224742 - Cippo a cinque civili fucilati nella zona di Capannone – Anchione di Ponte Buggianese (PT)

Il cippo è dedicato alla memoria di 5 civili, vittime, il 23 Agosto 1944, di quella che è conosciuta come la strage del Padule di Fucecchio quando l’unità esplorante della 26a Panzer-Division, in azione antipartigiana, massacrò almeno 174 persone (3 soli i partigiani), compresi vecchi, donne e bambini, lungo i margini dell’area palustre delimitata dai Comuni di Fucecchio (Fi), Cerreto Guidi (Fi), Larciano (Pt), Monsummano Terme (Pt) e Ponte Buggianese (Pt). Il manufatto è stato eretto tra due cipressi, in un’apposita area realizzata sotto il piano stradale, nel luogo in cui questi 5 Caduti trovarono una prima temporanea sepoltura. Vi si accede scendendo alcuni gradini di cemento (con ad entrambi i lati un corrimano di ferro), percorrendo un brevissimo corridoio rivestito dello stesso materiale. Si tratta di una struttura interamente rivestita da lastre di marmo, formata da uno zoccolo a pianta rettangolare sormontato da un corpo dal profilo a forma di trapezio rettangolo. Sulla parete inclinata del corpo, sostenuta da due punzoni di bronzo, è incisa l’epigrafe. Questa riporta la comune data di morte e i nomi dei Caduti in ordine alfabetico, ognuno con la propria data di nascita. Accanto ad ogni nome, sul margine destro rispetto a chi guarda, è applicato un ovale di ceramica raffigurante il volto di ognuna delle vittime. Sopra l’epigrafe, in posizione centrale, è incisa una piccola croce cristiana. Tanto le iscrizioni, quanto il simbolo religioso, sono stati riempiti con vernice di colore nero. Sopra il cippo, in posizione centrale, è collocato un vaso portafiori di forma trapezoidale. L’area è protetta per tutti i suoi lati da un basso muretto di cemento che s’interrompe parzialmente nella parte frontale per permettere l’accesso al cippo. Sopra il muretto corre una rete a maglie di ferro sostenuta da alcuni paletti metallici.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Frazione Anchione, località Capannone
Indirizzo:
Via Piaggione
CAP:
51019
Latitudine:
43.814904
Longitudine:
10.770509

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area dedicata lungo il margine della strada
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per l'intero cippo, compreso il vaso portafiori. Ceramica per i fotoritratti dei cinque Caduti. Bronzo per i due punzoni di sostegno della lastra marmorea frontale. Vernice di colore nero a riempimento dei caratteri dell'epigrafe e della croce cristiana qui incisa. Cemento per il muretto perimetrale dell'area, per i gradini e per il breve corridoio d'accesso. Metallo per i corrimano. Ferro per i paletti e la maglia della rete di protezione.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ponte Buggianese
Notizie e contestualizzazione storica:
La strage del Padule di Fucecchio, 23 Agosto 1944

Dalla scheda di Marco Conti per il sito “Straginazifasciste.it”:

“Dalla metà di Luglio del 1944 il fronte in Toscana si era arrestato sulla linea dell’Arno. L’area del Padule di Fucecchio vedeva la presenza della piccola formazione partigiana “Silvano Fedi”, composta da poche decine di uomini e operativa nella zona di Ponte Buggianese. Più consistenti le formazioni presenti sui colli del Montalbano, a ridosso dell’area palustre. Nelle settimane d’Agosto che erano servite alle truppe tedesche per preparare la ritirata sulla Linea Gotica, non erano mancati in quest’area di transito, episodi di sabotaggio, piccole scaramucce e alcune uccisioni di soldati tedeschi. Assieme alle operazioni antipartigiane, le truppe di occupazione operavano gli usuali rastrellamenti volti a reperire forza lavoro e molte persone (sia residenti che sfollati) si nascosero proprio nell’area del Padule. La percezione, quindi, di operare in un’area caratterizzata dalla presenza di banditi e civili, anch’essi potenziale ostacolo alle operazioni della ritirata, spinse i comandi della 26a Divisione corazzata della Wehrmacht (26a Panzer-Division), guidata dall’allora colonnello Peter Eduard Crasemann (ufficiale che dal 20 Aprile 1943 operò per un anno scarso sul Fronte orientale) ad organizzare un sistematico rastrellamento. Secondo le testimonianze tedesche rilasciate in sede processuale si riteneva che ci fosse la presenza di circa 2/300 partigiani. All’alba del 23 Agosto 1944 piccole pattuglie del reparto esplorante divisionale (26° Aufklärungs-Abteilung), appoggiate dall’artiglieria, circondarono l’area del Padule e progressivamente la passarono al setaccio, senza però addentrarsi troppo nell’interno. Ed era proprio ai bordi del Padule che la maggior parte della popolazione sfollata era acquartierata. Chiunque s’imbatté nelle truppe tedesche venne passato per le armi o ucciso all’istante. L’artiglieria sparò direttamente su molte abitazioni della zona. Solo alcuni, profittando della conformazione del territorio, riuscirono a salvarsi. Alcune case e capanne venivano incendiate. Il capitano Joseph Strauch fece la parte del leone visto che, oltre a operare sul campo, diede le indicazioni ai tenenti che guidavano le varie pattuglie (…). Verso le ore 14:00 l’operazione poteva dirsi conclusa. Tutte le vittime furono ritrovate dai familiari o dai parroci della zona, mentre, in un primo momento, furono gli stessi tedeschi a caricare alcuni corpi sui camions per ammassarli in improvvisate fosse comuni. Tedeschi che addirittura operarono le prime cure nei confronti di alcuni feriti. Certa fu la presenza di fascisti locali, soprattutto nell’area dell’Anchione, che collaborarono con i tedeschi visto che la zona era ricoperta da una folta e alta vegetazione lasciata così appositamente dalla popolazione come protezione da eventuali rastrellamenti. Servivano dunque delle guide. Ma fascisti locali che operarono attivamente risultarono presenti anche nell’area Monsummanese e nel Larcianese secondo le testimonianze dei sopravvissuti.”

1. Pellegrino Cardelli, nato a Marsiglia (F) il 22 Dicembre 1901, residente a Ponte Buggianese, colono. Ucciso dai tedeschi lungo il Piaggione, in località Capannone, il 23 Agosto 1944;

2. Rocco Cardelli, nato a Ponte Buggianese il 17 Maggio 1927 (19 Maggio 1927 sul cippo), ivi residente, bracciante. Ucciso dai tedeschi lungo il Piaggione, in località Capannone, il 23 Agosto 1944;

3. Roberto Giuntoni, nato a Fucecchio il 9 Aprile 1895 (1896 nel cippo), residente a Ponte Buggianese, pastore, padre di Rino. Ucciso dai tedeschi al Casotto del Lillo, presso Anchione, il 23 Agosto 1944;

4. Rino Giuntoni, nato a Ponte Buggianese il 25 Giugno 1934, ivi residente, scolaro, figlio di Roberto. Ucciso dai tedeschi al Casotto del Lillo, presso Anchione, il 23 Agosto1944;

5. Lia Parenti nei Moschini, nata a Ponte Buggianese il 2 Ottobre 1916, ivi residente, casalinga. Uccisa dai tedeschi lungo il Piaggione, in località Capannone, il 23 Agosto 1944.

Contenuti

Iscrizioni:
IL 23 AGOSTO 1944 CADDERO
SOTTO IL PIOMBO TEDESCO
E QUI MOMENTANEAMENTE SEPPELLITI

CARDELLI PELLEGRINO
NATO IL 22 12 1901
CARDELLI ROCCO
19 5 1927
GIUNTONI ROBERTO
9 4 1896
GIUNTONI RINO
25 6 1934
PARENTI LIA
NEI MOSCHINI
2 10 1916

I CONGIUNTI
A RICORDO
Simboli:
Croce cristiana incisa in posizione centrale in testa all'epigrafe.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 43.814904, 10.770509

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