Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- CAP:
- 12040
- Latitudine:
- 44.804108
- Longitudine:
- 7.869685
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area dedicata lungo il margine della strada.
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Laterizio, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Mattoni per la realizzazione del cippo e per le due strutture ai suoi fianchi. Marmo per la lapide. Bronzo per i caratteri dell'epigrafe e per i quattro punzoni di sostegno della lapide. Lastre di pietra per la realizzazione della superficie su cui è stato eretto il cippo. Cemento per le due conche ove poter inserire piante e/o fiori.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Monteu Roero
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Nell’Agosto 1944 opera a Saluzzo (Cn) e nel suo circondario la I Brigata Nera Mobile “Vittorio Ricciarelli” unità agguerrita formata dal personale più determinato di varie Brigate Nere provinciali e da molti squadristi, soprattutto toscani, provenienti con le loro famiglie dalle località del centro Italia già liberate dagli Alleati. Dopo alcuni rastrellamenti nel Saviglianese il grosso viene inviato in altre località del Piemonte, mentre un centinaio di uomini appartenenti al 1° Battaglione resta a Savigliano (Cn) per essere impiegato contro i partigiani che stanno cercando in ogni modo di ostacolare le operazioni di trebbiatura. Il controllo di questi lavori, iniziati quasi ovunque in ritardo, come era già avvenuto per la mietitura, per la mancanza di manodopera e per il pericolo dei continui rastrellamenti tedeschi, era considerato importante dal Comando partigiano per impedire il conferimento dei cereali all'ammasso e il successivo utilizzo da parte germanica. I fascisti compiono continue puntate nei paesi e nelle cascine per controllare i lavori e scortare i cereali ai centri di raccolta, si impegnano inoltre in una serrata caccia ai renitenti alla leva repubblicana, manifestando in queste azioni una particolare ostilità e prepotenza nei confronti della popolazione così da suscitare, con i loro metodi, un grande timore accompagnato dal più vivo disprezzo (1).
Al mattino del 18 Agosto 1944 i fascisti (2) irrompono a Cardè (Cn) dove catturano 5 renitenti alla leva ed il padre di uno di loro, probabilmente grazie ad una lista fornita loro da un delatore del luogo. Tra questi, due sono partigiani: Antonio Giovanni Battista Mottura (“Lucertola”) e Aldo Chiarofonte (“Aldo”). I prigionieri vengono poi condotti nel carcere di Savigliano (3).
Il 31 Agosto 1944 i tedeschi prelevano dal carcere il Mottura unitamente al civile Guglielmo Gallarato. Condotti a San Bernardo, frazione di Monteu Roero, sono fatti scendere dal camion e abbattuti a raffiche di mitra davanti alla Scuola del paese. La loro esecuzione potrebbe essere considerata un atto di rappresaglia ad un attacco dei partigiani della 45a Brigata autonoma (12a Divisione autonoma “Bra”) contro una colonna fascista lungo la strada Bra (Cn) -Carmagnola (To), nei pressi di San Bernardo.
ll 13 Settembre successivo, l'altro prigioniero catturato a Cardè, Aldo Chiarofonte è fucilato dai fascisti in Piazza Santorre di Santarosa (allora Piazza Vecchia), a Savigliano, insieme al compagno Giuseppe Barberis (“Pino”).
I Caduti:
• Guglielmo Gallarato, nato il 10 Dicembre 1912 a Carmagnola (To); ivi residente; operaio. Caduto civile.
• Antonio Giovanni Battista Mottura (“Lucertola”), nato il 7 Dicembre 1924 a Cardè, residente a Torino; operaio. Partigiano appartenente alla 4a Brig. Garibaldi “Cuneo”, 1a Div. Garibaldi “Leo Lanfranco”.
• Giuseppe Barberis (“Pino”), nato il 1° Novembre 1921 a Savigliano, ivi residente; carradore. Partigiano appartenente alla 181a Brig. Garibaldi “Mario Morbiducci”, 11a Div. Garibaldi “Cuneo” Nella banca dati del partigianato piemontese presente nel sito dell'Istoreto, la data di nascita è fatta risalire al 22 Aprile 1921.
• Aldo Chiarofonte (“Aldo”), nato il 20 Marzo 1924 a Cavour (To), ivi residente; sarto. Caposquadra partigiano nella 4a Brig. Garibaldi “Cuneo”, 1a Div. Garibaldi “L. Lanfranco”.
NOTE:
1. Giuseppe Barbero “Venti mesi. La guerra partigiana di Liberazione in Valle Po”, Ist. superiore di Cultura alpina (Isca), s.l., s.e., 2007.
2. Secondo la testimonianza dell'ex partigiano Giovanni Capellino, pubblicata da Piero Strobino sul “Corriere di Saluzzo” del 21 Ottobre 1991 e riportata nel volume “Strade delle memorie partigiane. Itinerario Giacomo Rino Rossino”, si sarebbe trattato di marò della Decima Mas.
3. Sempre secondo Capellino, oltre a lui erano stati catturati i partigiani Aldo Chiarofonte e Antonio Mottura, poi detenuti a Savigliano e torturati. La spedizione fascista, inoltre, avrebbe fruttato anche la cattura di 21 renitenti alla leva, immediatamente destinati alla deportazione.
FONTI:
• Guido Argenta e Nicola Rolla “Le due guerre 1940-1943/1943-1945. Censimento cippi e lapidi in Provincia di Cuneo”, Ist. Storico della Resistenza in Cuneo e Provincia, Amm. Provinciale di Cuneo, Tipografia L’Artistica, Savigliano 1985.
• Banca dati del partigianato piemontese consultabile sul sito dell’Istituto piemontese per la Storia della Resistenza e della Società contemporanea “Giorgio Agosti” di Torino (Istoreto).
• Giuseppe Barbero “Venti mesi. La guerra partigiana di Liberazione in Valle Po”, Ist. superiore di Cultura alpina (Isca), s.l., s.e., 2007.
• “Strade delle memorie partigiane. Itinerario Giacomo Rino Rossino”, Quaderno n. 5, Città di Alba, Anpi sezione di Alba, Ass. Colle della Resistenza, Ass. culturale per la memoria della Resistenza “Franco Casetta”, L’Artigiana, Alba 2015.
• “Vite spezzate”, database dei Caduti della e nella provincia di Cuneo durante la II Guerra Mondiale consultabile nel sito dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo.
Contenuti
- Iscrizioni:
- CADDERO PER LA LIBERTA’
MOTTURA ANTONIO
DI ANNI 20
GALLARATO
GUGLIELMO DI ANNI 32
TRUCIDATI DAI NAZIFASCISTI
IL 31 AGOSTO 1944
- Simboli:
- Informazione non reperita
Altro
- Osservazioni personali:
- Il cippo attuale ha sostituito un precedente manufatto di cui ha conservato la lapide con l’epigrafe. Si trattava di una grande croce cristiana infissa su un basamento di forma trapezoidale (isoscele) costituito da bozze irregolari di pietra.
Coordinate Google Maps: 44.804108, 7.869685