Posizione
- Nazione:
- Italia
- Regione:
- Emilia-Romagna
- Provincia:
- Reggio Emilia (RE)
- Comune:
- Reggio nell'Emilia
- Frazione:
- Villa Cavazzoli
- Indirizzo:
- Via Giovanni Rinaldi
- CAP:
- 42124
- Latitudine:
- 44.7221596
- Longitudine:
- 10.6113003
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Area posta al margine della strada, pressi del n. civico 75
- Data di collocazione:
- Prima inaugurazione 3 Marzo 1946; ristrutturato e nuovamente inaugurato il 14 Novembre 1995
- Materiali (Generico):
- Bronzo, Marmo, Pietra, Altro
- Materiali (Dettaglio):
- Marmo rosso per il cippo. Graniglia di marmo per la struttura portante ed il timpano. Marmo bianco per la lastra cui cui è stata composta l'epigrafe. Ceramica per i fotoritratti dei Caduti. Bronzo per il vaso portafiori. Pietra per il la superficie antistante il cippo e per il suo basamento. Il cippo è costituito da un parallelepipedo di marmo rosso a pianta rettangolare. Il timpano è in graniglia di marmo ed ha scolpito in rilievo una stella a cinque punte (sul culmine, in posizione centrale) e la scritta “Caduti per la Libertà”. La lapide è una lastra rettangolare di marmo bianco sulla quale è incisa l'epigrafe. Questa riporta i nomi dei quattro Caduti, ognuno con la propria data di nascita e la comune data di morte. Sono presenti anche i relativi fotoritratti in ceramica. I caratteri sono stati riempiti con vernice di color nero. Il cippo è incassato, per buona parte della sua lunghezza (e parzialmente anche in larghezza) in una struttura di graniglia di marmo poggiante su una superficie lastricata in pietra a pianta rettangolare. Sulla destra del cippo è collocato un vaso portafiori di bronzo.
- Stato di conservazione:
- Ottimo
- Ente preposto alla conservazione:
- Comune di Reggio Emilia
- Notizie e contestualizzazione storica:
- La sera del 19 Novembre 1944 un camion con a bordo uomini in borghese si porta nei pressi della cooperativa di Pieve Modolena (frazione occidentale di Reggio Emilia), lungo la Via Emilia, i cui locali ospitano anche l'osteria. Sono i membri dell'Ufficio Politico Investigativo della Guardia Nazionale Repubblicana, il cui comandante è il maggiore Attilio Tesei., guidati in questa occasione dal tenente Sauro Vimercati. Vengono arrestati cinque uomini che erano convenuti alla cooperativa per avere notizie sull'andamento della guerra e subito portati nella sede dell'U.P.I. (nella famigerata Villa Cucchi di Via Franchetti n.10, a Reggio Emilia) dove subiscono torture poiché sospettati di attività antifascista. Il giorno dopo i corpi di Adalgiso Guardasoni, Giuseppe Carri, Fausto Franchini e Prospero Bertani, sono rinvenuti in un fossato di una strada di Villa Cavazzoli, in località detta Castello-Sbarra, con evidenti segni di ferite d'arma da fuoco. Solo Guardasoni è legato al movimento partigiano. Il quinto arrestato, Emore Iori, è riuscito a fuggire durante il viaggio verso il luogo dell'esecuzione: seviziato ferocemente, rimarrà profondamente segnato nel corpo e nello spirito da quella tragica e terribile esperienza.
I fascisti si erano portati anche nella vicina frazione di Roncocesi dove avevano arrestano altri 12 giovani poi condotti nel carcere reggiano dei Servi.
Il giorno successivo, un rapporto del Servizio informazioni del C.L.N. (Comitato di Liberazione Nazionale) riporta: “Le squadre di persone sconosciute che in borghese, montate su macchine e camioncini stanno assassinando pacifici cittadini nella provincia (vedi fatti di S. Martino di Correggio, Gazzata, Villa Cavazzoli) sono alle dirette dipendenze del Capo della provincia e del federale. Le suddette squadre sono costituite da elementi provenienti da Vicenza e Modena” (1).
I Caduti sono:
Prospero Bertani, nato il 27 Giugno 1890, muratore (2);
Giuseppe Carri, nato il 20 Aprile 1906;
Fausto Franchini, nato l'11 Settembre 1900, residente a Reggio Emilia;
Adalgiso Guardasoni (“Fred”), nato il 1° Gennaio 1923, residente a Pieve Modelena, partigiano appartenente alla 76a Brigata Garibaldi S.A.P. “Angelo Zanti” (3).
Lo storico ed ex partigiano Guerrino Franzini ha messo in relazione la fucilazione di Villa Cavazzoli con un'azione dei partigiani compiuta lo stesso giorno quando tre membri delle S.A.P. (Squadre di Azioni Patriottiche) avevano individuano altrettanti militi fascisti nei pressi della cantina Cavazzoli-Roncocesi. Il tentativo di disarmarli in maniera incruenta era fallito e le parti avevano ingaggiato un breve scontro a fuoco. Ad avere la peggio erano stati i fascisti, con un milite ferito e la perdita delle armi individuali.
In tempi recenti si è fatta una nuova ipotesi circa la motivazione dell'eccidio e perchè proprio in quel luogo. I fascisti, anche grazie al loro apparato spionistico, avevano maturato il sospetto che i partigiani di Villa Cavazzoli e quelli di Pieve Modolena avessero unificato le loro forze per compiere più azioni. Da qui il rastrellamento indiscriminato a Pieve Modolena e l'esposizione dei cadaveri dei giustiziati a Villa Cavazzoli a titolo di esempio e monito (4).
NOTE:
(1) Dalla monumentale opera di Guerrino Franzini “Storia della Resistenza reggiana”, ANPI Reggio Emilia, Tecnostampa, Reggio Emilia 1966 pag. 396.
(2) Dall'archivio del partigianato reggiano consultabile sul sito dell'Istoreco (Ist. Storico della Resistenza di Reggio Emilia) la data di nascita è indicata nel 27 Luglio 1890.
(3) Sul cippo il nome riportato è Adalciso.
(4) Fonte tratta da “Wikipedia” alla voce “Eccidio di Cavazzoli”.
Contenuti
- Iscrizioni:
- CADVTI
PER
LA LIBERTA'
GUARDASONI
ADALCISO
NATO 1 GENNAIO 1923
CARRI
GIUSEPPE
NATO 20 APRILE 1906
FRANCHINI
FAUSTO
NATO 11 SETTEMBRE 1900
BERTANI
PROSPERO
NATO 27 GIUGNO 1890
TRUCIDATI IL 19 NOVEMBRE 1944
- Simboli:
- Stella a cinque punte scolpita in rilievo sul timpano.
Altro
- Osservazioni personali:
- Coordinate Google Maps:
44.7254798, 10.6068896