224811 - Cippo ai Caduti ed alle vittime della ferocia nazista – Ponte Buggianese (PT)

Il cippo, dedicato ai Caduti in guerra e a quelli uccisi dai tedeschi nella strage del 23 Agosto 1944 nell’area del Padule di Fucecchio, si trova nel viale centrale del Cimitero comunale di Ponte Buggianese. E’ una struttura interamente realizzata in marmo collocata al centro di una piccola superficie circolare delimitata da un cordolo in blocchi di cemento, abbellita da una siepe di bossolo che l’abbraccia parzialmente. Il cippo ha un duplice basamento decrescente, a pianta rettangolare, dal più grande al più piccolo, il secondo dei quali ha anche una maggiore altezza. Il corpo si sviluppa a forma di piramide tronca che tende progressivamente a restringersi verso l’alto. Nella parte inferiore del corpo è incisa l’epigrafe che, oltre alla dedica della comunità di Ponte Buggianese ai sui Caduti, riporta l’anno in cui è stato eretto il manufatto, purtroppo parzialmente illeggibile. Sulla sommità del cippo è collocata una colonna tronca, nella cui parte superiore è stata realizzata in bassorilievo una ghirlanda di fiori. La base della colonna è in più livelli, di cui l’ultimo è a pianta circolare. Tra il corpo e la base della colonna, una sorta di capitello reca inciso in bassorilievo, nella sua parte frontale, una piccola croce in stile bizantino, inscritta in un motivo decorativo. Dinanzi al basamento sono infissi due anelli di ferro atti a collocarvi altrettanti vasi portafiori e, centralmente, una lampada votiva di bronzo.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Capoluogo
Indirizzo:
Via Buggianese, Cimitero comunale
CAP:
51019
Latitudine:
43.845665
Longitudine:
10.746004

Informazioni

Luogo di collocazione:
Viale interno del Cimitero comunale
Data di collocazione:
Seconda metà degli Anni'40
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Altro
Materiali (Dettaglio):
Marmo per l'intero cippo. Bronzo per la lampada votiva. Ferro per i due anelli atti ad inserirvi altrettanti vasi portafiori. Cemento per i blocchi che costituiscono il cordolo che percorre l'area circolare in cui è eretto il cippo.
Stato di conservazione:
Sufficiente
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Ponte Buggianese
Notizie e contestualizzazione storica:
La strage del Padule di Fucecchio, 23 Agosto 1944

Dalla scheda di Marco Conti per il sito “Straginazifasciste.it”:

“Dalla metà di Luglio del 1944 il fronte in Toscana si era arrestato sulla linea dell’Arno. L’area del Padule di Fucecchio vedeva la presenza della piccola formazione partigiana “Silvano Fedi”, composta da poche decine di uomini e operativa nella zona di Ponte Buggianese. Più consistenti le formazioni presenti sui colli del Montalbano, a ridosso dell’area palustre. Nelle settimane d’Agosto che erano servite alle truppe tedesche per preparare la ritirata sulla Linea Gotica, non erano mancati in quest’area di transito, episodi di sabotaggio, piccole scaramucce e alcune uccisioni di soldati tedeschi. Assieme alle operazioni antipartigiane, le truppe di occupazione operavano gli usuali rastrellamenti volti a reperire forza lavoro e molte persone (sia residenti che sfollati) si nascosero proprio nell’area del Padule. La percezione, quindi, di operare in un’area caratterizzata dalla presenza di banditi e civili, anch’essi potenziale ostacolo alle operazioni della ritirata, spinse i comandi della 26a Divisione corazzata della Wehrmacht (26a Panzer-Division), guidata dall’allora colonnello Peter Eduard Crasemann (ufficiale che dal 20 Aprile 1943 operò per un anno scarso sul Fronte orientale) ad organizzare un sistematico rastrellamento. Secondo le testimonianze tedesche rilasciate in sede processuale si riteneva che ci fosse la presenza di circa 2/300 partigiani. All’alba del 23 Agosto 1944 piccole pattuglie del reparto esplorante divisionale (26° Aufklärungs-Abteilung), appoggiate dall’artiglieria, circondarono l’area del Padule e progressivamente la passarono al setaccio, senza però addentrarsi troppo nell’interno. Ed era proprio ai bordi del Padule che la maggior parte della popolazione sfollata era acquartierata. Chiunque s’imbatté nelle truppe tedesche venne passato per le armi o ucciso all’istante. L’artiglieria sparò direttamente su molte abitazioni della zona. Solo alcuni, profittando della conformazione del territorio, riuscirono a salvarsi. Alcune case e capanne venivano incendiate. Il capitano Joseph Strauch fece la parte del leone visto che, oltre a operare sul campo, diede le indicazioni ai tenenti che guidavano le varie pattuglie (…). Verso le ore 14:00 l’operazione poteva dirsi conclusa. Tutte le vittime furono ritrovate dai familiari o dai parroci della zona, mentre, in un primo momento, furono gli stessi tedeschi a caricare alcuni corpi sui camions per ammassarli in improvvisate fosse comuni. Tedeschi che addirittura operarono le prime cure nei confronti di alcuni feriti. Certa fu la presenza di fascisti locali, soprattutto nell’area dell’Anchione, che collaborarono con i tedeschi visto che la zona era ricoperta da una folta e alta vegetazione lasciata così appositamente dalla popolazione come protezione da eventuali rastrellamenti. Servivano dunque delle guide. Ma fascisti locali che operarono attivamente risultarono presenti anche nell’area Monsummanese e nel Larcianese secondo le testimonianze dei sopravvissuti.”

Contenuti

Iscrizioni:
AI SUOI
VALOROSI CADUTI
ALLE VITTIME
DELLA FEROCIA TEDESCA
IL POPOLO DI
PONTE BUGGIANESE
NEL 194 (…)
Simboli:
La colonna tronca rappresenta una vita precocemente interrotta. Piccola croce bizantina incisa in bassorilievo tra la base della colonna e il corpo del cippo.

Altro

Osservazioni personali:
Coordinate Google Maps: 43.845721, 10.746989 (ingresso), 43.845665, 10.746004 (cippo)

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