Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Toscana
- Provincia:
- Firenze (FI)
- Comune:
- Bagno a Ripoli
- Frazione:
- Frazione Osteria Nuova, località Colonie di San Giorgio
- Indirizzo:
- Via del Fossato (pressi)
- CAP:
- 50012
- Latitudine:
- 43.7288009
- Longitudine:
- 11.3548257
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Su di uno sperone roccioso, lungo il margine di una strada bianca
- Data di collocazione:
- Informazione non reperita
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Pietra per per la colonna tronca e per lo zoccolo. Marmo per la lapide con l'epigrafe. Bronzo per i caratteri in rilievo formanti l'epigrafe. Ceramica smaltata per la formella facente parte del “sentiero della memoria” del Comune di Bagno a Ripoli.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Bagno a Ripoli
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La notte tra l'1 ed il 2 Agosto 1944 cinque partigiani della 22a bis Brigata Garibaldi "Vittorio Sinigaglia", agli ordini di Emilio Morandi ("Greco"), si recano a ritirare della farina da un contadino poco lontano da Montisoni (1).
La zona è ancora occupata dai tedeschi ed occorre muoversi con prudenza, inoltre, per essere più agevolati nel trasporto e per correre minori rischi nel caso di un "fermo", hanno lasciato le proprie armi nell'accampamento.
Sulla strada del ritorno, alla casa detta "del Pecoraio" (o anche "del Pastore"), nei pressi di Lonchio (2), la pattuglia è sorpresa da una colonna tedesca in fase di ripiegamento. Sono circa le 1:00 del 2 Agosto 1944 e si accende una breve sparatoria. Solo tre partigiani riescono a scampare all'agguato: "Greco" si salva dai colpi grazie al sacco di farina che tiene sulle spalle che attutisce l'impatto dei proiettili.
Emilio Martini ("Balena", nato a Greve in Chianti il 15 Marzo 1922, caposquadra, coniugato) (3) cade ucciso, colpito al ventre da una raffica sparatagli a bruciapelo, mentre Ivo Lazzeri ("Giannetto", nato a Firenze il 15 Agosto 1920), che chiudeva la fila, viene considerato disperso.
"Greco" riesce a raggiungere la base partigiana ed avvisa i compagni dell'accaduto.
Così, sul far del giorno, Angiolo Gracci ("Gracco"), comandante la Brigata, Mario Spinella ("Parabellum") ed altri garibaldini si portano sul luogo per raccogliere il corpo di "Balena". Qui giunti trovano due donne, visibilmente provate, a cui chiedono dove sono i loro compagni. Ma gli viene indicato solamente dove si trova il caduto: in un campo, sotto la scarpata della strada, vicino al proprio sacco di farina.
Dopo aver sostato in raccoglimento dinanzi al compagno ucciso, i partigiani prendono una porta scardinata, vi depongono il cadavere e lo seppelliscono in un vicino boschetto, segnandone la fossa con una croce di legno (4). Ne hanno prelevato il portafoglio e gli scarponi, preziosissimi, che saranno donati ad un compagno bisognoso: Aldo Fagioli ("Fagiolo"). Poi, a "Gracco" e agli altri, non resta che rientrare all'accampamento con il sacco di farina impregnato del sangue di "Balena". Anche Lazzeri, sebbene non si abbiano al momento notizie su di lui, viene considerato caduto.
Invece "Giannetto" è stato catturato dai tedeschi e più tardi trucidato a colpi di pugnale in località Colonie di San Giorgio, presso Osteria Nuova (5), sul borro del torrente Isone, lo stesso 2 Agosto 1944 (6). Unitamente a lui è ucciso l'ex soldato del Regio esercito Giovacchino Mutolo (25 anni, nato a Partinico - Pa), sbandatosi dopo l'Armistizio, ma non sono qui note le cause che hanno portato alla sua cattura ed al successivo assassinio.
Occorre riportare anche la testimonianza di Aldo Fagioli ("Fagiolo") che, nelle sue memorie (7) offre sostanziali differenze alla versione fin qui data.
Gli Alleati sono vicinissimi a Firenze e "Gracco" comanda il Fagioli, in qualità di staffetta, di portare la notizia al Comando della Divisione Garibaldi "Arno". Inoltre gli chiede anche di cercare notizie su "Giannetto".
Durante la sua marcia riesce ad avvicinare alcuni contadini e da questi apprende che c'è il corpo di un partigiano morto. Inoltre, con la descrizione che gli viene fornita, capisce che si tratta proprio del compagno ritenuto disperso. Quindi viene accompagnato sul luogo dove è stato trovato il cadavere. “Fagiolo” ritiene che Lazzeri, ferito gravemente al Lonchio, nella disperata ricerca della salvezza, abbia cercato di raggiungere le case delle Colonie di San Giorgio per chiedere aiuto. Ma, data la distanza dal luogo dello scontro, vi era arrivato allo stremo delle forze per poi morirvi.
Rinvenuto il corpo gli sono tolte le armi (8) e i segni che lo qualificano come partigiano. Poi viene chiamato il prete di Montisoni che, con un carretto, lo porta in quella Chiesa.
La storia di "Giannetto" è particolarmente dolorosa: un anno prima, quando era ancora militare, aveva perso tutta la sua famiglia per una fuga di gas: i genitori, i due fratelli più piccoli ed il nonno (9).
NOTE:
1) Località posta nel Comune di Bagno a Ripoli, nei pressi della frazione di Antella.
2) Anche questa è una località posta nel Comune di Bagno a Ripoli, nei pressi della frazione di Antella.
3) Carlo Baldini nel suo “La Seconda Guerra Mondiale da Greve in Chianti a Firenze”, Edizioni Polistampa, Firenze, 1994, riporta la data di nascita di Emilio Martini al 17 Marzo 1922.
4) Oggi riposa, insieme ad i genitori, nel Cimitero monumentale della Misericordia di Antella.
5) Frazione del Comune di Bagno a Ripoli.
6) Secondo la testimonianza di Tullio Fiani, antifascista dell'Antella, sembra che a “Giannetto” siano stati cavati gli occhi.
7) Aldo Fagioli “Partigiano a 15 anni”, Edizioni Alfa, Firenze, 1984.
8) Gracci aveva scritto che la pattuglia era partita disarmata.
9) Secondo lo storico Carlo Baldini la morte di Lazzeri e Mutolo è da collocarsi al 3 Agosto 1944, come riportato dal cippo che sarà eretto sul luogo della morte dei due giovani.
Contenuti
- Iscrizioni:
- LAZZERI IVO GIANNETTO
DI ANNI 24 DA FIRENZE
PARTIGIANO DELLA B.V. SINIGAGLIA
MUTOLO GIOVACCHINO
DI ANNI 25 DA PARTINICO, PALERMO.
QUI BARBARAMENTE TRUCIDATI
DALLA FURIA NAZISTA
IL 3 AGOSTO 1944
Placca in ceramica:
IVO,
PARTIGIANO,
CATTURATO DAI TEDESCHI
E PIU' TARDI UCCISO,
GIOVACCHINO,
RENITENTE ALLA LEVA,
TROVATO UCCISO,
SENZA ALCUNA TESTIMONIANZA
- Simboli:
- La colonna tronca rappresenta una vita precocemente interrotta.
Altro
- Osservazioni personali:
- Coordinate Google Maps:
43.7288009,11.3548257; 43.7291751,11.3518277 (da Via Roma)