3567 - Cippo ai paracadutisti e civili uccisi a Macereto

Cippo con elemento in bronzo dedicato a 3 paracadutisti e 2 civili uccisi dai nazifascisti a Macereto il 18 marzo 1944. Vi sono incisi i nomi: Caporal Maggiore Fioretto Leandro Darin (M.A.V.M), tenente Italo Gastaldi (M.O.V.M.), Sergente Maggiore Salvatore Micale (M.O.V.M.), Roberto Lupidi e Fedele Fefè. Fu inaugurato nel 1984.

Posizione

Nazione:
Regione:
Provincia:
Comune:
Frazione:
Indirizzo:
Via 4 Novembre
CAP:
62039
Latitudine:
42.930371882494
Longitudine:
13.089081225235

Informazioni

Luogo di collocazione:
Lato strada
Data di collocazione:
1984
Materiali (Generico):
Bronzo, Marmo, Pietra
Materiali (Dettaglio):
Scultura in bronzo. Cippo in pietra con lastre in marmo.
Stato di conservazione:
Ottimo
Ente preposto alla conservazione:
Comune di Visso
Notizie e contestualizzazione storica:
70 anni orsono, il 13 marzo,una pattuglia di 12 Par del 185° Rgt si lanciò sulle alture di Macereto, nei monti Sibillini, con il compito di affiancarsi alle forze locali della Resistenza e coordinare la lotta per la libertà. La missione era diretta dai Servizi Segreti USA.
La pattuglia trovò rifugio iniziale presso la famiglia Lupidi che non esitò ad affrontare i rischi connessi. Intanto, giunsero a Visso reparti Tedeschi e della RSI che iniziarono rastrellamenti. Il Ten Gastaldi, Cte della pattuglia, decise di lasciare la zona e portarsi verso posizioni più sicure. Il mattino del 18 mar, 7 Par partirono. I restanti 5 li avrebbero seguiti in serata.
Ma nel pomeriggio un reparto Tedesco arrivò in zona e circondò casa Lupidi. Ne seguì un conflitto a fuoco di 2 ore che causò la morte di 2 tedeschi e il ferimento di altri 7, mentre cadde il C.le Magg. Darin Fioretto . Fu ucciso anche un civile, Fedele Fefè e restò ferita Onelia Lupidi.
Il Ten Gastaldi, ferito a sua volta e mentre ormai si era a corto di munizioni, ordinò ai suoi di tentare la fuga mentre egli li avrebbe sostenuti col fuoco, restando in posto.
I Par Tona e Ludovici eseguirono l’ordine aprendosi la strada con le armi e si dileguarono. Micale invece rifiutò di lasciare da solo il Cte ferito e rimase al suo fianco. Esaurite le munizioni, i due eroi furono prima torturati poi uccisi freddamente. Prima di allontanarsi dalla zona i Tedeschi incendiarono la casa, rubarono un vitello e uccisero anche il capo famiglia dei Lupidi, Roberto. Nel 1986 la Folgore inaugurò una stele-ricordo a Visso con una solenne cerimonia alla presenza del Sindaco Sensi, del V. Presidente del Consiglio Forlani, del S/Capo di SME Di Martino e di altre Autorità, anche americane.
Il cippo era stato realizzato dalla Cp Guastatori del Cap. Rossi. Emergono due grandi valori da questo episodio: il 1° è la libertà della Patria, bene supremo per il quale i nostri eroi e molti altri nella storia non hanno esitato a sacrificare la vita; il 2° è l’unità degli Italiani , espressa dalla presenza del Piemontese Gastaldi, del Veneto Darin Fioretto e del Siciliano Micale. Altra prova di unità fu il contributo della popolazione civile. Si rileva con profondo rammarico che nessuna ricompensa ufficiale fu attribuita alla famiglia Lupidi! Nello stesso contesto unitario, si colloca la figura di un eroe Vissano, Pietro Capuzi, caduto per la libertà nel maggio ’44 e decorato di MO. Il 70° anniversario è stato celebrato con una cerimonia organizzata dal Comune di Visso e dalla Sezione ANPDI di Matelica che ha intitolato il suo labaro ai decorati di MOVM Ten Gastaldi e Serg Magg Micale.
Erano presenti il Comandante Militare Regionale, il Prefetto di Macerata, il Sindaco di Visso, il Comandante del 185° Rgt RAO, il Comandante del Btg Grizzano del Nembo, un Ufficiale del 185° Rgt Art da Bracciano, i Consiglieri Nazionali ANPDI Organtini e Carlini, i Labari di tutte le sezioni ANPDI delle Marche, di Rimini e di altre Associazioni d’Arma locali, rappresentanti dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Guardia Forestale, il Gen Rossi autore del monumento. La cerimonia ha avuto inizio alle 10 in piazza dei Martiri Vissani con l’Alzabandiera e il canto dell’Inno Nazionale. In corteo, è stato raggiunto il monumento ai caduti di Visso ove sono stati resi gli onori.
In successione, presso la stele dedicata ai Paracadutisti, dopo la resa degli onori, sono state pronunciate le allocuzioni dal Sindaco, dal Gen Giostra, dal Cte del 185° Rgt RAO e dal Cte Militare Regionale. La cerimonia si è conclusa con la S. Messa solenne, officiata dal Vescovo di Camerino e conclusa con la lettura della Preghiera del Paracadutista affidata al Sottufficiale di Corpo del 185° RRAO I momenti più significativi sono stati sottolineati dalla eccellente banda musicale cittadina. L’ANPDI ha fatto dono alla biblioteca comunale, di un libro che è stato ristampato in questi giorni, intitolato “Morire per qualcosa”, dedicato alla storia del 185° Rgt, nel quale militarono gli eroici protagonisti dell’evento che è stato celebrato. Giovanni Giostra

Contenuti

Iscrizioni:
Ten .Par. M.O.V.M.
Italo Gastaldi
Serg. Mag. Par. M.O.V.M
Salvatore Micale
Par. M.A.V.M
Fioretto Darin
Felice Fefe
Roberto Lupidi
Caduti per la Libertà della Patria
18 marzo 1944
Simboli:
Simbolo dei paracadutisti e una stella.

Altro

Osservazioni personali:
Questo cippo ricorda la pattuglia di 12 paracadutisti del 185° che si lanciò sui monti Sibillini per sostenere le forze della Resistenza locali; la missione era diretta dai servizi segreti SS U.S.A.

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