242630 - Cippo ai Caduti dell’eccidio della Righetta di Fabbrico (RE)

Il cippo è stato eretto il 15 Aprile 1946 sul luogo in cui un anno esatto prima i fascisti avevano ucciso 7 partigiani ed 1 civile. Si trova lungo il margine di una strada vicinale sterrata, a fianco di un casolare, in una piccola superficie semicircolare percorsa da un cordolo di cemento. E’ caratterizzato da un trittico formato su una struttura portante semicircolare in cemento con al centro una grande croce cristiana dello stesso materiale. Ai suoi fianchi sono poste due lastre rettangolari di travertino, di poco più basse rispetto alla croce. In ogni lastra sono incisi i nomi di 4 Caduti, senza un apparente ordine logico, ciascuno con il relativo fotoritratto racchiuso in un ovale di ceramica. Sulla lastra di sinistra (rispetto a chi guarda) vi sono i nomi di 4 partigiani, mentre, su quella di destra, i restanti 3 e quello dell’unica vittima civile. Per ogni italiano, inoltre, è inciso anche il nome di battaglia (ad esclusione del civile) e l’anno di nascita. Tutti questi caratteri sono stati riempiti con vernice di colore nero. Dinanzi al cippo, ai piedi della croce, si trova una lastra rettangolare di marmo, fissata con quattro punzoni di bronzo su una struttura portante in cemento che la mantiene inclinata di circa 45°. Su detta lastra caratteri di bronzo in rilievo compongono l’epigrafe da cui si evince anche la data dell’eccidio.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Località Righetta
Indirizzo:
Via Righetta
CAP:
42042
Latitudine:
44.865586
Longitudine:
10.829797

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area a lato strada.
Data di collocazione:
15 Aprile 1946
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Cemento per la struttura portante del cippo, per la grande croce, per la struttura che sorregge la lapide su cui si trova l'epigrafe e per il cordolo semicircolare posto alla base del manufatto. Marmo travertino per le due lastre sui cui sono incisi i nomi dei Caduti; marmo bianco per la lapide con l'epigrafe. Vernice di colore nero a riempire tutte le incisioni presenti sulle due lastre laterali. Ceramica per i fotoritratti dei Caduti. Bronzo per i caratteri in rilievo che formano l'epigrafe e per i quattro punzoni di sostegno della lapide su cui questa è composta.
Stato di conservazione:
Buono
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Fabbrico
Notizie e contestualizzazione storica:
Sulla dinamica di questa tragica vicenda ci sono versioni discordanti, con alcune differenze. Vale la pena, data anche la brevità, di riportarle integralmente almeno due, partendo da quella più recente, ufficializzata per il sito www.straginazifasciste.it e curata dal prof. Massimo Storchi:

“Durante un servizio di pattuglia, il mattino del 15 Aprile partigiani del Distaccamento “Aldo” vennero accerchiati (in località Righetta presso la famiglia Calzolari) su delazione di spia locale, dalla Brigata Nera che, partita da Rolo, effettuava un rastrellamento nella zona di Fabbrico. Dopo un breve combattimento, i partigiani si arresero per salvare i civili presenti nell’abitazione, dopo la morte del comandante . Dopo pesante interrogatorio vennero fucilati.”

I due russi erano probabilmente due ex prigionieri di guerra arruolati coercitivamente nell’esercito tedesco per poi disertarne le file ed unirsi ai partigiani. Nicola Predieri (“Zorro”) dovrebbe essere il comandante di Distaccamento caduto nel combattimento. I fascisti, invece, appartenevano alla III Brigata Nera mobile “Attilio Pappalardo”, il cui comandante era il medico Franz Pagliani, mentre il reparto autore dell’eccidio era guidato dal capitano Carlo Tortonesi.

L’altra versione è quella tratta dal volume dell’ex partigiano e storico della Resistenza reggiana Guerrino Franzini:

“Una squadra di sappisti del Distaccamento Aldo, tra cui due russi, perduto il collegamento col resto della formazione nel corso degli spostamenti, riparò, la notte sul 15 (Aprile 1945, NdS), in un casolare di campagna in località Righetta. Per ragioni non precisate, probabilmente in seguito a delazione, reparti rastrellatori circondarono nottetempo il casolare e piombarono di sorpresa sui 7 sappisti, catturandoli e fucilandoli poco dopo. Nella stessa operazione venne fucilato anche un civile.”

Dopo una prima sepoltura nel Cimitero di Fabbrico, i resti di questi Caduti oggi riposano in una cappella a loro dedicata, eretta grazie ad una sottoscrizione popolare, nel Cimitero di Rolo.


1. Quirino Bonaretti, nato a Rio Saliceto (Re) il 4 Giugno 1878, residente a Fabbrico, contadino. Vittima civile.

2. Norino Cipolli (“Gim”), nato il 10 Aprile 1922, residente a Rolo. Partigiano nella 77a Brigata Garibaldi SAP “F.lli Manfredi”. Nel volume dello storico della Resistenza reggiana, Guerrino Franzini, il nome del Cipolli è riportato in Marino. Nella relativa scheda presente sul sito www.straginazifascite.it, l’anno di nascita è quello del 1924.

3. Alfredo Monzini (“Carnera”), nato il 9 Maggio 1924, residente a Rolo. Partigiano nella 77a Brigata Garibaldi SAP “F.lli Manfredi”. Viene indicato anche con il cognome di Manzini.

4. Ivan Mikhajlov, sovietico, disertore dell’esercito tedesco. Partigiano nella 77a Brigata Garibaldi SAP “Fratelli Manfredi”. Come accade per molti partigiani di nazionalità straniera, l’esatto nome e cognome risulta difficile da riportare correttamente. Franzini lo indica in Mihailow, mentre sul sito www.straginazifasciste.it varia di poco in Mihailov.

5. Nikolai Mironenko, sovietico, disertore dell’esercito tedesco. Partigiano nella 77a Brigata Garibaldi SAP “Fratelli Manfredi”. Idem c.s.

6. Nicola Predieri (“Zorro”), nato il 27 Maggio 1921, residente a Rolo. Comandante di Distaccamento nella 77a Brigata Garibaldi SAP “F.lli Manfredi”.

7. Antonio Tasselli (“Lanzi”), nato il 26 Dicembre 1920, residente a Rolo. Caposquadra nella 77a Brigata Garibaldi SAP “F.lli Manfredi”.

8. Francesco Velardi, residente a Benevento. Partigiano nella 77a Brigata Garibaldi SAP “F.lli Manfredi”. Nel volume dello storico della Resistenza reggiana, Guerrino Franzini i cognome riportato è quello di Verardi.


FONTI:

• Guerrino Franzini “Storia della Resistenza Reggiana”, Anpi Reggio Emilia, Tecnostampa, Reggio Emilia 1966.

• Banca dati dei Caduti in guerra nel sito dell’Istituto Storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Reggio Emilia (Istoreco) www.istoreco.re.it/

• www.anpireggioemilia.it
• www.straginazifasciste.it

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IWAN
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QUIRINO
1878 1945
Simboli:
Grande croce cristiana di cemento al centro del cippo stesso.

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Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 44.865586, 10.829797

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