198746 - Cippo a ricordo di Riccardo Funari – Monte San Martino (FM)

Cippo a ricordo del partigiano Riccardo Funari, nato il 17/02/1920 a Monte San Martino e morto in zona contrada San Venanzo per mano dei nazifascisti nel 1944. Il cippo si trova lungo la Provinciale 84, a bordo strada.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Strada Provinciale 84
CAP:
62020
Latitudine:
43.024034647782
Longitudine:
13.390184034988

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lungi la Strada Provinciale 84, nei pressi della contrada San Venanzo.
Data di collocazione:
30/04/1945
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Lastra marmorea con graffe metalliche, apposta su cippo in cemento e piccolo tetto con coppi.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Amministrazione Comunale
Notizie e contestualizzazione storica:
FONTE: straginazifasciste.it
Per ulteriori approfondimenti Anpi Macerata
Il 23 ottobre 1943, Riccardo Funari insieme al concittadino Gino “Guerrino” Pallotti si recarono a Piobbico di Sarnano dove si unirono al distaccamento partigiano denominato “1° Maggio”, guidato dal militare Carmine Di Palma. Verso la fine di aprile, Funari fece ritorno nel paese natale, Monte San Martino, in quanto gli era stato affidato dal suo comando il preciso compito di arruolare nuove reclute. Dunque il 29 aprile, approfittando di un’occasione propizia aveva fatto visita alla fidanzata, che abitava poco lontano dalla casa paterna. In realtà non si trattava di cosa inusuale che Funari andasse a fare visita alle persone care, come tra l’altro facevano anche altri componenti del gruppo partigiano. Di solito sostava poco tempo per ritornare, dopo qualche ora o una notte passata con i suoi, sulla montagna. Proprio quella notte, si presentarono all’abitazione dell’amata due persone sconosciute che si qualificarono come prigionieri inglesi fuggiaschi, in cerca di riparo. La famiglia offrì loro la possibilità di dormire nel fienile ma i due rifiutarono e se ne andarono, seguiti poco dopo dallo stesso Funari, diretto verso la casa paterna. Alcuni, pur non avendone prova diretta, hanno voluto vedere in questi due ignoti personaggi l’opera di spie
fasciste. In ogni modo, intorno alle 4 di notte del 30 aprile, una pattuglia nazifascista di circa 50 soldati circondò la casa colonica di Funari Giuseppe, il padre di Riccardo. Una parte di essi entrò nell’abitazione ordinando a tutti gli abitanti della casa di alzarsi. Vennero prelevati suppellettili, conserve alimentari e bestiame. Infine senza fargli alcuna domanda portarono fuori Riccardo mettendolo al muro sottostante la sua camera da letto, dove venne fucilato. I famigliari rimasero completamente soli nel vegliare il figlio caduto, senza il conforto di parenti o vicini, tanto era il terrore che l’episodio aveva scatenato nella contrada di San Venanzo. Fu addirittura negata la cerimonia religiosa per le esequie: la salma fu portata direttamente al cimitero, senza passare in chiesa, accompagnata dai famigliari più stretti. Il 10 maggio 1944, come rappresaglia per l’uccisione del partigiano, i suoi compagni scesero in paese e fucilarono la guardia comunale Nicola Abbati, Emma Ferranti, Tullio Conti e Guido Pompei, ritenuti collaboratori del nemico.

Contenuti

Iscrizioni:
RICCARDO FUNARI
EROE E MARTIRE
DI QUESTO NOSTRO II RISORGIMENTO
LA CITTADINANZA MEMORE
TRAENDONE ESEMPIO E MONITO

Monte San Martino 30-4-1945
Simboli:
Fotografia del bersagliere Riccardo Funari

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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