7509 - Cippo ai fratelli Pagliai – Abetone

Cippo a ricordo dei fratelli Pagliai. Si tratta di una sorta di leggio dove è riportata l’epigrafe costituita da un frammento di poesia dedicata ai due caduti. Posteriormente due croci in ferro, costruite nell’immediato dopoguerra, infisse nel terreno riportano i nomi: Pagliai Giovanni e Biagio.

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Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Le Regine
Indirizzo:
Le Regine Abetone
CAP:
Latitudine:
44.1288744
Longitudine:
10.6897883

Informazioni

Luogo di collocazione:
Area verde (foresta di faggi)
Data di collocazione:
17/08/2011
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Piastra in pietra su base in cemento, lastra di bronzo su blocco di marmo, lettere in bronzo, croci in ferro.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Familiari delle vittime
Notizie e contestualizzazione storica:
Il 5 Ottobre 1944 una pattuglia di soldati tedeschi, dopo aver perlustrato senza successo l'abitazione dei due fratelli, alla ricerca di partigiani che operavano nella zona, invitava gli stessi a seguirli promettendo ai familiari di rilasciarli in serata. I loro corpi furono trovati nella primavera del 1945, distanti l'uno dall'altro alcune centinaia di metri. Si suppone che i Pagliai siano rimasti prigionieri fino all'avanzata degli alleati. Furono riconosciuti vittime civili.

Contenuti

Iscrizioni:
Sulle croci: Pagliai Giovanni, Pagliai Biagio.

(sulla lastra)
In memoria di
Pagliai Giovanni e Biagio suo fratello
della Spelonca due capifamiglia
che mai ad alcuno torsero un capello
fur presi da germanica squadriglia
..........................................................
Iddio perdoni l'autore del misfatto
che l'uomo no; non lo può far del tutto.

17 Agosto 2011 I nipoti
Simboli:
Non ci sono simboli oltre le due croci in ferro.

Altro

Osservazioni personali:
Pagliai Giovanni, se fosse vissuto abbastanza, sarebbe stato mio suocero.
Per questo la sua storia mi ha sempre commosso.
Perchè non fosse dimenticato, in un primo momento,
ho voluto ricordare la sua fine con due semplici rime

In memoria di Giovanni e Biagio Pagliai

Ruscelli, prati e bosco attraversato
E tu che dall’inizio fosti spettatore
Di quanti pria di noi fu tribolato
Date l’ispirazione a questo cuore.
Possa cantare ed essere ascoltato
E a due persone rendere l’onore
E ricordar quell’uomo uscito di cervello
Che tanta gente condusse al macello.-

Pagliai Giovanni e Biagio, suo fratello,
della Spelonca due capifamiglia
che mai ad alcuno tolsero un capello,
fur presi da germanica squadriglia.
Dissero: “Ci accompagnan con l’ombrello
E poi li rimandiamo alla famiglia”:
Invano fu aspettato quel ritorno
Da Ottobre fino a fine dell’inverno.

IL sole sciolse la neve d’attorno
In quel sentiero sotto Le Regine
E in primavera, non ricordo il giorno,
furon trovate le spoglie meschine.
Se a questo fatto col pensier son torno
Per ricordare la lor triste fine
Perdoni Iddio l’autore del misfatto
Che l’uomo no, non lo può far del tutto.

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Grazie alla sensibilità di figli e nipoti abbiamo poi allestito e benedetto la pietra, celebrando la messa nella foresta. Infine, grazie ad un lavoro con metal-detector, abbiamo ritrovato nella foresta le due croci.

STAFF PIETRE: la posizione della pietra è approssimativa in attesa di verifica/sopralluogo 04/11/2020.

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