238749 - Stele ai partigiani Capellini Eros, Canepari Angiolino, Cavandoli Bruno, Panciroli Franco – Buvolo di Vetto (RE)

Il manufatto si trova nei pressi del ponte sul fiume Enza, in un’apposita area ricavata lungo il margine della strada. E’ protetto per tre lati da una palizzata di legno, salvo per quella frontale che ha una catena a maglie di ferro sostenuta da due paletti dello stesso materiale. La superficie è di forma rettangolare e realizzata in cemento. E’ costituito da una struttura in cemento di forma rettangolare (così come la sua pianta) e con la sommità protetta da una lastra rettangolare anch’essa realizzata in cemento. All’interno della struttura è collocata asimmetricamente (orientata sul margine sinistro rispetto a chi guarda) una lastra rettangolare di marmo su cui è incisa l’epigrafe. Questa riporta i nomi dei quattro Caduti in ordine alfabetico, seguiti dal relativo pseudonimo da partigiano, la formazione di appartenenza e la data della comune morte. In testa alla lapide, in posizione centrale, è incisa una stella a cinque punte inscritta in un cerchio. Al centro della stella è incisa la sigla C.V.L., ovvero Corpo Volontari della Libertà, l’organismo militare che sovrintendeva tutte le formazioni partigiane italiane. A sinistra di ogni Caduto si trova il corrispondente fotoritratto racchiuso in un ovale di ceramica. L’inaugurazione  risale ai primi anni Cinquanta e, successivamente, il 6 Ottobre 2007, per volere dei Comuni di Vetto, Canossa e San Polo d’Enza, ha visto l’aggiunta di una seconda lapide posta poco al di sotto dell’originaria. Sostanzialmente, oltre a riportare gli Enti promotori, la data del tragico episodio, specifica la causa di morte di questi giovani combattenti. Tutte le iscrizioni sono state rivestite con inchiostro di colore nero. La stella non fa eccezioni salvo che per la sigla C.V.L. che è in rosso. Centralmente, ai piedi, si trova una piattaforma marmorea ad anelli con base quadrata creata per collocarvi un vaso portafiori. La riqualificazione dell’area monumentale ha portato anche l’aggiunta di quattro totem di pietra. Al vertice di ognuno si trova incisa una stella (con al centro un disco verniciato di bianco) e il nome di battaglia del Caduto a cui fa riferimento: partendo da sinistra verso destra sono “Raul”, “Gianni”, “Moietta” e “Linz”. La base di ogni totem è costituita da sassi di fiume e calce.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Buvolo
Indirizzo:
Via Dante Cavalli incrocio Via Buvolo
CAP:
42020
Latitudine:
44.523463
Longitudine:
10.35094

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata lungo il margine della strada
Data di collocazione:
Posa del cippo negli anni '50; seconda lapide posta il 6 Ottobre 2007
Materiali (Generico):
Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cemento per la struttura del cippo e per la superficie monumentale. Marmo per le due lapidi e per il supporto su cui collocare un vaso portafiori. Ceramica per i fotoritratti dei quattro Caduti. Vernice di colore nero a riempimento delle incisioni sulle due lapidi, nero e rosso per lo stemma del C.V.L, bianca per il cerchio posto all'interno di ogni stella incisa in testa ai quattro totem. Pietra per i totem. Sassi e calce per il supporto di quest'ultimi. Metallo per le maglie della catena di protezione e per i due paletti di sostegno. Legno per la palizzata.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comuni di Vetto, Canossa e San Polo d'Enza
Notizie e contestualizzazione storica:
“Il 6 Ottobre 1944 i tedeschi iniziarono un imponente rastrellamento che investì una zona molto ampia compresa tra i territori di Ciano, Vetto, Casina e Castelnovo Monti. Dopo quasi una giornata intera di combattimenti, sotto una pioggia incessante, la situazione per i partigiani della 144^ Brigata (1) divenne tremendamente pericolosa, l’unica via di salvezza da quello che sarebbe stato il sicuro annientamento era il passaggio attraverso il fiume Enza per raggiungere così la sponda parmense. Il 4° Battaglione si portò in zona Buvolo-Compiano (2) verso sera, procedendo ad attraversare l’Enza tramite una fune stesa a pelo d’acqua. Il fiume era enormemente ingrossato dalle piogge di quei giorni, la corrente lo rendeva impenetrabile, inoltre i tedeschi continuavano a mitragliare la zona, nonostante la copertura del Distaccamento “Fratelli Cervi” appostato già dal mattino sulla sponda di Parma. In quella tragica giornata caddero alla fine tre garibaldini che investiti dalle raffiche di mitraglia, abbandonarono la fune nel disperato tentativo di salvarsi aggrappandosi a qualche tronco, ma la vorticosa corrente del fiume li prese con sé. Eros Capellini “Raul” di Reggio Emilia, Angelo Canepari “Gianni” di Quattro Castella, Bruno Cavandoli “Muìeta” (3) di Ciano d’Enza, sono questi i loro nomi e questa è stata la loro tragica sorte.”

Fonte: sito dell'Anpi di Reggio Emilia (https://www.anpireggioemilia.it/agenda-della-resistenza/1944-ottobre-6-rastrellamento-di-buvolo-di-vetto/).

I Caduti ricordati sul cippo sono:

• Eros Capellini (“Raul”), nato a Reggio Emilia il 18 Luglio 1920, qui residente in frazione Rivalta. Partigiano appartenente al Distaccamento “Fratelli Rosselli” della 26a bis Brigata Garibaldi, caduto in combattimento al Mulino di Bazzano (Neviano degli Arduini) il 6 Ottobre 1944 (4). Medaglia di Bronzo al Valor Militare “alla Memoria” (5).

• Angiolino Canepari (“Gianni”), nato a Quattro Castella (Re) il 15 Settembre 1914, ivi residente. Partigiano appartenente al Distaccamento “Fratelli Rosselli” della 26a bis Brigata Garibaldi, caduto in combattimento nel guado dell'Enza al Mulino di Bazzano il 6 Ottobre 1944 (6).

• Bruno Cavandoli (“Moietta”), classe 1925, residente a Canossa (Re). Partigiano appartenente al Distaccamento “Fratelli Rosselli” della 26a bis Brigata Garibaldi, annegato nel guado dell'Enza al Mulino di Bazzano il 6 Ottobre 1944 (7).

• Franco Panciroli (“Linz”), nato a Reggio Emilia il 4 Febbraio 1926. ivi residente. Comandante di Distaccamento nella 26a bis Brigata Garibaldi, caduto in combattimento al Molino di Bazzano il 6 Ottobre 1944 (8). Medaglia di Bronzo al Valor Militare “alla Memoria”. Secondo la banca dati del partigianato parmense del sito dell'Ist. Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Parma, Panciroli avrebbe militato nel Distaccamento “don Pasquino Borghi” della 143a Brigata Garibaldi “Aldo” con il nome di battaglia di “Lenin”.


NOTE:
1. Al momento dei fatti era ancora denominata 26a bis Brigata Garibaldi, diverrà 144a Brigata Garibaldi “Antonio Gramsci” solo nel Febbraio 1945.
2. Compiano è un Comune in Provincia di Parma.
3. Oppure “Moietta”.
4. Comune della Provincia di Parma.
5. Banca dati del partigianato reggiano nel sito dell'Istoreco (Ist. Storico della Resistenza e dell'Età contemporanea di Reggio Emilia).
6. Idem c.s.
7. Idem c.s.
8. Idem c.s.

Contenuti

Iscrizioni:
C.V.L.
MORIRONO NELL'ENZA IL 6 – 10 – 1944
IN DRAMMATICI COMBATTIMENTI
CONTRO TRUPPE TEDESCHE
I PARTIGIANI DELLA 144^ BRIG. GARIBALDI

CAPELLINI EROS
(RAUL)
CANEPARI ANGIOLINO
(GIANNI)
CAVANDOLI BRUNO
(MOIETTA)
PANCIROLI FRANCO
(LINZ)

I COMPAGNI DI LOTTA
DEL DIST. FRATELLI ROSSELLI
NE ONORANO IL SACRIFICIO
CON QUESTO RICORDO

IL 6 OTTOBRE 1944
PER SFUGGIRE ALLA VIOLENZA NAZISTA
4 PARTIGIANI MORIRONO TRA LE ACQUE
DEL FIUME IN PIENA E IL PIOMBO NEMICO
6 OTTOBRE 2007
I COMUNI DI
VETTO – CANOSSA – SAN POLO D'ENZA
Simboli:
La stella a cinque punte inscritta in un cerchio, che si trova incisa in testa alla lapide superiore, è lo stemma del Corpo Volontari della Libertà, l'organismo militare che sovrintendeva tutte le formazioni partigiane italiane. La stella a cinque punte con la coccarda tricolore al centro, incisa sulla sommità di ognuno dei quattro totem, è la stella garibaldina, ovvero lo stemma delle Brigate Garibaldi, le formazioni partigiane organizzate dal Partito comunista italiano.

Altro

Osservazioni personali:
Nel prezioso libro di Nicola Brugnoli e Antonio Canovi “Le pietre dolenti. Dopo la Resistenza: i monumenti civili, il pantheon delle memorie a Reggio Emilia”, RS Libri/Istoreco, Reggio Emilia 2000, il cippo in questione risulta censito nel Comune di Canossa, in località Giaretta, lungo la strada per Vetto.

Coordinate Google Maps:
44.523463, 10.350940

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