189278 - Cippi ai Cinque Martiri e alla ‘Carlo Carli’ – San Giorio di Susa

I due cippi si trovano in un anfratto nella roccia di fronte alla facciata del municipio di San Giorio, sulla quale sono collocate le lastre ai Caduti di tutte le guerre, lungo via Castello nel tratto che congiunge la centrale piazza Giordano Velino a piazza Cinque Martiri. Il primo cippo commemora appunto i cinque partigiani torturati ed uccisi il 10 maggio 1944 dai nazifasciti nei pressi del rifugio G.E.A.T. della Val Gravio, mentre il secondo è intitolato al ricordo delle gesta della prima formazione partigiana della Val di Susa, la “Carlo Carli”, da cui prese poi forma la 106^ Brigata Garibaldina “Giordano Velino”.
Vicino ai due cippi è collocata una delle tante sculture in legno policromo che abbelliscono il paese di San Giorio, dedicata alla Pace.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via Castello
CAP:
10050
Latitudine:
45.128331096157
Longitudine:
7.1776557255534

Informazioni

Luogo di collocazione:
Anfratto nella parete rocciosa
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cemento per il cippo ai Cinque Martiri, lastra in marmo.
Mattoni per il cippo alla 'Carlo Carli', frontale in pietra, lastra in bronzo.
Sono presenti due portafiori in ottone e un'asta portabandiera.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Informazione non reperita
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 10 maggio nei pressi del rifugio Geat erano stati fucilati cinque partigiani della Brigata Magnone, 43^ Divisione Sergio De Vitis:
Del Martino Aurelio, nato il 02/12/1925 a Campovico, Sondrio
Governato Vincenzo, nato il 04/04/1924 a Volvera, Torino
Martoglio Valerio, nato il 19/08/1922 a Coazze, Torino
Morello Pietro, nato il 13/02/1925 a San Mauro Torinese, Torino
Staorengo Giuseppe, nato il 07/12/1925 a Torino.
Il 10 maggio del 1944 una vasta area in provincia di Torino era stata infatti investita da un massiccio rastrellamento.
L'operazione denominata Habicht coinvolge l'area di Cumiana, Barge e le valli di Susa, Chisone, Germanasca, Sangone e Troncea ed è condotta da reggimenti di Polizia SS, da reparti di polizia militare, da compagnie di Battaglioni dell'Est, da un plotone di gendarmeria tedesco a cui si aggiungono gli italiani: la compagnia Arditi del Battaglione Guardie Confinarie della Guardia Nazionale Repubblicana; la compagnia OP della Guardia Nazionale Repubblicana di Torino; cinquanta legionari del Gruppo "Leonessa". Sono circa millecinquecentodieci gli uomini impegnati nelle operazioni. I documenti delle Brigate Garibaldi denunciano le violenze e le torture subite dai partigiani prima di essere sommariamente giustiziati. In molti casi si parla di uomini sepolti ancora vivi.
L’operazione si conclude il 18 maggio e registra oltre cento partigiani e circa diciotto civili (le fonti tedesche parlano però di centocinquantasei morti) uccisi tra combattimenti ed eccidi, borgate saccheggiate e bruciate (in particolare Forno e Pontetto), deportazioni. Il 17 maggio il Comando distaccamento dei carabinieri di Bussoleno viene informato che durante le operazioni di rastrellamento dei primi giorni del mese sono stati fucilati alcuni uomini provenienti dalla zona di Coazze e sepolti in una fossa comune. Il giorno successivo i cadaveri vengono esumati e la polizia verbalizza che i cinque giovani sono stati fucilati il 10 di maggio dalle truppe tedesche e repubblicane. Nel corso della stessa operazione il rifugio Geat del Gravio viene dato alle fiamme perché si ritiene abbia ospitato partigiani.
Fonte:
http://www.straginazifasciste.it/wp-content/uploads/schede/Rifugio%20Geat,%20San%20Giorgio%20di%20Susa,%2010.05.1944.pdf

Carlo Carli, sottotenente di artiglieria alpina, studente universitario in chimica, per non arrendersi al nemico dopo l'8 settembre era fuggito da Torino a Bussoleno, dove da tempo era sfollata la sua famiglia, e qui, appena giunto, entrò immediatamente in contatto con il gruppo di partigiani di San Giorio che a metà settembre si erano trasferiti nel rifugio alpino della Geat in Val Gravio, nel comune di Villarfocchiardo, con armi, munizioni, viveri e tutto l'equipaggiamento.
Le sue doti di intelligenza e volontà, le sue capacità organizzative ed il suo ascendente lo promossero comandante di questa formazione partigiana, che sotto la sua guida intraprese una intensa attività di sabotaggi e di guerriglia.
l'8 dicembre 1943 gli uomini delle due formazioni di Carli e di Walter Fontan prestarono giuramento alla Garda, frazione di San Giorio, alla presenza dei maggiori dirigenti del movimento partigiano. Carlo Carli fu ucciso ad Avigliana, in provincia di Torino, il 21 gennaio 1944.
Fonti:
M.E.Borgis, La resistenza nella Valle di Susa, A.N.P.I. Bussoleno-Foresto-Chianocco, p.31
http://intranet.istoreto.it/partigianato/dettaglio.asp?id=20209

Contenuti

Iscrizioni:
Cippo Cinque Martiri:

NEI PRESSI DEL RIFUGIO G.E.A.T.
IL 10-5-1944
LA MALVAGITA' NAZIFASCISTA
STRONCAVA CON INUMANE TORTURE
LE FIORENTI GIOVINEZZE DI
GOVERNATO VINCENZO 4-4-1924
MORELLO PIETRO 15-2-1925
STAORENGO GIUSEPPE 7-12-1925
DEL MARTINO AURELIO 14-12-1925
MARTOGLIO VALERIO 19-8-1922
REI DI CREDERE NELLA PATRIA
E NELLA LIBERTA'
--
LE FAMIGLIE DEI CADUTI
A RICORDO E MONITO POSERO


Cippo brigate partigiane:

NEL 33° ANNIVERSARIO DELLA LIBERAZIONE, IL
COMUNE E LA SEZIONE A.N.P.I. DI SAN GIORIO,
RICORDANO CON RICONOSCENZA E AMMIRAZIONE LE
GESTA DELLA PRIMA FORMAZIONE PARTIGIANA
'CARLO CARLI', COSTITUITA IN VAL SUSA DOPO
L'8 SETTEMBRE 1943, UNA DELLE PRIME
NELL'ITALIA OCCUPATA DAI NAZIFASCISTI,
MATRICE DELLA 106^ BRIGATA GARIBALDI
'VELINO GIORDANO'.
- 12 - NOVEMBRE - 1978 -
Simboli:
Le lastre dei due cippi sono ornate in alto, rispettivamente, da una esile croce e da una stella a cinque punte.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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