Posizione
- Nazione:
- Italia
- Indirizzo:
- Via per Sestola
- CAP:
- 41026
- Latitudine:
- 44.3020814959874
- Longitudine:
- 10.807429223209397
Informazioni
- Luogo di collocazione:
- Nel sagrato della Pieve, lato nord dell'edificio, tra la chiesa e la strada provinciale
- Data di collocazione:
- Sconosciuta
- Materiali (Generico):
- Pietra
- Materiali (Dettaglio):
- La maggior parte del monumento è in tufo, pietra locale, una croce sul lato destro sembra in cemento (forse restaurata successivamente). La stele funebre è delimitata da piccole colonne in pietra. Vi è un vaso in metallo e una piccola lampada votiva in metallo e vetro.
Il Monumento funebre è composto da tre gradoni a scalare, il terzo a colonne; sopra all'ultimo poggia un basamento, sul lato che guarda la strada, vi è posta una lastra di pietra che porta l'iscrizione e le foto, in piccoli ovali, dei morti, mentre sul lato destro vi è inserita una croce grande quanto il blocco. Questa parte è a sua volta sormontata da una colonna "rotta" all'estremità. Sul secondo gradone vi è un vaso in metallo, appena sotto la lapide è inserita una piccola lampada votiva. Il monumento funebre è poi delimitato su ogni lato da tre colonnine in pietra, un tempo unite da catene (ora ne rimangono solo alcuni pezzi).
- Stato di conservazione:
- Sufficiente
- Ente preposto alla conservazione:
- Informazione non reperita
- Notizie e contestualizzazione storica:
- Nel marzo 1944 la Repubblica Sociale Italiana continuava la chiamata alle armi e nove giovani di Renno non si presentarono immediatamente perché contro il fascismo e la guerra. La paura delle possibili conseguenze al loro rifiuto alla chiamata, tra cui la fucilazione per i renitenti e la persecuzione nei confronti dei familiari, li spinse a presentarsi, anche se qualche giorno dopo la scadenza della convocazione, alla caserma di Pavullo, convinti che non ci sarebbero state ripercussioni per un così breve ritardo. Arrivati in caserma, furono considerati dei delinquenti e maltrattati, quindi, invece di essere arruolati nell'esercito dell'RSI, furono portati, l'11 marzo, nel Forte Urbano di Castelfranco Emilia, allora carcere penale. Il 29 Marzo 1944 furono uccisi insieme ad altri. Uno solo, Bondioli Alfredo, fortunosamente si salvò.
Il monumento ricorda anche: Giorgi Francesco, fucilato a Bologna nel '44, e Rapini Agostino, fucilato a Modena il 30 luglio del '44, le case di entrambi, a Renno, erano state utilizzate come centri di smistamento per i partigiani della pianura; Infine Ruggeri Gaetano, catturato con Irma Marchiani (Medaglia d'oro al Valor Militare) e fucilato insieme a lei a Pavullo il 26 novembre 1944.
Contenuti
- Iscrizioni:
- Qui giacciono e all'ombra della croce riposano le tormentate spoglie di generosi lacrimate vittime di fraterna strage e vile frode severo monito ai tardi venienti.
Marzo-luglio 1944
Giorgi Francesco D.A. 49; Adani Sante D.A. 21; Badiali Bruno D.A. 20; Camatti Renato D.A. 19; Gherardini Ubaldo D.A. 21; Maletti Antonio D.A. 21; Manfredini Teodorico D.A. 19; Pattarozzi Massimo D.A. 19; Rapini Agostino D.A. 38; Ruggeri Gaetano D.A. 19; Vandelli Romano D.A. 20
Scritto solo sull'ovale della foto: Manni Primo D.A. 23
- Simboli:
- E' visibile una croce sul lato destro
Altro
- Osservazioni personali:
- Il ricordo di queste giovani morti è ancora vivo nella memoria dei Rennesi, ed indirettamente anche nella nostra classe, la 3^G, poiché una nostra compagna è lontana nipote di uno dei caduti, e l'ha riscoperto grazie a questa ricerca. Abbiamo, inoltre, scoperto che l'unico sopravvissuto dell'esecuzione era il nonno di un'insegnante della scuola. La storia fa parte del presente.