppo Favagrossa, Carlo Martelli ed altri 3 partigiani sono catturati e dopo un breve interrogatorio sono condannati a morte.
I 5 partigiani sono allineati davanti al plotone d’esecuzione quando, al momento del comando di far fuoco, giunge un altro gruppo di patrioti che si lancia contro questi militari. Purtroppo parte anche la scarica che fulmina Giovanni Favagrossa e Carlo Martelli, ferisce Spirito Favagrossa (che dovrebbe essere il padre di Giovanni, NdS) e lascia fortunatamente indenni gli altri due.
Tuttavia esistono altre due versioni circa la fine di Favagrossa e Martelli. La prima vuole che Favagrossa, con altri quattro compagni, si stesse recando alla Caserma dei Carabinieri di Casalmaggiore per impossessarsi delle armi da distribuire poi ai cittadini insorti. Durante questo tragitto, individuato da alcuni tedeschi in ritirata, era stato ucciso insieme al Martelli. L’altra rivela che la notte tra il 23 ed il 24 Aprile 1945 Favagrossa e altri quattro compagni, tra cui Martelli, videro un gruppo di soldati tedeschi. Credendo che si trattasse di pochi soldati Giovanni Favagrossa si fece loro avanti insieme al fedele Martelli, lasciando nascosti gli altri tre compagni pronti ad intervenire in caso di necessità. La valutazione si era rivelata erronea e Favagrossa e Martelli si erano ritrovati dinanzi ad un numero consistente di tedeschi. Per cercare di disimpegnarsi dalla pericolosa situazione, tentarono far loro credere di essere operai della Organizzazione “Todt”. I soldati, però, non fidandosi di queste dichiarazioni, li illuminarono con una lampadina e accortisi della camicia rossa indossata da Favagrossa, spararono all’istante uccidendoli entrambi. Gli altri tre partigiani, vista la disparità di numero e armamento, decisero di non intervenire per non andare incontro ad un inutile massacro.
• Carlo Martelli, nato il 5 Settembre 1927 a Viadana (Mn), residente a Casalmaggiore; contadino. Riconosciuto partigiano appartenente alla 124a Brigata Garibaldi S.A.P. “don Leoni e Matteotti”. Riposa nel Cimitero di Casalmaggiore.
• Giovanni Favagrossa (“tenente Gianni”), nato il 6 Gennaio 1926 a Casalmaggiore, già comandante di una banda partigiana operante ad Osacca di Bardi (Pr), sull’Appennino parmense. Riposa nel Cimitero di Casalmaggiore. Medaglia d’Argento al Valor Militare “alla Memoria”.
FONTI:
• Giuseppe Azzoni, Giorgio Carnevali, Angelo Locatelli ed Ennio Serventi (a cura di) “Pietre della memoria. I caduti cremonesi nella Resistenza (1943-1945). Cippi, lapidi, monumenti”, Anpi, Anpc, Provincia di Cremona, Fantigrafica Srl, Cremona, 2010.
• Carlo Benfatti “La Resistenza della Provincia Mantovana. 1943-1945”, Editoriale Sometti, Mantova 2005.
• Giorgio Lipreri “25 Aprile: il partigiano Carlo Martelli”, articolo su “Oglio Po News” del 25 Aprile 2023, consultato online il 21 Aprile 2025 all’indirizzo https://www.oglioponews.it/2023/04/25/25-aprile-il-partigiano-carlo-martelli-del-prof-giorgio-lipreri/
Contenuti
- Iscrizioni:
- IL 24 APRILE 1945
GIOVANNI
FAVAGROSSA
N. 6 GENNAIO 1926
E
CARLO
MARTELLI
N. 5 SETTEMBRE 1927
EROI PARTIGIANI
QUI INSIEME INCONTRARONO LA
MORTE SOTTO I COLPI DELLA
FEROCIA NAZISTA IN FUGA
PERCHE' L'ITALIA NELLA LIBERTA'
AVESSE VITA
IL COMUNE DI CASALMAGGIORE
E I PARENTI RICORDANO LA LORO
LOTTA E IL LORO MARTIRIO
CASALMAGGIORE 25 APRILE 2007
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Coordinate Google Maps: 44.9822783, 10.529905