259967 - Cippo a sei partigiani caduti in località Belvedere di Rubizzano – San Pietro in Casale (BO)

Il cippo è posto a ricordo di 6 partigiani caduti o mortalmente feriti il 22 Aprile 1945 in località Belvedere di Rubizzano, alla periferia di San Pietro in Casale, durante i combattimenti contro le truppe tedesche in ritirata. Si trova in una piccola superficie ricavata lungo una recinzione che cinge alcuni palazzi, delimitata ai due lati da altrettanti pilastri realizzati con bozze di pietra squadrate sormontati da un capitello piramidale. Il manufatto, in pietra, è costituito essenzialmente da tre parti: basamento, zoccolo e una colonna tronca. Il basamento è a pianta rettangolare (su tre livelli decrescenti, di altezza diversa) e nella sua parte frontale è composta la dedica a questi Caduti mediante caratteri di bronzo in rilievo. Lo zoccolo contiene una lapide quadrata di marmo in cui si trovano collocati i ritratti in ceramica di cinque dei sei partigiani (su tre file da due; uno è mancante, probabilmente staccatosi o danneggiato) ciascuno racchiuso in una cornice ovale di bronzo. Sotto ad ognuno è riportato il relativo nome e cognome con caratteri di bronzo in rilievo. L’ordine seguito non sembra avere un ordine apparentemente logico. Ai fianchi della lapide si trovano dei motivi decorativi a ricciolo. La soprastante colonna tronca, a base semicircolare, poggia a sua volta su un triplice, sottile, basamento a livelli decrescenti: quello inferiore a pianta rettangolare e gli altri due a pianta semicircolare.
Ai piedi del cippo si trova una lastra rettangolare di marmo con incastonate due croci cristiane di metallo: tra queste trova spazio un vaso marmoreo adagiato su una base quadrata dello stesso materiale.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Rubizzano
Indirizzo:
Via Galliera Sud, tra i civici 63 e 65
CAP:
40018
Latitudine:
44.6944745
Longitudine:
11.4005302

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area ricavata lungo il margine della strada.
Data di collocazione:
Informazione non reperita
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra per l'intera struttura del cippo. Marmo per la lapide, per la soglia antistante il cippo, per il vaso portafiori e per la base su cui questi è adagiato. Ceramica per le immagini dei Caduti. Bronzo per tutti i caratteri in rilievo e per le cornici che racchiudono i fotoritratti dei partigiani. Metallo per le due croci cristiane inserite nella soglia marmorea. Bozze di pietra e cemento per i due pilastri laterali.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di San Pietro in Casale
Notizie e contestualizzazione storica:
Dal volume “Cippi e luoghi della memoria” edito dal Comune di San Pietro in Casale ed Anpi, Tipografia Altedo 2004

La sera del 19 Aprile 1945 tutte le formazioni facenti parte della 2a Brigata Garibaldi “Paolo” si concentrarono nella Valle Castellina di San Pietro in Casale, dove fin dal mattino una parte delle formazioni del luogo erano impegnate in un duro scontro contro i tedeschi che, nonostante stessero ritirandosi, ingaggiarono una furiosa battaglia. I tedeschi nella notte tra il 19 ed il 20 furono, nonostante la disparità di forze, respinti e battuti. Nella stessa notte le forze Alleate diedero il via alla “Operazione Herring n. 1”, che consisteva nel lancio di paracadutisti in una vasta area a sud del Po, per sconvolgere le retrovie tedesche e accelerare la disfatta del nemico. Militari del Corpo Italiano di Liberazione, composto da soldati di varie armi e da Brigate partigiane riorganizzate in formazioni regolari, furono paracadutati attorno alle ore 21:00 nella zona di San Pietro in Casale. Una parte si congiunse immediatamente ai partigiani locali impegnati nello scontro, mentre altri, aiutati da una staffetta, si sparsero nella zona. Il giorno 20 e parte del 21, le forze partigiane furono impegnate in continui scontri, per costringere i tedeschi ad accelerare la loro ormai caotica ritirata; ciò anche per impedire che distruggessero gli abitati e razziassero beni e bestiame. Allo scadere del mezzogiorno del 21 il bilancio era notevolmente positivo per i partigiani. I nazisti avevano lasciato sul terreno, oltre a molti morti e parecchi prigionieri, armi, carri, automezzi e altro materiale. Nel contempo un’avanguardia delle forze Alleate si impegnò ad intervenire in appoggio ai partigiani. I tedeschi, per proteggere il grosso dell’esercito in ritirata che stava attraversando il ponte sul fiume Reno in località Cantone (San Pietro in Casale, NdS), avevano organizzato una linea difensiva con un ingente quantitativo di uomini e mezzi lungo la ferrovia che attraversa San Pietro in Casale. Alle 14:30 del 22 Aprile la 2a Brig. Garibaldi “Paolo”, uscendo dalla Valle Castellina, si organizzò in gruppi: - il Battaglione “Cantelli” (poi “Rufillo Tolomelli”, NdS) doveva attaccare sulla zona di Rubizzano (San Pietro in Casale, NdS); - il Battaglione “Bulgarelli” doveva attaccare sulla zona Gavaseto (San Pietro in Casale, NdS); - il Battaglione “Attilio Gadani” a Pieve di Cento (Bo), a pochi chilometri dal ponte sopracitato. I tedeschi opposero un’accanita resistenza, dapprima in una casa colonica a Gavaseto (Casa Pizzirani), dove dopo un’ora di combattimento la guarnigione fu annientata. Qui trovarono la morte i partigiani di Galliera (Bo): Rino Bergami, Mario Cesari, Tonino Bosi e Sergio Conti, tutti giovanissimi dai 21 ai 25 anni.
Nei pressi dell’abitato vi fu un secondo scontro di un’asprezza senza precedenti che comportò un primo ripiegamento e altri morti di Galliera: Aurelio Cavallini, Francesco Rubini, Marino Vancini e Guido Gamberini di San Pietro in Casale, anche questi di età fra i 17 e i 23 anni e inoltre Amedeo Govoni di 23 anni, Armando Stagni di 42 e Giuseppe Pilati di 46. Contemporaneamente al centro e alle estremità vi era l’avanzamento di altri Battaglioni. Lo scontro più impegnativo fu sostenuto dal Battaglione “Cantelli” in località Belvedere di Rubizzano, nei pressi della strada ferrata, dove i tedeschi, nascostisi in parte sugli alberi e quindi difficilmente individuabili, spararono sui partigiani. Nella battaglia morirono lo stesso comandante Ruffilio (o Rufillo, NdS) Tolomelli di 34 anni, Antonio De Zaiacomo di 39 anni ed i giovani Giulio Novelli, Vinicio Pescerelli, Giovanni Coccaro, Antonino Corso e Villani Paride di Bentivoglio (Bo). Intanto gli Alleati, che non si erano presentati all’orario fissato, avevano fatto sapere che se entro la sera del 22 i tedeschi non avessero abbandonato la zona, avrebbero provveduto con l’artiglieria ed i bombardamenti a sgomberarla prima di avanzare. Sull’imbrunire, quando i partigiani avevano già provveduto a mettere definitivamente in fuga i tedeschi, pagando con il sacrificio di 22 vite umane, oltre a parecchi feriti ed infliggendo al nemico un’ingente perdita di soldati e mezzi, gli alleati entrarono a San Pietro in Casale.

• Giovanni Coccaro, nato il 26 Settembre 1925 a Torre Annunziata (Na), residente a San Pietro in Casale. Partigiano appartenente al Btg. “R. Tolomelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Mortalmente ferito il 22 Aprile 1945 in località Belvedere di Rubizzano e deceduto il giorno successivo all'Ospedale di Bentivoglio (Bo).

• Antonino Corso, nato il 6 Marzo 1921 a Palermo, ivi residente; fornaio. Partigiano appartenente alla 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Caduto in località Belvedere di Rubizzano il 22 Aprile 1945.

• Antonino De Zaiacomo (“Nino”), nato il 24 Luglio 1906 ad Holzappel (Germania), residente a San Pietro in Casale; bracciante. Partigiano appartenente al Btg. “R. Tolomelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Mortalmente ferito il 22 Aprile 1945 in località Belvedere di Rubizzano e deceduto lo stesso giorno all'Ospedale di Bentivoglio.

• Giulio Novelli, nato a Marmirolo (Mn) il 13 Dicembre 1920 (1), residente a San Pietro in Casale; bracciante. Partigiano appartenuto al Battaglione “R. Tolomelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo” e alla 7a Brig. Garibaldi G.A.P. “Gianni”. Caduto il 22 Aprile 1945 in località Belvedere di Rubizzano.

• Vinicio Pescerelli, nato il 13 Settembre 1923 a Poggio Renatico (Fe), residente a San Pietro in Casale; bracciante (2). Già militare di fanteria a Mantova dall'11 Gennaio 1943 alla data dell'armistizio. Partigiano appartenente al Btg. “R. Tolomelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Caduto in località Belvedere di Rubizzano il 22 Aprile 1945.

• Rufillo Tolomelli (“Filo”), nato il 1° Luglio 1911 a San Pietro in Casale, ivi residente; conduttore di macchine agricole. Comandante del Btg. “ Cantelli” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Caduto in località Belvedere di Rubizzano il 22 Aprile 1945. Con la sua morte il Battaglione da lui comandato ne assumerà il nome.

Non figura tra i nominativi dei Caduti presenti in questo cippo quello di un altro partigiano caduto lo stesso giorno e nello stesso luogo:

• Paride Villani (“Orso”), nato l'11 Ottobre 1924 a Bentivoglio, ivi residente; bracciante. Militare nel Regio esercito, fu di stanza a Padova in un reparto d'Artiglieria dal 15 Agosto 1943 all'armistizio. Partigiano appartenente al Btg. “Renato Tampellini” della 2a Brig. Garibaldi “Paolo”. Caduto in località Belvedere di Rubizzano il 22 Aprile 1945.

Tutti questi partigiani sono ricordati nel Sacrario dei Caduti della Guerra di Liberazione di Piazza del Nettuno, a Bologna.

NOTE:

1. Secondo il sito “Storia e Memoria di Bologna”, il luogo di nascita indicato è quello di San Pietro in Casale.

2. Nel volume “Cippi e luoghi della memoria”, Pescerelli lavorava come muratore.

Contenuti

Iscrizioni:
TOLOMELLI RUFILLO
PESCERELLI VINICIO

NOVELLI GIULIO
COCCARO GIOVANNI

DE ZAIACOMO ANTONIO
CORSO ANTONINO

GLORIA ETERNA
AI CADUTI
PER LA LIBERTA'
1945
Simboli:
Due croci cristiane inserite nella soglia marmorea posta dinanzi il basamento del cippo. La colonna spezzata rappresenta una vita precocemente interrotta.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps:
44.6944745, 11.4005302

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