224943 - Cippo a cinque civili fucilati lungo il Vione dell’Uggia – Cintolese di Monsummano Terme (PT)

Il cippo è dedicato a 5 civili trucidati dai tedeschi il 23 Agosto 1944 lungo il cosiddetto Vione dell’Uggia, presso Cintolese, in uno dei tanti episodi che costituiscono quella che è conosciuta come la strage del Padule di Fucecchio. In questo giorno l’unità esplorante della 26a Panzer-Division, in azione antipartigiana, massacrò almeno 174 persone (3 soli i partigiani), compresi vecchi, donne e bambini, lungo i margini dell’area palustre delimitata dai Comuni di Fucecchio (Fi), Cerreto Guidi (Fi), Larciano (Pt), Monsummano Terme (Pt) e Ponte Buggianese (Pt). Il cippo si trova sopra l’argine di un canale è lo si può raggiungere oltrepassando una rudimentale passerella di legno. Il manufatto è costituito da un corpo in mattoni intonacati, a forma di parallelepipedo con pianta rettangolare, su cui è collocata una lastra rettangolare di marmo, con la parte superiore profilata a forma di trapezio isoscele. Su detta lastra è incisa l’epigrafe riportante i nomi dei 5 Caduti, senza un apparente ordine, la relativa età e la comune data i morte. Sopra l’epigrafe, in posizione centrale, è incisa una croce cristiana. Tutte le incisioni sono state riempite con vernice di colore nero. Sulla parte inferiore destra della lapide vi è un piccolo cartiglio in ceramica da cui si evince che il restauro del cippo è stato possibile grazie al contributo di un parente di una delle vittime. Sulla parte superiore del cippo è stata posta una lastra rettangolare di pietra, mentre un’altra lastra della stessa forma, ma in marmo, è posta dinanzi al manufatto per collocarvi eventuali vasi di fiori.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Cintolese, Vione dell'Uggia
Indirizzo:
Via del Fossetto
CAP:
51015
Latitudine:
43.829286
Longitudine:
10.823986

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada, oltre un canale di scolo.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Laterizio, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Mattoni ed intonaco per il corpo del cippo. Marmo per la lastra su cui è incisa l'epigrafe e per quella posta ai piedi del manufatto. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell'epigrafe e del simbolo religioso incisi sulla lapide. Pietra per la lastra posta sulla parte superiore del cippo. Ceramica per il cartiglio.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Monsummano Terme
Notizie e contestualizzazione storica:
La strage del Padule di Fucecchio, 23 Agosto 1944

Dalla scheda di Marco Conti per il sito “Straginazifasciste.it”:

Dalla metà di Luglio del 1944 il fronte in Toscana si era arrestato sulla linea dell’Arno. L’area del Padule di Fucecchio vedeva la presenza della piccola formazione partigiana “Silvano Fedi”, composta da poche decine di uomini e operativa nella zona di Ponte Buggianese. Più consistenti le formazioni presenti sui colli del Montalbano, a ridosso dell’area palustre. Nelle settimane d’Agosto che erano servite alle truppe tedesche per preparare la ritirata sulla Linea Gotica, non erano mancati in quest’area di transito, episodi di sabotaggio, piccole scaramucce e alcune uccisioni di soldati tedeschi. Assieme alle operazioni antipartigiane, le truppe di occupazione operavano gli usuali rastrellamenti volti a reperire forza lavoro e molte persone (sia residenti che sfollati) si nascosero proprio nell’area del Padule. La percezione, quindi, di operare in un’area caratterizzata dalla presenza di banditi e civili, anch’essi potenziale ostacolo alle operazioni della ritirata, spinse i comandi della 26a Divisione corazzata della Wehrmacht (26a Panzer-Division), guidata dall’allora colonnello Peter Eduard Crasemann (ufficiale che dal 20 Aprile 1943 operò per un anno scarso sul Fronte orientale) ad organizzare un sistematico rastrellamento. Secondo le testimonianze tedesche rilasciate in sede processuale si riteneva che ci fosse la presenza di circa 2/300 partigiani. All’alba del 23 Agosto 1944 piccole pattuglie del reparto esplorante divisionale (26° Aufklärungs-Abteilung), appoggiate dall’artiglieria, circondarono l’area del Padule e progressivamente la passarono al setaccio, senza però addentrarsi troppo nell’interno. Ed era proprio ai bordi del Padule che la maggior parte della popolazione sfollata era acquartierata. Chiunque s’imbatté nelle truppe tedesche venne passato per le armi o ucciso all’istante. L’artiglieria sparò direttamente su molte abitazioni della zona. Solo alcuni, profittando della conformazione del territorio, riuscirono a salvarsi. Alcune case e capanne venivano incendiate. Il capitano Joseph Strauch fece la parte del leone visto che, oltre a operare sul campo, diede le indicazioni ai tenenti che guidavano le varie pattuglie (…). Verso le ore 14:00 l’operazione poteva dirsi conclusa. Tutte le vittime furono ritrovate dai familiari o dai parroci della zona, mentre, in un primo momento, furono gli stessi tedeschi a caricare alcuni corpi sui camions per ammassarli in improvvisate fosse comuni. Tedeschi che addirittura operarono le prime cure nei confronti di alcuni feriti. Certa fu la presenza di fascisti locali, soprattutto nell’area dell’Anchione, che collaborarono con i tedeschi visto che la zona era ricoperta da una folta e alta vegetazione lasciata così appositamente dalla popolazione come protezione da eventuali rastrellamenti. Servivano dunque delle guide. Ma fascisti locali che operarono attivamente risultarono presenti anche nell’area Monsummanese e nel Larcianese secondo le testimonianze dei sopravvissuti.

1. Lino Disperati, nato il 15 Settembre 1921 a Buggiano (Pt), residente a Monsummano Terme, colono. Ucciso dai tedeschi il 23 Agosto 1944 lungo il Vione dell'Uggia, presso Cintolese. Sul cippo è indicato con il nome di Dino.

2. Ugo Cesare Lepori, nato il 5 Ottobre 1921 a Monsummano Terme, ivi residente, colono. Ucciso dai tedeschi il 23 Agosto 1944 lungo il Vione dell'Uggia, presso Cintolese.

3. Fosco Occhibelli, nato il 12 Marzo 1921 a Monsummano Terme, ivi residente, colono. Fratello di Orlando. Ucciso dai tedeschi il 23 Agosto 1944 lungo il Vione dell'Uggia, presso Cintolese.

4. Orlando Occhibelli, nato il 18 Novembre 1912 a Monsummano Terme, ivi residente, colono. Fratello di Fosco. Ucciso dai tedeschi il 23 Agosto 1944 lungo il Vione dell'Uggia, presso Cintolese.

5. Dario Zerbini, nato il 16 Aprile 1916 a Larciano (Pt), residente a Monsummano Terme, colono. Ucciso dai tedeschi il 23 Agosto 1944 lungo il Vione dell'Uggia, presso Cintolese.

Contenuti

Iscrizioni:
LEPORI UGO CESARE ANNI 23
ZERBINI DARIO 28
OCCHIBELLI ORLANDO 33
OCCHIBELLI FOSCO 23
DISPERATI DINO 20

ASSASSINATI
DAI BARBARI TEDESCHI
IL 23 AGOSTO 1944

RESTAURATA
CON IL CONTRIBUTO
DI QUARTO LEPORI
Simboli:
Croce cristiana incisa in posizione centrale sopra l'epigrafe.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 43.829286, 10.823986

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