192189 - Cippo ai Caduti degli eccidi a Collina di Pondo – Santa Sofia

Il cippo si trova lungo il ciglio della Strada consorziale Saviana ed è costituito da un masso di pietra, dalla forma irregolare, proveniente dalla frazione santasofiese di Corniolo. Al centro è apposta una lastra rettangolare di ottone su cui è composta l’epigrafe. Questa riporta la data dell’eccidio, le varie località dove si è consumato e, in ordine alfabetico, i nomi dei Caduti con la relativa età al momento della morte. Sono presenti anche i vari Enti committenti l’opera e la sua data di posa. I caratteri sono di colore bianco. Sopra la targa è collocata, in un’apposita nicchia, una colomba in ceramica, opera dell’artista Giovanna Bellini (coadiuvata dallo scultore Piero D’Ambrosio e da Massimo Conficconi). Il cippo poggia su una base di pietra preceduta da due gradini dello stesso materiale.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Collina di Pondo
Indirizzo:
Strada consorziale Saviana
CAP:
47018
Latitudine:
43.9464126
Longitudine:
11.9361614

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
29 Settembre 2010
Materiali (Generico):
Ottone, Pietra, Altro
Materiali (Dettaglio):
Pietra per la struttura del cippo, per il basamento e per i gradini. Ottone per la targa su cui è composta l'epigrafe. Ceramica per la formella raffigurante la colomba.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comuni di Santa Sofia e Galeata, A.N.P.I. di Santa Sofia e Galeata, Ass. Combattenti, Reduci e Partigiani di Santa Sofia
Notizie e contestualizzazione storica:
La mattina del 27 Settembre 1944 la rabbia nazista investe l'inerme popolazione che abita i dintorni della frazione santasofiese di Collina di Pondo. Alcuni soldati tedeschi hanno rinvenuto i corpi di due loro commilitoni, Karl Gunther, di 21 anni e Karl Brombzcher, 20 anni, uccisi dai partigiani appartenenti al 3° Battaglione dell'8a Brigata Garibaldi “Romagna”. I cadaveri erano stati frettolosamente e malamente sepolti lungo un torrente. Giunti al Podere Sodelle i militari irrompono nel casolare della famiglia Valbonesi, facendo uscire sull'aia tutti gli abitanti lì presenti. Poi scaricano le loro armi su di loro, uccidendo sul colpo Egisto Valbonesi, nato a Mortano di Santa Sofia il 27 Marzo 1907, colono del Podere Sodelle; le sfollate Maria Flamini, nata a Civitella di Romagna (Fc) il 29 Luglio 1896, impiegata postale, residente a Santa Sofia e Michelina Chiella, nata a Portico di Romagna (Fc) il 22 Maggio 1905, insegnante, anche lei residente a Santa Sofia. La madre di quest'ultima, Quinteria Biserni nei Chiella, di anni 63 (o 68, da altra fonte), residente a Santa Sofia, ferita mortalmente, decederà all'Ospedale “Nefetti” di Santa Sofia dopo circa un mese. Rimangono feriti la moglie del Valbonesi, Giuseppina Francini (32 anni), con i due figli Cesare (6 anni) ed Osvaldo (9 anni) e la sfollata Rosa Sassi (80 anni).
Particolare tragico: Michelina Chiella, che conosceva il tedesco in quanto sposata e poi separata da un altoatesino, aveva capito le intenzioni dei soldati quando le avevano chiesto di togliersi le scarpe, un paio di stivaletti nuovi. Allora si era messa dinanzi alla madre per farle da scudo con il suo corpo. Il generoso gesto, come abbiamo visto, risulterà vano.
I superstiti, nonostante le ferite, resteranno nascosti nello stalletto dei maiali per dodici giorni, nutrendosi con quello che avevano nel loro orto, mandando i bambini di notte per paura di essere scoperti dai tedeschi qualora fossero ancora presenti nei dintorni.
Terminato il massacro i soldati, dopo aver dato alle fiamme il casolare ed i pagliai delle Sodelle, avanzano verso i poderi vicini per continuare la rappresaglia, ma i loro abitanti, nell'udire i colpi d'arma da fuoco provenienti dalle Sodelle e notandone le fiamme, sono fuggiti nascondendosi nei boschi. Tuttavia al Podere Torto di Sopra fanno tre vittime: l'anziano proprietario Jacopo (o Giacomo) Mugnai, stagnaio, nato a Santa Sofia il 9 Aprile 1865, la moglie Angiola (o Angiolina) Valbonesi, nata a Bagno di Romagna (Fc) il 1° Marzo 1876 e la loro colona Francesca Biondi nei Satanassi, nata a Civitella di Romagna il 21 Luglio 1883. Quest'ultima stava vegliando la salma del marito, Gian Maria Satanassi (nato a Civitella di Romagna il 19 Agosto 1870), spirato nella nottata. L'uomo era stato ferito il giorno prima, 26 Settembre, mentre era al pascolo con le proprie pecore in un prato poco sotto casa, colpito da un cecchino tedesco. Era riuscito a tornare verso casa ma, senza adeguate cure, era morto dissanguato. Gli anziani coniugi Valbonesi si trovavano nel loro casale per sfuggire ai bombardamenti aerei ed ai cannoneggiamenti su Santa Sofia. Anche qui, dopo l'assassinio di queste inermi persone, i nazisti incendiano l'edificio.
La marcia della morte continua a Ca' Belvedere dove sono uccisi i fratelli Jacopo (o Giacomo) e Alberto Fiumicelli, rispettivamente di 42 e 9 anni, mentre il padre, Francesco, di 74 anni, morirà in seguito all'Ospedale di Arezzo. L'azione repressiva si conclude, sempre tragicamente, nel Podere Pelucello dove viene trucidato Antonio Pretolani, di 57 anni, mezzadro, nel tentativo di difendere la figlia dalle turpi attenzioni dei nazisti.
Circa la data degli eccidi le fonti consultate sono discordi: sul cippo è riportata quella del 29 Settembre 1944; il sito www.straginazifasciste.it la indica come consumata tra il 26 Settembre, giorno del ferimento mortale di Gian Maria Satanassi ed il successivo 28, in cui furono uccise o mortalmente colpite le altre vittime; infine, articoli di giornali on line allungano l'arco temporale tra il 27 ed il 29 Settembre 1944.

Contenuti

Iscrizioni:
29 settembre 1944
ECCIDIO DELLE SODELLE
CA' BELVEDERE – PELUCELLO
TORTO DI SOPRA

BIONDI FRANCESCA anni 61
BISERNI QUINTERIA 63
CHIELLA MICHELINA 39
FIUMICELLI ALBERTO 9
FIUMICELLI FRANCESCO 74
FIUMICELLI IACOPO 42
FLAMINI MARIA 50
MUGNAI IACOPO 79
PRETOLANI ANTONIO 57
SASSI ROSA 81
SATANASSI GIANMARIA 74
VALBONESI ANGIOLA 68
VALBONESI EGISTO 37

VITTIME DELLA BARBARIE NAZIFASCISTA
29 settembre 2010
ANPI – Santa Sofia e Galeata
Comune – Santa Sofia e Galeata
Coop. Culturale Combattenti, Reduci e Partigiani S. Sofia
Simboli:
La colomba, simbolo universale di pace.

Altro

Osservazioni personali:
Informazione non reperita

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