254884 - Cippo ad Attilio Gadani, partigiano trucidato a Venezzano di Castello d’Argile (BO)

Nella notte tra il 25 ed il 26 Luglio 1944, per rappresaglia ad un’azione partigiana, i fascisti uccisero a Venezzano di Castello d’Argile due uomini attivi nel movimento resistenziale. Uno di questi era Attilio Gadani. Il cippo a lui dedicato è stato eretto in un’apposita superficie ricavata lungo il margine di Via Alpa. Inaugurato originariamente il 29 Settembre 1946, è stato sostituito con quello attuale, conservandone l’epigrafe. Il cippo è costituito da una spessa lastra di granito di forma rettangolare. Il lato superiore e quello laterale sinistro (rispetto a chi guarda) si presentano con i bordi leggermente frastagliati. Quello destro ha delle incisioni che ricordano un ramo di foglie, forse di alloro. Sulla parte frontale è stata composta l’epigrafe mediante caratteri di bronzo in rilievo. Questa riporta il nome del Caduto, la data di morte e quella della prima posa, nonché i committenti dell’opera. Sulla parte superiore della lastra, in posizione centrale, è stato collocato il fotorirattto in ceramica del Gadani, racchiuso in una cornice ovale di bronzo. Sotto l’epigrafe, sempre in posizione centrale, si trova una sottile croce cristiana in rilievo realizzata in bronzo. Il cippo poggia su una piccola area di cemento che scavalca un canale di scolo, delimitata per tre lati da un cordolo formato da blocchi di pietra. Ad entrambe l’estremità anteriori del cordolo si trova un pilastrino in pietra che tende una catena di protezione formata da robuste maglie di ferro. Completa la descrizione del sito la presenza di due alberelli di pianta sempreverde collocati ai fianchi del cippo.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Venezzano
Indirizzo:
Via Alpa
CAP:
40050
Latitudine:
44.68278
Longitudine:
11.322965

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area ricavata lungo il margine della strada.
Data di collocazione:
Il cippo originario è stato inaugurato il 29 Settembre 1946, poi sostituito da quello attuale in data non rilevata.
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Granito per la lastra che costituisce il cippo. Bronzo per i caratteri in rilievo che formano l'epigrafe, per la croce cristiana e per la cornice che racchiude l'immagine del Caduto. Ceramica per il fotoritratto. Pietra per il cordolo che cinge l'area su cui poggia il cippo e per i due pilastrini che tendono la catena di protezione. Cemento per la realizzazione della superficie monumentale (compresa la passerella che scavalca il canale). Ferro per le maglie della catena di protezione.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Castello d'Argile
Notizie e contestualizzazione storica:
Dalla scheda della prof.ssa Roberta Mira per i sito www.straginazifasciste.it:

Durante l’estate del 1944, in Emilia-Romagna, partigiani e lavoratori della campagna si mobilitarono per impedire il raccolto e il conferimento dei prodotti agli ammassi fascisti e tedeschi mediante azioni di sabotaggio dei lavori e delle macchine agricole, astensione dal lavoro, mancato conferimento dei raccolti, operazioni armate dei partigiani. La mobilitazione costituì la base per la creazione e il consolidamento di un legame tra le rivendicazioni socio-economiche e la lotta politica e armata del movimento partigiano; allo stesso tempo fu la prova evidente di tale legame, che rappresentò un tratto distintivo della Resistenza in diverse aree dell’Emilia-Romagna, dove si raggiunsero livelli di adesione di massa al movimento resistenziale. Il 24 Luglio 1944, durante un’azione partigiana nell’ambito della battaglia contro il raccolto e il conferimento agli ammassi, un gruppo di partigiani aprì il fuoco contro i militi della G.N.R. (Guardia Nazionale Repubblicana) che sorvegliavano i lavori agricoli su un fondo di Venezzano di Castel d’Argile e ne uccise due. Nella notte tra il 25 e il 26 Luglio 1944, per rappresaglia, militi fascisti prelevarono dalle loro abitazioni a Venezzano Attilio Gadani, noto antifascista del luogo e Cesarino Giuliani (vedere relativa scheda per questo stesso sito, NdS), entrambi attivi nel movimento partigiano. Dopo averli percossi e seviziati, i fascisti li uccisero.

Dati biografici tratti dal sito www.storiaememoriadibologna.it:

Attilio Gadani, (“Tito”), nato a Castello d'Argile il 25 Aprile 1888; ivi residente; colono. Iscritto al Partito Socialista Italiano (P.S.I.).
Fu il tipico rappresentante di una particolare categoria oggi scomparsa: il capolega contadino. Lottò tutta la vita per la sua classe e fu ucciso perché non si piegò alla violenza di quella antagonista, contro la quale si batté sempre con le armi della democrazia.
Entrato giovanissimo nel P.S.I. (Partito Socialista Italiano) divenne prima attivista sindacale poi capolega e nel 1920, a livello comunale, fu uno dei massimi dirigenti della lotta agraria conclusasi con il concordato “Paglia-Calda”, che rappresentò una grande vittoria politico-sindacale per braccianti e contadini.
Il 31 Marzo 1921 fu arrestato per la sua partecipazione alla lotta agraria e condannato, con altri capolega, a 2 anni e 4 mesi di reclusione. Nello stesso anno, dopo le dimissioni del sindaco Attilio Ferrari, assunse le funzioni di sindaco di Castello d'Argile. Eletto sindaco il 1° Luglio 1922, fu costretto dai fascisti, dopo poche settimane, a dare le dimissioni unitamente all’intero Consiglio comunale.
Il 19 Febbraio 1922 due fascisti lo ferirono gravemente a colpi di rivoltella nei pressi di casa. Disse che a sparare erano stati Marino Baraldi e Alberto Biondi di Pieve di Cento (Bo), dai quali era già stato bastonato qualche tempo prima. Si riprese dopo una lunga degenza. Il 23 Agosto 1922, mentre si apprestava ad entrare in una banca di Bologna, fu aggredito e bastonato dai fascisti.
Il 10 Aprile 1931, durante una perquisizione nella sua abitazione, venne trovata una copia de “L’Avanti!” stampato a Parigi. Fu arrestato ed ebbe 3 anni di ammonizione. Nello stesso anno fu schedato.
Il 6 Aprile 1936 venne fermato e ammonito perché aveva criticato pubblicamente la raccolta delle fedi nuziali promossa dal regime per finanziare la guerra in Africa. Dal 22 al 25 Ottobre 1936 fu fermato in occasione della visita a Bologna di una “Altissima Personalità”. Il 28Agosto 1941 fu nuovamente arrestato e assegnato al confino per 3 anni per “propaganda antifascista”. Parte della pena gli fu condonata e riebbe la libertà il 4 Novembre 1942.
Durante la lotta di Liberazione militò nella 2a Brigata Garibaldi “Paolo” e operò nella zona di Castello d'Argile e poi nella la 1a Brigata Garibaldi “Irma Bandiera”.
Divenne uno dei dirigenti socialisti della bassa bolognese. Arrestato nel Maggio 1944, fu internato nel Campo di concentramento di Fossoli di Carpi (Mo). Messo in libertà il 17 Luglio 1944, la sera del 25 Luglio 1944 venne prelevato nella sua abitazione da tre fascisti. Il 28 Luglio 1944 il suo cadavere fu trovato orrendamente mutilato in località Venezzano di Castello d'Argile.
Il suo nome è stato dato a un Battaglione della Brigata Matteotti Città.

Contenuti

Iscrizioni:
AD

ATTILIO GADANI

QUI SACRIFICATO IL 25 LUGLIO 1944
PER IMMORTALI IDEALI
SEMPRE COMBATTENDO
PER LA LIBERTA' SOGNATA
FULGIDO SIMBOLO
DI
FEDE UMANITA' PROGRESSO
I COMPAGNI
E LA POPOLAZIONE AMMIRANTI
DI CASTEL D'ARGILE
ERESSERO
XXIX SETT. MCMXLVI
Simboli:
Sottile croce cristiana di bronzo posta al di sotto dell'epigrafe in posizione centrale.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 44.682780, 11.322965

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